Dall'Olocausto ai cambiamenti climatici: come negare ciò che è impossibile negare

C’è un inquietante parallelo fra chi nega l’Olocausto degli ebrei e chi nega i cambiamenti climatici. Di fronte a queste mistificazioni ci si chiede che senso abbia una umanità che nega l’evidenza, nega la storia, nega i fatti, nega la verità incontrovertibile.

Dall'Olocausto ai cambiamenti climatici: come negare ciò che è impossibile negare

C’è un inquietante parallelo fra chi nega l’Olocausto degli ebrei e chi nega i cambiamenti climatici; sono entrambi fatti di una inequivocabile evidenza e sono entrambi fatti che hanno determinato o determineranno un tributo di vite inimmaginabile. Però la cecità umana va oltre ogni limite e si spinge fino ai livelli per i quali si riesce pure ad affermare che l’Olocausto è un invenzione, così come i cambiamenti climatici. Di fronte a queste mistificazioni ci si chiede che senso abbia una umanità che nega l’evidenza, nega la storia, nega i fatti, nega la verità incontrovertibile. E lo fa per odio, per profitto, per il potere, per la supremazia. Come è possibile accettare che possano esserci persone che di fronte allo sterminio sistematico di milioni di ebrei possano esprimere i loro dubbi, addirittura negarlo?

Forse perché di crimini abominevoli è lastricata la storia umana?  E quindi siamo abituati a rimuovere, a negare, a seconda di quale interesse facciamo parte. In nome di un qualsiasi dio e di una qualsiasi patria, si sono massacrate intere popolazioni e perpetrati genocidi di ogni tipo.  In nome di ideologie malate si sono spazzati via interi paesi. In nome di inesistenti superiorità o differenze, si sono attuate deliranti pulizie etniche. In nome del profitto si sono susseguiti eccidi in tutto il mondo e tutt’ora sono in corso, basti pensare alle popolazioni africane vittime delle criminali politiche occidentali.

Negare i cambiamenti climatici in fondo è come negare tutti gli olocausti precedenti, perché il disprezzo della vita umana, o meglio della vita in genere, è tale da non far vedere nemmeno il pericolo della propria autodistruzione. Il furore umano inarrestabile ha deciso che bisogna andare avanti nella devastazione e negare in tutti i modi che stia avvenendo qualcosa di terribile.

E così i prezzolati dalle industrie e multinazionali inquinanti ci dicono che quelle dei cambiamenti climatici sono tutte fandonie, che non sta succedendo nulla e che comunque la tecnologia, la scienza troveranno le soluzioni ad eventuali problemi. Quelle stesse multinazionali che già negli anni settanta avevano fatto studi che prevedevano al millimetro la catastrofe a cui stiamo assistendo. Quella stessa scienza che in uno dei pochissimi e rari casi nella storia si dice praticamente compatta nell’affermare l’estrema gravità della situazione e indica dei precisi colpevoli.

Ma se c’è chi nega l’Olocausto, allora si può negare qualsiasi cosa e quindi spazio anche per i negazionisti dei cambiamenti climatici, che forse non hanno ben compreso o non vogliono comprendere che questa volta, se non verranno fermati loro e chi li manovra, l’Olocausto riguarderà tutti, anche i negazionisti di ogni specie e colore.

 

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