Comfort e progresso, oltre a ferire il pianeta, ci rendono persone più fragili? Ma c'è una via d'uscita...

Viviamo, giorno dopo giorno, sempre in ambienti climatizzati, sempre protetti, comodi, mai un brivido, la società moderna ha eliminato la fatica e le sfide estreme. Ma questo non fa che renderci più fragili e deboli e soffoca il nostro potenziale: è questo, in sintesi, il messaggio dell'atleta olandese Wim Hof che ha ideato un modo per «far riemergere il potenziale sopito».

Comfort e progresso, oltre a ferire il pianeta, ci rendono persone più fragili? Ma c'è una via d'uscita...

Viviamo, giorno dopo giorno, sempre in ambienti climatizzati, sempre protetti, comodi, mai un brivido, la società moderna ha eliminato la fatica e le sfide estreme. Ma questo non fa che renderci più fragili e deboli e soffoca il nostro potenziale: è questo, in sintesi, il messaggio dell'atleta olandese Wim Hof che ha ideato un modo per «far riemergere il potenziale sopito».

Wim Hof è stato soprannominato "l'uomo di ghiaccio" ed è anche autore del libro "La forza nel freddo", che sta destando un diffuso interesse. Ha al suo attivo una serie di imprese con la I maiuscola: ha scalato il Kilimangiaro in pantaloncini, ha corso la mezza maratona al Circolo polare artico senza scarpe, resiste  in immersioni nel ghiaccio e nell'aqua gelida dimostrando come si può riacquistare determinate capacità di resistenza. E ha ideato appunto un metodo che consente a chiunque di avvicinarsi a queste tecniche che combinano esposizione al freddo, padronanza della respirazione e meditazione, allo scopo di dominare e padroneggiare le performance del proprio corpo attraverso il controllo sul ritmo cardiaco e sulla secrezione dell’adrenalina.

«È un modo per esprimere il potenziale formidabile che ci rende, ciascuno nel nostro piccolo, grandemente straordinari; un modo per far uscire le energie sopite che ciascuno di noi ha, anche se spesso si convince del contrario» spiega Alessandro Ronca, uno dei pochissimi istruttori accreditati in Italia, che tiene corsi proprio sul metodo Wim Hof presso la struttura attrezzata del PeR, il Parco dell'Energia Rinnovabile, di cui peraltro è direttore scientifico. «Il metodo ideato da Wim Hof punta su tre pilastri fondamentali: la respirazione consapevole, di cui quindi occorre riappropriarsi; la rieducazione dei nostri corpi alle temperature rigide per risvegliarne la forza e la resistenza; la focalizzazione e la consapevolezza mentale, spesso soffocata dai ritmi forsennati e distraenti della vita moderna».

«Quando per la prima volta lessi il libro sul Metodo Wim Hof, “La forza del freddo”, ne restai folgorato – prosegue Alessandro Ronca – Era proprio quello di cui avevo bisogno. Iniziai a praticare con grande determinazione, esercitandomi ogni giorno e dopo poche settimane sentii un’insolita energia crescere in me. Era un’esperienza completamente nuova, autentica, che mi ha aperto gli occhi su quella che mi piace definire “la tecnologia interiore”. Fino ad allora mi ero totalmente concentrato sulla tecnologia esteriore, esterna al mio corpo e credevo fortemente che fosse quella giusta per cambiare le cose. Poi ho capito che l’energia più grande e trasformativa è quella che proviene da dentro di noi e che riusciamo a far uscire e utilizzare. È questa energia che permette di toccare vette insperate di creatività e benessere».

«Da quando pratico il metodo Wim Hof, il mio cervello e il mio corpo lavorano davvero in armonia e raddoppiano l’efficacia di qualsiasi cosa – prosegue Ronca – tanto da ispirare una svolta anche per l’approccio e le scelte del Centro di ricerca e sperimentazione che dirigo».

«E, badate bene, non si tratta di un metodo per super-uomini; è davvero alla portata di tutti – aggiunge ancora Ronca – È un cambiamento di modalità, che ha bisogno di impegno per essere realizzato ma che non richiede sforzi o capacità sovrumani. Paradossalmente, la modernità, il fatto di vivere dovunque alla costante temperatura di 20° e l’enorme distanza che separa oggi l’uomo dalla natura hanno contribuito a disattivare capacità che tutti abbiamo. E la scienza, nonché diverse università nel mondo, hanno convalidato questo metodo, che ha impatto positivo su chiunque lo pratichi».

Attraverso particolari tecniche di respirazione e focalizzazione e grazie a una graduale esposizione al freddo, si è in grado di condizionare il proprio sistema nervoso autonomo e il sistema immunitario, divenendo più energici, sereni e resilienti.

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Si impara a non combattere contro gli elementi e gli eventi, ma ad accettarli. «Un’importante conquista, almeno per me, che oggi trasmetto insieme ai tanti strumenti innovativi del metodo Wim Hof» spiega Ronca, che aggiunge: «Ecco alcuni cambiamenti che ho vissuto personalmente: miglioramento della qualità del sonno, aumento della creatività e capacità di concentrazione, miglioramento delle performance fisiche sportive, aumento della capacità di recupero dopo intense attività, maggiore tolleranza agli eventi climatici estremi, potenziamento delle difese immunitarie, incremento della determinazione e della forza di volontà, ampliamento delle percezioni nell’attività sessuale».

«Non c’è nulla di miracoloso in tutto questo; si tratta di qualità già presenti in ognuno di noi che sono solo soffocate dal sistema nervoso autonomo simpatico, in cui la modernità, lo stress continuo e le pressioni lavorative ci hanno rinchiuso. Viviamo con una costante respirazione accelerata e superficiale, tachicardia, glicemia alta, pupille dilatate, eccetera. E non riusciamo più ad attivare il sistema nervoso autonomo parasimpatico, che ci porterebbe in uno stato di rigenerazione e benessere. Cosa che invece avviene applicando il metodo Wim Hof».

Per maggiori informazioni:

Tel 0744 988050
E-mail: scrivi@per.umbria.it
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La Forza nel FreddoVoto medio su 16 recensioni: Buono

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