In Italia l’abito fa sempre il monaco e la moda ci spilla soldi

Per apparire si fa qualsiasi cosa e per un selfie la gente si ammazza letteralmente, cadendo da burroni o facendosi travolgere da auto o treni. L’apparenza quindi è sempre più importante, ormai siamo circondati ovunque da telecamere, fotocamere, video e schermi. E se la vita diventa apparenza, ecco trionfare stilisti ed esperti di moda che sono portati in palmo di mano dalle star e fanno soldi a palate.

In Italia l’abito fa sempre il monaco e la moda ci spilla soldi

La moda in Italia è sacra e inviolabile ed è uno dei settori per il quale siamo conosciuti nel mondo.  Dietro a tutto questo c’è anche la tipica ipocrisia italiana che giudica le persone per come si vestono, si presentano e non per come sono. Siamo ancora fermi alle apparenze, a quella finta e bigotta forma di vestire a seconda delle convenzioni e delle situazioni. Tutto questo ovviamente a meno che tu non sia una persona ricca e famosa, allora puoi permetterti di vestirti e fare come ti pare e pochi o nessuno avranno da eccepire perché i tuoi soldi parlano per te e silenziano gli altri.  

A me non è mai interessato granchè di come vestirmi, ma mio malgrado mi sono ritrovato ad essere anticipatore di mode e novello stilista, senza nemmeno saperlo e nella maniera più inconsapevole. Ricordo che quando andavo alle superiori, spesso mi mettevo jeans rovinati dall’usura, a volte strappati; ovviamente la mia non era una moda ma il fatto che quelli avevo di calzoni e che se si rovinavano non stavo certo a comprarmene un altro paio, oltre al non indifferente fatto che di soldi in famiglia ne giravano pochi. Per questo mio terribile affronto ai sacri canoni italici dell’aspetto esteriore ero considerato nell’ordine: drogato, straccione, pezzente, irriverente e dal comportamento antiautoritario e ovviamente venivo trattato da insegnanti e adulti come un esempio negativo. 

Non pensavo però che molti anni dopo il mio modello negativo diventasse richiestissimo nel mondo della moda e della finta originalità degli uguali fatti a modello fotocopia. Oggi nessuna star che si rispetti, così come nessuna ragazza, ragazzo, uomo o donna veramente “in”, può fare a meno di sfoggiare il must del jeans strappato in tutte le salse.  E ovviamente i jeans così fatti costano tantissimo, a seconda dello stilista o casa di moda che li produce; quindi mettersi degli stracci addosso ora non è più da pezzenti o da sovversivi ma è moda di alto rango e roba per fighi di razza. E gli stilisti e creatori di moda nella loro genialità superano ogni ridicolo e assurdo arrivando a vendere brandelli di jeans dove non c’è praticamente più nulla del jeans stesso. Hanno raggiunto il sublime, ti vendono l’idea del jeans, geni assoluti del raggiro; e ovviamente c'è chi si fa raggirare. Quindi si vedono tanti pezzenti firmati che vanno in giro con stracci costosissimi; ogni volta che li vedo mi viene da ridere.

Dopo la questione dei jeans fui anche fra i primi a mettermi la felpa con cappuccio, poco costosa e assai comoda in caso di pioggia o freddo per riparare la testa. Ovviamente i commenti si sprecavano: teppista, monaco, strano, scemo, eccentrico. Poi la moda si è diffusa ovunque e addirittura anche il nuovo Messia Zuckerberg, uno dei miliardari più potenti del mondo, indossa la felpa con cappuccio in molte occasioni. E cosa vuoi andare a dire ad uno dei padroni del mondo? Che è uno sfigato col cappuccio, un teppista, un sovversivo? Certo che no, anzi potrebbe vestirsi anche da fata turchina e avrebbe comunque tutti ai suoi piedi. In ogni caso, che pure  il Messia si vesta come me ma molto dopo di me, mi conferma che sono di moda da sempre e non lo sapevo.  Quasi, quasi mi butto a fare lo stilista, ovviamente green così ci guadagno ancora più soldi facendo finta di essere pure sostenibile. Sintonizzatevi, prossimamente mi vedrete con la linea di miei capi di abbigliamento, il cognome che ho, in fondo, già un po’ mi aiuta.

Ci contraddistinguiamo per cose futili, status symbol senza senso e stiamo spesso a guardare come appariamo e come appaiono gli altri creando in noi stessi e nel prossimo, soprattutto nei giovani, dei livelli di concorrenza e frustrazione non indifferenti. Invece di insegnare a bambini e ragazzi ad accettarsi e valorizzarsi per come sono, li conciamo come bomboniere o come vetrine ambulanti con capi di marca, e trasmettiamo loro una cultura dell’apparire sempre più spinta, in una gara di emulazione e concorrenza costante con i loro coetanei. Ovviamente tutto ciò in ragazzi così giovani può creare grossi problemi di autostima e ansia.

Diamo meno importanza a come appariamo esteriormente e più a come siamo interiormente e le persone cresceranno più libere e forti e non avranno bisogno di trucchi, costumi, mode, accessori per avere maggiore sicurezza.  E non serve assolutamente a niente, se non a perdere il proprio tempo e i propri soldi, passare ore a curare il proprio look in maniera maniacale o spendere cifre esorbitati per capi di abbigliamento firmati ma rigorosamente fatti da schiavi in qualche fabbrica lager del sud del mondo. La vera sicurezza può arrivare solo da quello che sei, non da come appari. E se per sentirti sicuro devi apparire, al primo problema serio probabilmente crollerai come un castello di carte.

 

 

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Commenti

ciao Paolo, condivido in assoluto quanto hai scritto, spero tanto che i giovani capiscano, un abbraccio linda
ROSALINDA BIANCHI, 12-07-2018 07:12

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