Coronavirus: supermercati presi d'assalto, scuole chiuse, divieti, eventi annullati. È psicosi tra la gente

Con diverse Regioni che hanno chiuso scuole, università, musei e altri luoghi pubblici, con misure che limitano fortemente i movimenti delle persone e titoloni e annunci tv ogni giorno, in Italia è psicosi coronavirus. Supermercati presi d'assalto, mascherine e disinfettanti esauriti nelle farmacie.

Coronavirus: supermercati presi d'assalto, scuole chiuse, divieti, eventi annullati. È psicosi tra la gente

Con diverse Regioni che hanno chiuso scuole, università, musei e altri luoghi pubblici, con misure che limitano fortemente i movimenti delle persone e titoloni e annunci tv ogni giorno, in Italia è psicosi coronavirus. Supermercati presi d'assalto, mascherine e disinfettanti esauriti nelle farmacie, gente che si allarma se qualcuno in treno o al supermercato tossisce o starnutisce. La pressione mediatica ha ottenuto l'effetto di scatenare il panico, malgrado politici e governanti per tv o sui social dicano che «Non c'è ragione per essere nel panico».

Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna sono le Regioni dove sono state adottate le misure più restrittive, con chiusura anche delle scuole, delle università e dei musei, rivoluzionando radicalmente il quotidiano della popolazione e limitando fortemente spostamenti e fruizioni di servizi pubblici e privati. Restrizioni e servizi educativi chiusi anche in Trentino e Friuli.

La Regione Lombardia ha annunciato, per bocca dell'assessore al Welfare Giulio Gallera, "la chiusura dalle ore 18" di ogni giorno "dei luoghi commerciali di intrattenimento e svago, come discoteche, pub, cinema". La delibera riguarderà "in generale i luoghi con grandi assembramenti. Evitiamo che tante persone si accalchino in un solo posto". Poi però ci sono i paradossi; pare infatti che il divieto non riguardi per esempio ristoranti e centri commerciali.

Al 23 febbraio, pare che siano 50mila le persone in quarantena in undici Comuni italiani ritenuto "focolai", con divieto di entrare e uscire dai confini comunali. Il Duomo di Milano è stato chiuso, bloccato il Carnevale di Venezia.

Poi però ci sono voci anche autorevoli nel panorama medico italiano che criticano le misure adottate giudicandole eccessive.

«Mio bollettino del mattino . Il nostro laboratorio ha sfornato esami tutta la notte. In continuazione arrivano campioni. A me sembra una follia. Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale. Non è così. Guardate i numeri. Questa follia farà molto male, soprattutto dal punto di vista economico. I miei angeli sono stremati. Corro a portar loro la colazione. Oggi la mia domenica sarà al Sacco. Vi prego, abbassate i toni! Serena domenica!»: così ha detto, per esempio, in un post su Facebook, Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze, il laboratorio dell'Ospedale Sacco di Milano in cui vengono analizzati da giorni i campioni di possibili casi di coronavirus Covid-19 in Italia.

La dottoressa ha rilanciato le sue dichiarazioni sempre dalla sua pagina Facebook: «Leggete! Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno! Per Coronavirus 1!!!». Molti i commenti positivi sotto i suoi post, a fronte di altri in cui viene attaccata.

Giovanni Maga, direttore Cnr-Igm, Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche, sostiene che nell’80-90% dei casi chi contrae il coronavirus ha gli stessi sintomi dell’influenza. Nel resto dei pazienti può svilupparsi una polmonite con un ricovero in terapia intensiva nel 4% dei casi.

«Il rischio di gravi complicanze aumenta con l'età, e le persone sopra 65 anni o con patologie preesistenti o immunodepresse - sottolinea ancora il direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche - sono ovviamente più a rischio, così come lo sarebbero per l'influenza».

«Al di fuori dell'area limitata in cui si sono verificati i casi, il cittadino può continuare a condurre una vita assolutamente normale. Seguendo le elementari norme di igiene, soprattutto levandosi le mani se ha frequentato luoghi affollati, ed evitando di portarsi alla bocca o agli occhi le mani non lavate» conclude Maga. Eppure, così non sarà, viste le limitazioni e i provvedimenti adottati.

E pare che questo sia solo l'inizio.

 

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