Fridays For Future, è ora di andare oltre le manifestazioni

Le manifestazioni giovanili per chiedere interventi decisi contro i cambiamenti climatici sono state un segnale importante, ma ora occorre andare oltre, fare ulteriori passi avanti. Occorre passare dalla protesta alla proposta e c'è il modo per farlo.

Fridays For Future, è ora di andare oltre le manifestazioni

Le manifestazioni degli studenti ispirate da Greta Thunberg in tutto il mondo per protestare contro l’immobilismo della politica sulla grave emergenza climatica sono state un segnale epocale, spontaneo e inimmaginabile. Sacrosante proteste verso politici e imprese senza scrupoli che pur di mantenere potere e fare guadagni stratosferici, non esitano a portarci all’autodistruzione. Manifestare il proprio dissenso, a maggior ragione se fatto dai giovani che vedono il loro futuro a rischio, è senz’altro importante ma è necessario un passo ulteriore.

Come dice giustamente Greta Thunberg, i politici se ne sono fregati fino ad ora e continueranno a fregarsene, aspetteranno che le manifestazioni si esauriscano, faranno dichiarazioni di facciata e prenderanno blandi provvedimenti  stando bene attenti a non turbare il proprio elettorato con interventi o svolte radicali che sono le uniche che devono essere attuate. Quindi va bene da parte degli studenti fare pressioni sulla politica, avere sempre più visibilità con le manifestazioni ma i risultati veri e reali si otterranno solo con una azione diretta di cambiamento. Bisognerebbe passare ad una fase due, ovvero mettere in pratica tutta una serie di comportamenti che hanno risultati immediati e grande impatto.

Solo per fare alcuni dei mille esempi, innanzitutto gli stessi studenti dovrebbero iniziare a fare un piano per fare diminuire drasticamente le emissioni delle loro scuole e renderle il più possibile ecologiche. Coinvolgere anche i professori e assieme studiare tutti i modi possibili e immaginabili per raggiungere questi obiettivi. Da fare ce n’è così tanto che ci sarebbe l’imbarazzo della scelta. Dal monitoraggio dei consumi energetici e idrici alla loro riduzione, dall’installazione di fonti rinnovabili a piani di mobilità sostenibile, dal cibo biologico e locale nelle mense scolastiche all’istituzione di orti scolastici laddove ci siano gli spazi disponibili, dall’uso consapevole di materiali e risorse alla riduzione drastica dei rifiuti.  Tutto questo e altro, corredato da studi e approfondimenti che avrebbero non solo risultati immediati e farebbero risparmiare soldi alle scuole e agli studenti stessi ma che darebbe anche un quadro interessante di quelli che potrebbero essere i loro possibili lavori in futuro. Altro aspetto positivo è quello che ciò che gli studenti imparano a scuola in questa direzione, possono poi trasferirlo alla famiglia ottenendo un doppio risultato positivo.

Creare quindi un circuito di riferimento delle varie scuole con lo scambio di procedure e dei risultati che si ottengono nella riduzione dei consumi energetici dei rifiuti e conseguentemente calcolare la diminuzione della propria impronta ecologica. Nelle gite scolastiche iniziare a fare visite guidate non solo in città d’arte o simili ma anche nei centri per le energie rinnovabili in Italia, come ad esempio il Parco dell'Energia Rinnovabile in Umbria, e in Europa che sono uno stimolo e ispirazione ormai da decenni per milioni di persone.

Attraverso queste esperienze i giovani potrebbero elaborare anche progettualità in giro per l’Italia che recuperino luoghi semi abbandonati dalle grandissime bellezze e farne degli esempio di forte autosufficienza alimentare ed energetica con una sostenibilità a 360 gradi. Mostrare luoghi e persone che vivono e salvaguardano risorse preziose rappresentanto il miglior esempio e la migliore azione che si possa compiere per se stessi e per ispirare altri giovani o adulti. I giovani poi potrebbero proporre anche molte modalità di intervento per far dirigere i quartieri e le città dove vivono verso le emissioni zero, con passi simili a quelli verificati nelle loro scuole, coinvolgendo gli adulti di ogni ambito lavorativo e di responsabilità.

Potrebbero diventare in questo modo i protagonisti del cambiamento, non quindi solo dimostrando nelle piazze ma anche facendo e creandosi un futuro lavorativo decisamente più interessante che fare lavori che nella gran parte dei casi non tengono conto né degli aspetti ambientali, né dei danni che arrecano alle persone.

Se il movimento degli studenti passerà dalla protesta alla proposta, sarà una svolta importante e dai risultati immediati, duratori ed efficaci. In questo modo si spingeranno anche le ultime ruote del carro della consapevolezza, cioè i politici, ad agire anche loro perché solo una grande spinta dal basso riesce a smuovere le montagne dell’immobilismo che ci ha condotto alla drammatica situazione attuale.

 

 

Pensare come le MontagneVoto medio su 6 recensioni: Buono
Solo la Crisi ci può SalvareVoto medio su 1 recensioni: Da non perdere
Autocostruzione dei Pannelli Fotovoltaici - Libro + DVDVoto medio su 3 recensioni: Mediocre
Autocostruzione di un Pannello Solare TermicoVoto medio su 3 recensioni: Buono

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.