I padroni a casa nostra che sono dipendenti da tutto e si inginocchiano agli stranieri

Nella tragicomica retorica di razzisti e xenofobi la parola d’ordine è: Padroni a casa nostra. Per esaminare questa problematica prendiamo sul serio uno slogan come questo. E vediamo cosa significa.

I padroni a casa nostra che sono dipendenti da tutto e si inginocchiano agli stranieri

Un padrone a casa sua significa innanzitutto che non dipende da nessuno e che quindi a casa sua può scegliere liberamente cosa e come fare. La situazione dell’Italia o anche delle singole Regioni, è esattamente l’opposto: noi non siamo padroni di nulla, non possiamo scegliere liberamente e non si può ritenere nemmeno che siamo a casa nostra, dato che qualcun altro decide per noi. Decidono le multinazionali, i grandi gruppi industriali e finanziari, di certo non noi.

Inoltre, come se ciò non bastasse, da dopo la seconda guerra mondiale siamo una portaerei USA nel Mediterraneo, con tanto di bombe atomiche, e nessun governo mette in discussione seriamente e politicamente questa servitù militare che sembra ormai destinata a essere eterna. I paesi del Patto di Varsavia si sono emancipati dall’Unione Sovietica, che pure esercitava una pressione e minaccia molto forte; noi no, siamo ancora una dépendance americana che ci usa ovviamente a suo piacimento.  

La costruzione del gasdotto in Puglia TAP, è un altro degli innumerevoli esempi per i quali non solo non siamo padroni di niente ma obbediamo a ordini che arrivano da paesi stranieri. Il presidente degli Stati Uniti Trump, chiarendo subito chi è il vero padrone della nostra penisola, ha detto che il gasdotto si deve fare e noi abbiamo abbassato la cresta e ora il TAP si fa, nonostante non abbia alcun senso da nessun punto di vista e sia solo un costo e un pericolo.

I padroni a casa nostra poi dipendono fortemente dall’estero, infatti quasi qualsiasi cosa che si compra proviene da altri paesi e tantissimo è realizzato dagli odiati comunisti cinesi; ma senza i loro schiavi che ci costruiscono milioni di prodotti a costi bassissimi e tutte le super tecnologie informatiche, potremmo al massimo comunicare con i piccioni viaggiatori, altro che twitter ogni tre secondi. E gran parte delle materie prime che si usano nelle tecnologie sofisticate provengono dai paesi di gente con la pelle nera che, con sudore e soprattutto sangue, le rendono disponibili ai padroni a casa nostra. A rigor di logica dovremmo costruire computer e cellulari solo con i materiali provenienti dall’Italia e con il sudore e sangue dei padroni a casa nostra che si immolano nelle viscere della terra per l’onore e la gloria della nostra razza superiore.

I padroni a casa nostra per rendere il loro slogan efficace e veritiero dovrebbero avviarsi velocemente verso l’autarchia, invece non ci risulta nulla del genere e fanno l’esatto contrario. Quando arriverà una crisi di approvvigionamenti  (e arriverà, statene certi) il padrone a casa sua, dipendente da tutto, sarà il primo ad andare nel panico e collassare, incapace di cavarsela perché dipendente dall’esterno cioè dagli stranieri che a lui non piacciono per niente.

I padroni a casa nostra sono ovviamente contro le energie rinnovabili che ci renderebbero più indipendenti ma loro se ne fregano e vogliono centrali a tutto spiano, ovviamente alimentate da combustibili fossili provenienti dall’estero, sempre per rafforzare il padronaggio sul nostro paese. Auspicano la crescita, il progresso, lo sviluppo e l’aumento del consumo di tutto, senza sapere o pensare che consumare significa comprare per la maggior parte merci che arrivano da fuori dall’Italia.

Vogliono qualsiasi infrastruttura possibile e immaginabile, meglio se gigantesca, pianificano e realizzano strade, autostrade ovunque, come se su quelle strade e  infrastrutture si viaggiasse solo con mezzi completamente made in Italy fino all’ultimo bullone e auto, camion, treni, metropolitane, autobus, navi, aerei circolassero usando combustibile o energia elettrica prodotta esclusivamente nel suolo patrio.

Il padrone a casa nostra senza gli stranieri che lavorano anche in nero nelle fabbrichette e fabbricone sarebbe in grandi difficoltà. Le ditte edili senza gli stranieri sarebbero ancora più in crisi di quanto lo sono adesso. I padroni a casa nostra dovrebbero poi andare loro a raccogliere pomodori, arance, mandarini e ogni altra frutta o verdura che cresce nella penisola, dove viene venduta a prezzi irrisori proprio perché ci sono degli schiavi stranieri che rendono possibile ciò. Ovviamente i padroni a casa nostra mai accetterebbero di lavorare per pochi euro al giorno in condizioni bestiali per mantenere fede al loro slogan.

I padroni a casa nostra meno che mai dovrebbero usufruire dei favori sessuali a pagamento di nessuna donna straniera. Eppure la percentuale di italianissimi bianchi ariani doc che va con prostitute e prostituti stranieri, addirittura di colore diverso dal bianco, è molto alta. I padroni a casa nostra dovrebbero senz’altro interrompere questa pratica che va contro i loro sacri principi e rivolgersi  solo a donne bianche ariane come loro e al massimo del loro stesso paese di origine in modo che il padrone si senta davvero a casa sua anche sessualmente.

I padroni a casa nostra sono i maggiori e più convinti artefici della totale dipendenza dell’Italia dall’estero e del suo costante asservimento. Una società di padroni a casa nostra, preda di un conflitto costante, bisognosa di nemici dappertutto è destinata alla barbarie, all’azzeramento culturale, morale ed etico. Una società del genere non ha nessun futuro e nessun senso.

 

Pensare come le MontagneVoto medio su 6 recensioni: Buono
Solo la Crisi ci può SalvareVoto medio su 1 recensioni: Da non perdere
Ufficio di Scollocamento Voto medio su 5 recensioni: Buono

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.