Greta Thunberg: più consumi, più hai il dovere di cambiare

Greta Thunberg, la giovanissima attivista svedese che ha innescato il movimento mondiale per contrastare i cambiamenti climatici, ha partecipato all'evento annuale della Brilliant Minds Foundation che si è tenuto a Stoccolma. Con un discorso che ancora una volta rappresenta un "manifesto" su cui riflettere per passare all'azione.

Greta Thunberg: più consumi, più hai il dovere di cambiare

Riportiamo qui integralmente il discorso che Greta Thunberg ha tenuto all'evento annuale a Stoccolma della Brilliant Minds Foundation.

«Il mio nome è Greta Thunberg e sono un'attivista per il clima. Intorno all'anno 2030 ci troveremo probabilmente nella condizione di aver creato una irreversibile serie di reazioni a catena, al di là di ogni possibile controllo umano. Il che porterà verosimilmente alla fine della nostra civiltà così come la conosciamo. Succederà a meno che entro questo intervallo di tempo non siano messi in atto cambiamenti permanenti e senza precedenti in tutti gli aspetti della nostra società industrializzata, compresa una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di almeno il 50%. E vi prego di notare che questi calcoli si basano su invenzioni che ancora non sono state diffuse su larga scala».

«Per di più questi calcoli scientifici non tengono conto di punti di non ritorno e reazioni a catena, e nemmeno tengono conto di un riscaldamento climatico oggi schermato dall'inquinamento dell'aria, né degli aspetti dell'equità che rendono assolutamente necessario applicare effettivamente gli accordi di Parigi su scala globale. E questi calcoli non sono opinioni; queste previsioni dell'IPCC sono suffragate da risultati scientifici. Dunque, se dobbiamo rimanere entro il limite di riscaldamento globale di un grado e mezzo, cosa ancora possibile secondo le leggi della fisica, dobbiamo cambiare pressoché ogni cosa; dobbiamo cominciare a vivere dentro i limiti che il pianeta ci impone. Questo significherà un drastico cambiamento per molti, ma non per la maggioranza, perché la maggioranza degli abitanti umani del mondo vive già dentro quei limiti; è una minoranza quella che li supera. Il dieci per cento più ricco della popolazione mondiale emette circa la metà dei gas serra; l'un per cento dei più ricchi produce una quantità di gas serra quanto il cinquanta per cento dei più poveri. Questo non vuol dire glorificare la povertà ma semplicemente enunciare le leggi della fisica e la quantità di gas serra che dobbiamo smettere di introdurre in atmosfera per essere in linea con gli accordi di Parigi».

«Non sono i popoli del Mozambico, del Bangladesh o della Colombia i maggiori responsabili di questa crisi. Essa è dovuta soprattutto a gente come voi qui alla conferenza: celebrità, uomini d'affari, politici, dirigenti d'azienda, gente che possiede un potere enorme, gente che consuma enormi quantità di merci, che viaggia in tutto il mondo e spesso in jet privati. La vostra impronta ecologica individuale in alcuni casi equivale a quella di interi villaggi, ma io penso che la cosa peggiore sia il fatto che voi avete reso normale questo stile di vita estremo, perché la gente guarda a voi come a modelli da imitare, voi siete i cattivi esempi, siete voi che decidete lo stile di vita "standard", la gente aspira ad essere come voi. Circa 100 multinazionali producono all'incirca il 71% delle emissioni totali di anidride carbonica e dunque io lo so che abbiamo bisogno di un cambiamento del sistema più che di un cambiamento individuale, ma non si può avere l'uno senza l'altro».

«Se guardate alla storia, tutti i grandi cambiamenti nella società sono partiti dalla base, nessun cambiamento sociale può avvenire senza la pressione di una grande quantità di persone. Non vi accuso, so che non vi state comportando così perché siete stupidi, non state distruggendo la biosfera e le condizioni di vita dell'umanità futura perché siete malvagi, o almeno spero che non sia così, so che quasi tutti voi siete semplicemente disinformati come la maggior parte della gente. Capisco che voi che siete alla conferenza non avete viaggiato fin qui per ascoltare una ragazza di sedici anni che dice cose strane e sgradevoli, ma dovete sapere che abbiamo bisogno di essere sgradevoli, abbiamo bisogno di essere abbastanza coraggiosi per dire cose vere che non accresceranno i nostri profitti o la nostra popolarità, in caso contrario non avremo più alcuna possibilità. Dobbiamo smetterla di pensare a soluzioni che non abbiamo, e credere che la tecnologia troverà le soluzioni alla crisi climatica; a meno che la soluzione tecnologica non preveda semplicemente che noi smettiamo di fare un certo tipo di cose. Dobbiamo accettare il fatto che il mercato e la tecnologia non risolveranno le cose per noi».

«Dobbiamo ammettere il nostro fallimento collettivo, e poi dobbiamo agire finché c'è tempo. A incontri come questo vi piace ascoltare dagli industriali nuove idee, nuove invenzioni, ma quando si arriva alla crisi climatica il tempo per queste magiche nuove invenzioni  è già finito, e benché si debba accogliere anche la più piccola invenzione di tecnologie pulite, non possiamo più nascondere il fatto ovvio che abbiamo bisogno di cambiare anche i nostri comportamenti, e alcuni di noi più di altri. Il tema della conferenza della Brilliant Minds Foundation di quest'anno è "Il quoziente di flessibilità", cioè quello che gli organizzatori chiamano "l'armonia di un pensiero collettivo". Ecco qui l'armonia di un grande pensiero collettivo per voi: se volate regolarmente su e giù per il mondo, mangiate carne e latticini e praticate uno stile di vita ad alto tasso di emissioni di anidride carbonica, questo significa che costringete una quantità innumerevole di persone a non usare l'energia che spetterebbe loro. Quella che sarebbe necessaria ogni giorno per la vita delle generazioni che verranno. E se questo non basta, stiamo rubando la quantità di energia che spetterebbe a coloro che sono i meno responsabili e che saranno i più colpiti dalla crisi climatica. Tutto e tutti dobbiamo cambiare, ma maggiore è il tuo potere, maggiore è la tua responsabilità; maggiore è il tuo consumo, più grande il tuo dovere morale. Per attuare il cambiamento necessario abbiamo bisogno di modelli e guide, gente come voi. Sono certa che la maggioranza di voi che siete qui avrete il coraggio, la saggezza e il buonsenso di fare quei passi indietro, di vedere il quadro completo, di fare i sacrifici necessari per diventare i leaders di cui oggi abbiamo bisogno. La domanda è: lo farete in tempo? Le generazioni future contano su di voi. Non abbandonateci». 

 

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