In cielo più aerei che stelle e l’ambiente... ringrazia

Il 30 giugno scorso si è raggiunto il record di voli in tutto il mondo, oltre 202 mila voli in 24 ore con trenta milioni di persone che giravano in cielo. E un impatto ambientale disastroso.

In cielo più aerei che stelle e l’ambiente... ringrazia

Si stima che nel 2018 i passeggeri del trasporto aereo saranno 4,36 miliardi che sono il 75% in più rispetto a dieci anni fa. Un aumento incredibile considerando il costante peggioramento dei dati climatici a livello globale. La foto che evidenzia questa evento è impressionante: il cielo coperto da una coltre di aerei che solcano i cieli di gran parte del mondo.

Il mezzo di spostamento più inquinante e nocivo del pianeta sta aumentando vertiginosamente e provocando sempre più emissioni di gas serra. Così come qualsiasi consumo fatto senza alcun criterio o regolamentazione, il traffico aereo è ormai fuori controllo e i voli aumentano costantemente soprattutto grazie alle agevolazioni di cui godono le compagnie aeree. Il boom definitivo si è avuto con quelle low cost con le quali è diventato più facile volare e meno costoso. E qui siamo a uno dei tanti assurdi della nostra epoca, laddove il mezzo di trasporto più inquinante in assoluto gode di privilegi incredibili, invece di essere limitato il più possibile. Ormai prendere l’aereo è diventato così poco costoso che la gente si sposta anche solo per un week end e fa un salto a Londra, Madrid, Lisbona, Praga, Stoccolma, Ibiza come se niente fosse.

Alla gita fuori porta si è sostituita la gita fuori Europa, tanto costa poco. Va da sé che una cosa a cui ci si abitua, nel momento in cui per qualche motivo non si può più fare, automaticamente si pensa di essere poveri o privati di chissà quale diritto inalienabile. Succede con tutto, qualsiasi consumo folle se comunque fatto dalla massa, diventa poi indispensabile anche se non lo è per niente.

La logica del sistema del consumo e crescita è sempre contraria al buon senso e un mezzo di spostamento così dannoso per l’ambiente e per l’utilizzo di risorse non rinnovabili viene incentivato e utilizzato largamente invece che solo in caso di estrema necessità. Che senso ha infatti utilizzare l’aereo in molte tratte nazionali per le quali il treno comunque impiega non moltissimo tempo di più?

Se ci fossero governi e politici con qualche velleità di salvaguardare l’ambiente, dovrebbero disincentivare l’uso dell’aereo e incentivare gli altri tipi di spostamento meno impattanti dal punto di vista ambientale, così come fare preferire video conferenze piuttosto che spostamenti inutili di milioni di persone per lavoro che vanno ad incontrare altre persone. Invece nella migliore tradizione italica si sono buttate valanghe di milioni di euro per mantenere in piedi un pozzo di San Patrizio di sprechi come la compagnia di bandiera Alitalia. Con i soldi sprecati nell’Alitalia ci si rifaceva il sistema ferroviario per collegare tanti posti soprattutto al sud Italia e dove le persone che lavoravano all’Alitalia potevano essere facilmente impiegate. Ma non si è fatto nulla di ciò, si è continuato a buttare soldi e ovviamente per tutto quello che ha senso e serve, si dice che i soldi non ci sono.

In merito al basso costo dei viaggi aerei, pensare che perché le cose costano poco allora non ci si deve preoccupare delle conseguenze, significa agire secondo la tipica logica della testa nella sabbia.  Anche perché aumentando vertiginosamente la ormai unica classe dei consumatori a livello globale, ovviamente chiunque vuole andare ovunque a vedere e visitare tutti i paesi del mondo come abbiamo fatto noi fino ad ora. E cosa succederà quando un paio di miliardi e mezzo di cinesi e indiani più altre centinaia di milioni di abitanti dei cosiddetti paesi in via di sviluppo, vorranno farsi i week end tutto incluso con volo aereo? Quale ulteriore catastrofico impatto sull’ambiente ci sarà? E’ quindi evidente che bisogna noi iniziare a darci dei limiti e delle regolazioni in modo che poi si possa dire agli altri di imitare il nostro esempio.

Dopo avere fatto di tutto e sempre come ci pare, e siccome vogliamo continuare a farlo, è difficile poi dire agli altri che loro non possono. Darsi dei limiti è quanto mai urgente e vitale e non va fatto per fare un fioretto ma perché poi se ci pensa la natura a darceli i limiti, lo fa notoriamente in maniera così drastica che ci fa ripiangere amaramente di non aver agito prima.

Quindi bisognerebbe tassare le compagnie aeree e aumentare moltissimo il costo dei voli in particolare modo quelli nazionali ed europei in modo da fare dell’aereo un uso eccezionale. E poi disincentivare l’uso attraverso delle campagne informative sugli effetti negativi dei voli aerei a livello ambientale. Ma è evidente che stiamo parlando di fantascienza, anche a livello internazionale quando mai la politica istituzionale fa qualcosa che salvaguardia l’ambiente e guarda al futuro per davvero e non a chiacchiere o con slogan buoni per le campagne elettorali?

E poi, non scherziamo: mica vogliamo mettere in difficoltà il mercato aereonautico. Certo, mai mettere in discussione alcun mercato, non sia mai. Il mercato è sacro e inviolabile. E allora avanti con i cambiamenti climatici e con le catastrofi conseguenti. Cosa ce ne frega a noi dell’ambiente. Viva il mercato, viva la crescita, viva l’inquinamento, viva l’effetto serra!

 

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