Amiata. L'Enel e la geotermia del futuro

Carlo Carlucci torna a denunciare lo sfruttamento geotermico del monte Amiata da parte dell'Enel. È ormai quasi certo, ci spiega, che l'entrata in funzione della centrale di Bagnore 4 segnerà la fine dell'acquifero amiatino.

Amiata. L'Enel e la geotermia del futuro
Ad Arcidosso (GR) la GIGA (ovvero Gruppo Informale per la Geotermia e l’Ambiente) - rappresentata dal prof. Giulio Gabbani e da Fabio Roggiolani - ha voluto in certo modo incantare un uditorio sempre più stanco (di geotermia) nel suo territorio dove 'Enel Re Leone' sta finendo di mettere a sacco la risorsa acqua. Perché è oramai cosa quasi certa (ma i miracoli sono sempre possibili) che il raddoppio della produzione geotermica con Bagnore 4 segnerà la fine definitiva di un acquifero, quello dell’Amiata, che soddisfa, sempre più a malapena, 700.000 utenti. Con Enel troviamo l’Acquedotto del Fiora nella persona del suo impareggiabile Presidente Ceroni che si ostina a negare contro ogni evidenza oggettiva inquinamento da arsenico e attribuendo il calo spaventoso delle riserve d’acqua alla siccità e gli amministratori. La dr.ssa Bramerini, assessore all’ambiente della Regione Toscana non ha cessato in tutti questi anni di vantare e vantarsi del famoso know how dell’Enel. Ma detto know how si riduce, dopo aver attentamente seguito l’intervento del prof.Gabbani, al mantenimento del divario dei profitti, cioè degli utili così espresso: punto più o punto meno, 99% a me (Enel) e 1% a te concessionaria (Regione). La quale concessionaria dei diritti minerari - e parafrasando uno degli ultimi romanzi di Pratolini, 'La costanza della Regione (ragione)' - dopo essersi accorta nel 2004 (o giù di lì) che si faceva pagare il KW geotermico al prezzo del petrolio anni ’80 (eravamo ancora nel beato idealismo della ‘sinistra’) prontamente si rifaceva col Protocollo milionario del 2007, ma i milioni del nuovo contratto sono pur sempre un’inezia fronte al lucro ‘incessante’, chiamiamolo così, di Enel. Un inciso. Ma dopo, quando si verificherà il tracollo definitivo dell’acquifero, quando piano piano gli utenti (proni) si accorgeranno che dei costi indebitamente lievitati dell’acqua per i filtri-a-causa-di-un-evento-naturale, quando si accorgeranno (basta fare una somma semplicissima come 1+1=2), che Bagnore 3 e Bagnore 4 hanno avuto un ruolo decisivo in questo tracollo, che cosa succederà? Mi spiego, l’ing.Montemaggi, che ha sempre negato quelle che per noi sono oramai evidenze, potrà godersi in pace la sua lauta pensione sul presupposto che la fine delle fonti sia al solito ‘evento naturale’ e quindi non imputabile a nessuno? E andiamo avanti nella serie di domande tutt’altro che retoriche e peregrine. L’ineffabile Presidente Ceroni, così svelto a rigirare la frittata che subito, all’indomani del Referendum vinto da noi, il popolo, il solito misero nessuno, assieme a Rossi, Presidente della Regione (rossa?!) gridava ‘abbiamo vinto’, il modello acqua ‘pubblica’ toscano è esportabile, copiabile, mutuabile. Queste persone (contro le quali si batte il popolo dell’acqua per affermare i suoi diritti) verranno mai riconosciute, assieme agli amministratori coinvolti, come corresponsabili dell’evento (non imputabile a cause naturali)? Perché, trascurando le malattie e i morti caduti sull’altare delle ‘magnifiche sorti e progressive’ è indubbio che da qui a cent'anni, scomparse le centrali di Enel, una volta raffreddate le rocce, piano piano l’acqua ritornerà e il Vulcano riprenderà il suo ruolo di sentinella, è proprio il caso dirlo, della Maremma. Di tutto quello che sta succedendo e succederà risponderanno amministratori, Enel, gli ‘scienziati’ pronti, coi loro studi, a confermare tutto e il contrario di tutto? Vi è purtroppo il precedente