Solo banchieri e consulenti finanziari sono avidi?

Il recente ennesimo, e di certo non ultimo, episodio di raggiro a danni dei correntisti da parte di banche di ogni sorta ci porta a riflettere su dove risiedano le responsabilità di una simile situazione. A prima vista si direbbe che la colpa è dei banchieri disonesti, delle avide banche, degli speculatori finanziari. Ma è solo ed unicamente così?

Solo banchieri e consulenti finanziari sono avidi?

Ritengo che chi investe i suoi soldi sa bene a chi li consegna e anche i sassi sanno che le banche fanno i loro soldi molto spesso grazie ad affari e traffici tutt’altro che puliti e chiari, quindi di base non c’è da fidarsi. Ma perché le persone, nonostante sia risaputo che nelle banche non risiedano stinchi di santo e si ripetano costantemente episodi di raggiri, seguono le indicazioni di gatti e volpi che propongono investimenti, obbligazioni e operazioni finanziarie di ogni tipo? Per essere raggirati bisogna essere in due, c’è chi raggira e chi accetta e/o permette di farsi raggirare.  Ma come mai si accetta il rischio di farsi raggirare?  Perché si vuole che dai soldi che si consegnano a gatti e volpi si materializzino altri soldi. Così come per magia, senza fare nulla, i propri soldi vengono affidati a questi loschi figuri in giacca a cravatta o in tailleur, perché se ne vogliono avere sempre di più. Ma ci si chiede quanto la cosa sia singolare? Ma come fanno dei soldi a farci guadagnare altri soldi senza che si muova una paglia? Strano no? Se si accetta il rischio che dai soldi nascano soldi, senza chiedersi come mai, sfruttando chi, investendo su cosa, distruggendo indirettamente chissà quale ambiente e popolazione, trafficando in chissà quali armi, supportando chissà quale guerra, si dovrebbe anche accettare il rischio che, per la stessa logica dell’avidità, quei soldi si possano perdere.

Di sicuro fra coloro che sono caduti nella trappola ci saranno persone inconsapevoli, anziane; ma comunque avevano dei figli, dei nipoti che potevano metterli in guardia ma non lo hanno fatto perché a loro volta hanno creduto o credono alla logica del soldo che produce il soldo. O almeno ci credono  finché non perdono tutto, poi improvvisamente aprono gli occhi su chi erano veramente quelle “brave persone” a cui venivano affidati i risparmi di una vita. Ma anche i correntisti  erano “brave persone”, brave persone che sfruttando qualcun altro, qualcos’altro e senza farsi troppi scrupoli e domande su come avveniva il miracolo della moltiplicazione dei soldi, speravano di guadagnare ancora di più.

La logica che sta dietro a tutto questo sistema e lo mantiene in vita è l’avidità di tutti. Di certo banchieri e bancari sono maggiormente e colpevolmente responsabili, nessuno lo mette in dubbio e visto che siamo nel mondo della follia, saranno anche quelli che alla fine, in un modo o nell’altro, si salveranno nonostante abbiano rovinato la gente e portato pure al suicidio qualcuno; ma per chi con il miraggio dei guadagni facili si è fatto abbindolare c’è anche una parte di responsabilità.

E’ altrettanto particolare notare che normalmente le persone piangono miseria, si lamentano, dicono di non avere soldi e poi, così come quando li spendono, fanno ben poca attenzione a dove li mettono e in mano a chi li danno. Possibile che prima di investire i guadagni di una vita non ci si assicuri su cosa si sta facendo e a chi li si sta dando? Della persona di colore che ci chiede una informazione per strada non ci fidiamo, del direttore di banca che ci ruba tutto certo che ci fidiamo, ovviamente, è una persona tanto per bene, magari va anche in chiesa.

Non credo poi che si tratti di un problema di titoli di studio, di ignoranza, di inconsapevolezza, di poca cultura. Molte persone che hanno perso i loro soldi erano perfettamente in grado di intendere e di volere e con una cultura di base che gli permetteva senz’altro di capire, di sapere chi  e cosa poteva esserci dietro a quei contratti.

