La "bibbia" della permacultura arriva in autunno

Parte la fase tre del progetto di traduzione del manuale di permacultura di Bill Mollison. Incontriamo Ignazio Schettini, ideatore e coordinatore del progetto che ci illustra i prossimi passi e il sogno di portare in giro per l'Italia, con un lungo viaggio in bicicletta, la sua esperienza.

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"Voglio ringraziare personalmente tutti quelli che ci hanno dato una mano e ci hanno aiutato a realizzare questo grande progetto - ha detto Ignazio Schettini - Voglio redistribuire la mia gioia sotto forma di energia e andare a conoscere la permacultura in Italia" dice Ignazio. Dopo, forse, un documentario di viaggio".

Schettini, che aveva anticipato a Il Cambiamento l'avvio di questa impegnativa avventura, ci fa il punto della situazione.

A che punto siete del vostro progetto?

Siamo alla fase 3 del progetto e stiamo revisionando il testo nei suoi contenuti scientifici. Anche questa fase, come le altre,  è lunga e complessa.  In breve, la fase 1 è stata la traduzione del libro, traduzione a cui tutto il gruppo, gestito da Giuseppe Birardi, ha partecipato  traducendo ognuno uno o più capitoli. La fase 2, invece, è stata quella del crowdfunding che è stata gestita dal sottoscritto e da Marilena Cassano. La fase 3  vede la partecipazione del sottoscritto, di Marilena, Giuseppe e molti professionisti.

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Quali sono gli obiettivi di questa terza fase?

Gli obiettivi di questa fase sono assicurarsi della validità dei contenuti scientifici tradotti da ognuno. La buona riuscita del libro è proporzionale alla qualità del lavoro di questa fase. Vorremmo essere sicuri che coloro che hanno creduto in noi rimangano soddisfatti del lavoro che stiamo portando a termine; vorremmo spalancare le porte della conoscenza della permacultura in Italia; vorremmo poter inserire questo libro negli istitui scolastici di grado superiore e nelle università;  vorremmo poter fare in modo che venga letto ed utilizzato dai professionisti progettisti in permacultura e studiato da tutti coloro che hanno intenzione di cambiare il modo di rapportarsi. Un pò tutti noi alla fine. Il libro risveglia le coscienze di ognuno e allo stesso tempo propone delle soluzioni sotto forma di linee guida per l’azione.

Quando si concluderà e cosa succederà?

Si conlude con la stampa, quando ci saremo assicurati che tutti i dubbi e le incertezze siano stati risolti. Non possiamo dare precedenza alla tempistica ma solo alla qualità dei contenuti. Se non siamo sicuri del contenuto scientifico dobbiamo approfondire la nostra ricerca e se questa non produce risultati soddisfacenti dobbiamo contattare un esperto.

Al momento quante persone stanno lavorando alla revisione?

Sta funzionando a questo modo. I 3 revisori interni della fase 3 sono il sottoscritto, Marilena Cassano e Giuseppe Birardi. A distanza di 4 mesi dall’avvio del lavoro di revisione scientifica si è da poco affiancata la nostra revisionatrice esterna, colei che effettua un ulteriore controllo e rende il nostro Manuale (ogni capitolo che le passiamo) la versione finale che va in stampa.

I tempi sono quelli che vi eravate fissati?

Siamo in ritardo, dovevamo pubblicare in estate e invece lo faremo alla fine dell’autunno.

Quando è prevista la pubblicazione?

Mantenendo questa velocità di crociera il libro sarà pronto per essere spedito a novembre di quest’anno!

Parliamo di costi. Siete rientrati con il crowdfunding nelle spese previste?

Abbiamo smesso di pubblicizzarci e il contatore della raccolta fondi si è fermato, come era ovvio che fosse. Abbiamo bisogno di essere spronati per passare all’azione. Ad ogni modo il 70% del progetto è finanziato ma abbiamo bisogno della restante parte per poterci concedere la tranquillità economica di poter affrontare le utlime spese.  Entro novembre faremo un' ulteriore sponsorizzazione, incrociamo le dita!

Si tratta di uno sforzo enorme da molti punti di vista: un progetto lungo oltre un anno, 600 pagine di traduzione, esperti e tecnici di molteplici discipline coinvolti, uno studio continuo e preciso sul testo. Perché ne vale la pena?

Si fa presto a dirsi.  Ho risposto alla domanda che mi sono posto: come posso parlare di permacultura o ri-progettare la mia vita con gli altri se sono solo io a leggere e comprendere ciò che il padre fondatore Bill Mollison nell’88 ci ha scritto per guidarci ad affrontare questo viaggio? Lo dobbiamo sapere tutti altimenti con chi lavoro?

Che cosa avete imparato durante questo lungo "viaggio"?

Che se le cose davvero le vuoi, lavorandoci duro le ottieni.

In quali settori e ambienti prevedete che il manuale sarà impiegato?

Agricoltura e Scienze Forestali, Geologia, Archietettura, Ingegneria, Giurisprudenza, Scienze Politiche, Filosofia, Arte e mestieri e tanto altro.

Dove siete fisicamente a lavorare e quanti siete?

Lavoriamo su skype, in rete, ma il nucleo operativo è Bari, la porta del Levante. Stiamo anche stringendo forti collaborazioni con la Sicilia.

Come e dove prevedi che sarà presentato il vostro manuale?

Ho deciso di ringraziare di persona tutti coloro che hanno partecipato al progetto.  Mi sento in dovere di ringraziare tutti coloro che hanno reso questo possibile. Senza l’aiuto della comunità che ci ha sostenuto non avremmo fatto altro che un libro per noi. Anzi, forse avrei avuto solo i miei appunti. Presto però potremo farlo leggere a tutti e questo mi riempie di gioia. Tutta questa gioia, questa forma di energia, voglio rimetterla in gioco, in circolo. Viaggerò per l’Italia per stringere la mano a coloro che ci sono stati vicini e nel frattempo mi preparo a  conoscere lo stato della permacultura in Italia. Sono stato in Australia a studiare la permacultura, l’ho girata in lungo e in largo per un anno conoscendo Geoff Lawton (con cui oggi collaboro a distanza), vivendo con Bill Mollison (andavamo a sfottere le ragazze al bar quando non rimanevamo rinchiusi nella sua biblioteca) e lavorando con Michael and Jude Fanton, i famosi Seed Savers. Adesso è tempo di viaggiare nella  mia Italia, in bici, lentamente, per conoscerla. Produrremo un documentario del viaggio, sempre che la comunità lo voglia! Grazie e viva l’orto domestico!

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