Decreto vaccini: l'11 giugno a Roma in migliaia per dire no

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che porta a 12 i vaccini obbligatori per la frequenza scolastica, migliaia di persone sono pronte a scendere in piazza. Domenica 11 giugno manifestazione nazionale a Roma.

Decreto vaccini: l'11 giugno a Roma in migliaia per dire no

Il 7 giugno è tanto criticato decreto legge che porta a 12 i vaccini obbligatori per i bambini ialiani da 0 a 16 anni è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il decreto ora dovrà passare all'esame delle Camere ed essere convertito in legge entro 60 giorni, ma intanto e subito esecutivo. In pratica, per i bambini da 0 a 6 anni non sarà possibile l'accesso a nidi e materne senza le 12 vaccinazioni prevste, mentre per la scuola dell'obbligo fino a 16 anni la frequenza sarà ammessa ma se i genitori non regolarizzeranno la condizione vaccinale dei figli riceveranno multe da 500 a 7.500 euro e saranno segnalati al Tribunale dei minori. Si torna indietro dunque di decenni nell'imposizione di un pensiero unico sanitario, impositivo e punitivo, che gli altri paesi europei hanno deciso invece di abbandonare.

QUI il testo integrale del decreto

Sono migliaia le famiglie che si stanno organizzando per manifestare domenica 11 giugno a Roma e che si sono riuniti nel Coordinamento nazionale per la libertà di scelta.

Alle ore 13 dell'11 giugno il ritrovo sarà in piazza della Bocca della Verità; ore 14 partenza corteo; ore 19 fine della manifestazione

QUI tutte le informazioni per la partecipazione

QUI l'evento Facebook

Il Coordinamento Nazionale per la Libertà di Scelta è formato dalle associazioni nazionali e dai comitati territoriali «che promuovono un approccio alle vaccinazioni personalizzato e non coercitivo - dicono i portavoce - L’obbligatorietà vaccinale è una misura anacronistica, non necessaria (non esiste attualmente alcuna emergenza sanitaria), irrispettosa delle libertà individuali e non supportata da fondamento scientifico. E’ un atto grave, soprattutto nell’accezione prevista dalla nuova normativa, che ne fa un trattamento sanitario obbligatorio a tutti gli effetti. Tale norma vìola il principio di autodeterminazione e i diritti della persona sanciti dall’articolo 32 della nostra Costituzione».

Intanto in Alto Adige il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità una mozione che chiede “lo stralcio delle misure coercitive previste dal decreto sui vaccini e una campagna di sensibilizzazione ampia ed equilibrata”. Tutti favorevoli, dai verdi alle destre italiane e tedesche, dal Südtiroler Volkspartei al Movimento 5 stelle. Unico assente il Pd, i cui consiglieri erano impegnati altrove. “Sì alle vaccinazioni, ma non alle imposizioni”, è la posizione sulla quale maggioranza e opposizioni hanno trovato l’accordo.

Il Codacons lancia una petizione contro il decreto Lorezin e annuncia l'organizzazione dell'istruzione di quartiere.

Intanto diverse associazioni che fanno parte del Coordinamento nazionale stanno mettendo al lavoro i loro legali per contrastare il decreto e il suo iter.

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