La riverniciatina verde di politici e imprese per comprarsi i giovani che protestano per il clima

Dopo le manifestazioni di milioni di studenti nel mondo e centinaia di migliaia in Italia come non se ne vedeva da tempo, è partita la corsa per dimostrare che si è tutti ambientalisti, tutti fanno la loro parte e non è colpa di nessuno se il mondo è sull’orlo del collasso. Soprattutto da parte dei politici e dei partiti...

La riverniciatina verde di politici e imprese per comprarsi i giovani che protestano per il clima

Dopo le manifestazioni di milioni di studenti nel mondo e centinaia di migliaia in Italia come non se ne vedeva da tempo, è partita la corsa per dimostrare che si è tutti ambientalisti, tutti fanno la loro parte e non è colpa di nessuno se il mondo è sull’orlo del collasso. Il tentativo di comprarsi il favore dei giovani è assai ipocrita e ridicolo, ordito da chi l’ambiente non sa nemmeno cosa sia, se non una cloaca su cui scaricare le immondizie della crescita economica.

Vari politici si complimentano con gli studenti, supportano la loro causa; ma cosa hanno fatto fino ad ora? Assolutamente nulla. 

Uno degli esempi più clamorosi ha riguardato il neo leader del PD Nicola Zingaretti che ha dedicato la sua vittoria a Greta Thunberg e subito dopo è andato a omaggiare la TAV dal suo coollega Chiamparino dicendo: «I bandi non si interrompano: sarebbe criminale pensare di perdere centinaia di milioni di investimenti e migliaia di posti di lavoro».

In questo modo ha chiarito subito da che parte sta e quali interessi serve. Infatti se c’è un’opera devastante dal punto di vista ambientale è proprio la TAV; quindi più che dedicare a Greta Thunberg la sua vittoria sarebbe stato molto più coerente dedicarla alle varie lobby che vogliono spolpare l’osso della TAV sulla pelle dei valsusini. Già da questo gesto si capisce quanto sia inesistente la credibilità dei politici.

Giuseppe Sala sindaco di Milano dice di essere d’accordo con le rivendicazioni degli studenti ma amministra una città che è fra le più inquinate del mondo, misteri e miserie della politica.  

Questa gente che vive fuori dal mondo, forse non ha capito o più probabilmente non vuole capire, che ormai non reggono più le frottole, i palliativi, i maquillage, le belle parole o le misure minime, qui bisogna ricostruire tutto dalle fondamenta. Non si vuole fare? Non piace? Si pensa che sia impossibile? Non conviene politicamente? Tocca interessi intoccabili? Non c’è problema, ci sta pensando la natura a farcelo capire e intanto il fiume Po a marzo, non ad agosto, è già in secca. Vediamo chi è più forte, se i politici mentalmente lillipuziani o la natura. E chissà cosa si inventerà ora Salvini per dare addosso agli ambientalisti circa la siccità, di cui, è risaputo, sono i responsabili tramite riti magici e danze per non fare piovere... 

A proposito di ipocrisia, la stessa extraterrestre svedese Greta Thunberg a una domanda sui quei politici che a parole appoggiano la sua causa, ha risposto che pensa che lo facciano per normalizzare la situazione. Molto sveglia la ragazza, forse non sarà facile comprarla così come viene fatto con tutto e tutti.

Quindi, visto il successo delle manifestazioni a difesa dell’ambiente da parte degli studenti/consumatori, da adesso in poi si accelererà la corsa, anche fra le imprese, per dimostrare (falsa) attenzione all’ambiente. E più i colpevoli e responsabili della catastrofe sono evidenti e più tenteranno di far vedere che loro sono buoni e bravi.

Imprese e multinazionali di ogni genere, che hanno inquinato e inquinano a più non posso, si daranno l’ennesima riverniciatina di verde; si veda ad esempio McDonald’s che offre anche l’insalata nel suo menù e lo pubblicizza come se con questo gesto magnanimo i suoi fast food diventassero un santuario per la protezione animali e il cibo sano.

Vedremo pubblicità raccontare balle sempre più fantastiche pur di non lasciarsi sfuggire un target così appetitoso come quello dei manifestanti ambientalisti che sembra in grado di influenzare l’opinione pubblica. Una ulteriore schizofrenia di questa situazione si mostra laddove in qualsiasi intervista, reportage, foto degli studenti in piazza, seguono prima, durante e dopo, pubblicità di ogni tipo. Abiti, automobili, cosmetici, profumi, viaggi in aereo, cibo spazzatura, cellulari ecc, cioè proprio quei prodotti e quel consumismo che sta mettendo in ginocchio il pianeta. Però c’è da dire che ogni giornale o media che si rispetti fa il decalogo di quello che si deve fare per salvare il pianeta. Ovviamente questo decalogo è rivolto sempre ai consumatori, ai cittadini, perché gli sponsor del media di turno non possono essere disturbati con decaloghi per loro. In questi consigli vengono indicate le misure minime da fare che si ripetono da anni più o meno sempre uguali a se stesse: non scordarsi di spegnere la luce, mettere una valvola termostatica ai termosifoni, mangiare un pochino meno carne e così via. Peccato però che non ci sia mai un decalogo base per i media stessi dove si dica innanzitutto di rifiutare pubblicità contro persone e ambiente, dandosi un codice etico per il quale almeno vagliare le pubblicità invece di accettare di tutto, basta che paghino. Ma mica sono tutti “ingenui” come il nostro giornale online; già, perché noi pubblicità del genere mica le accettiamo! 

I media mainstream (e non solo) non si fanno né scrupoli, né problemi, incassano e avanti a pubblicizzare e lucrare sulla rovina del mondo.

Media, politici e potentati vari le tenteranno tutte, come hanno sempre fatto, per smorzare qualsiasi cambiamento reale che possa mettere in pericolo le loro poltrone e i loro affari. Loderanno l’impegno dei giovani e forse offriranno loro posti nei partiti dove qualsiasi velleità di cambiamento viene tacitata a suon di quattrini, prestigio e potere. Le imprese offriranno posti di lavoro ai giovani più creativi e, così come è successo dopo il ’68 e le varie stagioni di contestazioni, faranno in modo che tali giovani, con la loro creatività, aiutino a vendere ancora di più ,aggiungendo quel pizzico di ambiente e impegno sociale che non fa mai male e aumenta i fatturati.

Ma se c’è un insegnamento che si può trarre da questi atteggiamenti, di gente senza scrupoli e senza valori, è che non si può più barare perché ci rimettiamo tutti e pesantemente. Politici, media, imprese non cambieranno di loro iniziativa, a meno che non siano spinti a farlo e c’è un solo modo: ridurre drasticamente il loro potere e costruire realtà che vadano in tutt’altra direzione rispetto a quella suicida in cui ci stanno conducendo. Realtà dove non ci sia spazio per la distruzione dell’ambiente, il consumismo sfrenato, la rapina delle risorse, lo sfruttamento bestiale delle persone, l’ipocrisia, l’arrivismo, la competizione, lo spreco, la disumanità, il razzismo, le criminali diseguaglianze dove pochi miliardari detengono più soldi di gran parte dell’umanità. Piaccia o no, si deve cambiare, attrezziamoci per farlo assieme ai ragazzi e ragazze che hanno dato un segnale chiaro ed inequivocabile: siamo stufi delle vostre chiacchiere e delle vostre prese per i fondelli, bisogna agire!

 

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