Ad ulteriore dimostrazione di ciò cito un altro episodio illuminante in merito. Non moltissimo tempo fa a Roma fu preso con le mani nel sacco il cosiddetto “Madoff dei Parioli”, tale Gianfranco Lande che truffò tutta una serie di personaggi di spicco tra cui anche valenti difensori di grandi ideali o sedicenti di pseudo sinistra. Persone note come Sabina Guzzanti e David Riondino, che avevano affidato i loro risparmi (centinaia di migliaia di euro, mica bruscolini) a Lande, perdettero somme ingenti. Ma come è possibile che gente del genere possa affidare i propri soldi a soggetti simili? Molto probabilmente perché anche loro, a differenza di quello che predicano o della cultura da cui provengono, hanno il solito miraggio di fare soldi con i soldi e qui non stiamo certo parlando dell’anziano inconsapevole ma di personaggi pubblici di solida cultura e informatissimi.

La cosa che più sconcerta è sapere che tutta questa gente strapiena di soldi non sa letteralmente cosa farsene (così è se li affida ai Lande della situazione che parlano di favorevole congiuntura economica); li potrebbe invece investire in progetti e azioni ben più interessanti, utili e anche più in linea con gli ideali di cui parlano alle folle italiane nei teatri, nelle televisioni, nei cinema, additando questo o quel  politico ladro e così via.

Mi sono sempre chiesto: se le persone straricche e teoricamente “impegnate” investissero anche solo una piccola parte del loro denaro in progetti seri, quante cose si potrebbero fare? Quanto più si potrebbe cambiare in meglio il mondo piuttosto che non continuare a fare da una parte i “buoni” e dall’altra sostenere saldamente il sistema che più di tutti crea danni cioè quello finanziario?

I cosiddetti alternativi, o comunque chi propone una società e dei valori diversi da quelli esclusivamente economici imperanti, vengono spesso trattati come utopisti, illusi, venuti fuori dal mondo delle favole. Ma in fondo cosa diciamo da sempre? Cose semplici, banali, scontate, ovvie, logiche: informatevi, fatevi una vostra opinione, non ascoltate la voce del padrone, guardatevi in giro e verificate se quello che vi dicono e vi offrono per difendere interessi ben precisi è l’unica soluzione o se ci sono alternative. Ma a noi per essere veramente convincenti manca il pelo sullo stomaco, manca quella capacità di fregare il prossimo che invece nel nostro paese non passa mai di moda e assicura lauti guadagni a tutti quelli che utilizzano queste metodologie.

Ricordiamo una cosa ai correntisti o VIP impegnati vari che buttano i soldi o li danno in mano a loschi figuri: ci sono progetti sensati portati avanti da persone che credono in quello che fanno e hanno altri valori che non costruirsi ville e piscine; esistono da tempo Banca Etica e il circuito delle MAG che propongono una finanza molto diversa da quella che ruba i soldi indistintamente ad anziani inconsapevoli e VIP.

 

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Commenti

evidentemente chi ha scritto l'articolo non ha mai assistito ad una udienza che riguardi Gianfranco Lande. Opppure non ha letto il suo sito o l suo blog,come tutti si è lasciato influenzare dal PM e dalla stampa,ma con le sue orecchie non ha ascoltato nulla,ascolti i processi su radio radicale,sono uno scandalo,io li ascolto anche se non ne ho bisogno perchè so che mio fratello è innocente,chi non sa non parli o prima si documenti,i conti sono pubblici e parlano da soli.
rosaria lande, 18-12-2015 03:18
Gentile signora Lande, suo fratello è stato condannato a sette anni di reclusione confermati anche in cassazione, questi sono i fatti acclarati. Forse ci ha scambiati per qualche altra testata giornalistica ma noi siamo un giornale serio che non fa gossip o giornalismo prezzolato come avviene nella maggior parte dei casi. In ogni caso a me non interessa proprio nulla di ascoltare processi di persone che hanno deciso di fare dei soldi e di come spillarli agli altri, l'unico motivo della loro esistenza. Se legge attentamente il mio articolo capirà bene il mio punto di vista. Così come capirà che l'obiettivo del mio scritto non era verificare la presunta innocenza di suo fratello bensì affermare che l'avidità è purtroppo assai diffusa anche in chi parla di grandi ideali. Comunque visto che lei ha sollecitato la questione, stia sicura che da persone come suo fratello io ci giro alla larga chilometri di distanza, figuriamoci diventare fan del suo blog o assistere alle sue udienze. Cordiali saluti Paolo Ermani
Paolo Ermani, 21-12-2015 08:21

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