del processo Tav a Firenze. Per guadagnare una manciatina di minutini fonti plurimillenarie del Mugello sono scomparse per sempre, quelle dove avevano attinto, tanto per dirne una, il giovane Giotto e il Beato Angelico. I 60 amministratori incriminati, a cominciare dal Presidente-dall’eterno-sorriso Martini, condannati assieme alla società appaltatrice dei lavori in I grado, sono stati tutti assolti in II grado. Ma forse l’esito infelice del processo Tav Mugello di fronte alla gravità di quanto sta accadendo e ancor più accadrà (morti a parte, s’intende) sull’Amiata non verrà considerato precedente liberatorio dai giudici. E ritorniamo brevemente alla giornata di sabato 21 aprile in Arcidosso. Con argomenti stringenti e convincenti il prof.Gabbani ci ha parlato e illustrato una ben altra geotermia. Le centrali a ciclo binario, ad esempio, adottate oramai nell’universo mondo. Centrali che prevedono la reimmissione totale dei fluidi e dei vapori estratti, senza consumo tra l’altro della preziosa acqua. Uno scenario che appariva, agli occhi degli abitanti di questo territorio martoriato e trafitto dove le grandi torri fumanti di Enel si rappresentano come simbolicamente sostitutive delle cupe e minacciose torri aldobrandesche, quasi fantascientifico. Roggiolani con la consueta verve e passione ogni tanto interveniva (il tandem Roggiolani/Gabbani trova giustificazione nel fatto che entrambi sono anche imprenditori proponenti l’altra geotermia) per meglio illustrare o chiarire. Purtroppo nessuno era in grado di condividere l’entusiasmo di questi pionieri che sfidavano a suon di dati la geotermia di Enel. Certo è che il fronte compatto, la linea Maginot costruita in 50 anni attorno alle centrali amiatine mostra sempre più vistose falle. È una corsa contro il tempo, a mesi dovrebbe partire il cantiere per Bagnore 4, Enel spasmodicamente continua a presentare ‘integrazioni volontarie’ al progetto della Centrale. La Regione che non può più avvalersi delle passate finzioni giuridiche (come chiamarle altrimenti arch.Zita?) in base alle quali ha giustificato l’indebito (era priva di Valutazione di Impatto Ambientale!) rinnovo di Bagnore 3 fino al 2013. La stessa Bagnore 3 è stata successivamente riprorogata assieme a tutte le centrali esistenti fino al 2024 grazie ad un più che provvidenziale decreto del governo nella persona di quel lesto fante Scajola. Ora la Regione, visto che tanto è stato concesso a Enel, ha posto nella VIA per Bagnore 4 limiti severi alle emissioni (al top mondiale come quantità e come coktail di sostanze nocive). Non abbiamo potuto godere appieno del roseo futuro delineato dal prof. Gabbani il quale, dati alla mano, ci diceva come il calore della terra, senza inquinare, maniera sempre più naturale, ecologica appunto, soppianterà tutte le altre forme di approvvigionamento energetico. La tanto vituperata geotermia è in grado di fornire all’umanità tutto l’apporto energetico di cui ha bisogno fin tanto che la Terra e l’umanità esisteranno. E nel frattempo? Nel frattempo continua la campagna mediatica di Montemaggi. Enel abbatte la grande torre della PC2 finalmente chiusa (i fumi che ricadevano contenevano una percentuale di inquinanti dell’ordine del 40 % - dati Arpat! – e cioè 7-8 volte superiori alle obsolete centrali più inquinanti al mondo). Evviva Enel! Con le sue ricadute a pioggia (acida!). Replica il sindaco Verdi dal suo pulpito di S.Fiora: bisogna contrastare l’eccesso di morti in più dovute unicamente agli stili di vita degli amiatini e non – e questo a chiare note - alla santa, benefica, illuminata geotermia di Enel. Un dialogo fra sordi, una protervia di Montemaggi e i suoi bravi (il richiamo a Manzoni non è fuori luogo). E la Regione?

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