Attacco Usa in Siria. Ma Trump non era isolazionista?

Dopo l'attacco ordinato da Trump in Siria, ecco che risulta chiarissimo come non sia affatto credibile l'immagine degli Stati Uniti intenzionati ad adottare una politica isolazionista. Non smetteranno mai di intervenire dovunque possano agire per il proprio interesse.

Attacco Usa in Siria. Ma Trump non era isolazionista?

Dopo l’elezione di Trump, fini analisti, giornalisti di fama, commentatori di ogni sorta, pagati pure lautamente per scrivere le loro opinioni, ci avevano raccontato di una America che si sarebbe chiusa in se stessa e si sarebbe interessata soprattutto di affari interni, abbandonando il suo ruolo interventista e di gendarme mondiale. Ma un'America isolazionista è impossibile, essendo gli USA un paese quasi costantemente in guerra in qualche parte del mondo, dalla seconda guerra mondiale in poi. Il motivo è semplice, l’apparato militare statunitense è quello che sostanzialmente mantiene in piedi l’intera economia americana. Il Pentagono è la maggiore industria nazionale e le armi sono una fondamentale merce per l’esportazione; inoltre, non dimentichiamo che sono merce idonea anche per le guerre esterne e per quelle interne, che i cittadini statunitensi combattono fra di loro ogni giorno in un Far West che mai si è fermato dal brutale genocidio dei nativi indiani in poi.

Era chiaro che con l’avvento di Trump non sarebbe cambiata di una virgola la loro politica di ingerenza e aggressione verso altri Stati, perché è la politica che li tiene in vita economicamente. Non solo, ma avere un nemico, chiunque esso sia (e se non c’è lo si inventa di sana pianta), è sempre il modo migliore per creare consenso, distogliere l’opinione pubblica dai problemi reali e continuare a dedicare enormi fondi alla difesa.  Questa è una politica fotocopia che ormai gli USA adottano da decenni e che dà sempre risultati efficaci, anche perchè è assai difficile opporsi a chi è armato fino ai denti e troppo spesso utilizza missili al posto delle parole. Ci fossero ancora dubbi su questa politica, ecco le dichiarazioni di Trump dopo l’attacco in Siria: "Sono così orgoglioso delle nostre forze armate che, presto, dopo aver speso miliardi di dollari totalmente approvati, saranno le migliori di sempre. Non ci sarà nulla o nessuno lontanamente vicino alle forze armate americane”.

E questo sarebbe il discorso di uno che si vuole fare i fatti propri a casa sua? Cosa ci fai con le migliori forze armate di sempre di un esercito che è già il più potente di tutti?  Ci invadi i giardini dei cittadini americani? Trump conferma chiaramente quanto detto sopra, miliardi di dollari significano muovere una economia enorme e continuare a creare una dipendenza estrema dal settore militare. E’ quindi evidente che Trump o chi per lui, nero, bianco, giallo, donna che sia, non potrà mai essere isolazionista perché ne va della stessa esistenza degli Stati Uniti, poiché diminuendo il loro apparato bellico il paese crollerebbe economicamente in brevissimo tempo.

Per fare accettare a tutti la loro superpotenza, gli americani, forti anche dei loro media potentissimi, ci raccontano costantemente la storiella che difendono la democrazia nel mondo e puniscono chi è contro di essa (a meno che non si tratti di governi più o meno dittatoriali al loro servizio), ma in effetti proteggono esclusivamente i loro interessi. Se fosse vero che la democrazia e la libertà dei popoli è l’obiettivo degli Stati Uniti, facendo solo uno dei tanti esempi possibili, avrebbero dovuto da tempo fermare Israele che non solo opprime da sempre il popolo palestinese ma uccide inermi manifestanti con un barbarico tiro a segno che dovrebbe fare rivoltare coscienze e governi di tutto il mondo, ma essendo Israele sostanzialmente il 51° Stato americano, non si fa una piega e avanti così con il massacro del popolo palestinese.

Per un cambiamento profondo e reale ci vuole un rifiuto da parte del popolo americano che finalmente neghi il nefasto ruolo di Rambo mondiale sempre pronto a sparare all’impazzata sia contro i propri cittadini che contro altri paesi. I pazzi al potere che ragionano con missili, bombardamenti e massacri, ci vogliono far tornare al tempo delle caverne ma l’umanità deve invece reagire e dirigersi verso un reale progresso di pace. Nessun progresso infatti procede a forza di bombe, soprattutto se si hanno mezzi diplomatici ed economici per trovare altre soluzioni  piuttosto che decretare la morte di tante persone.

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