Suini, il benessere non è ancora garantito in molti Stati Ue

A partire dal 1 gennaio 2013 la Direttiva europea che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini dovrà essere applicata a tutte le aziende agricole dell'Unione europea. Sebbene gli stati membri abbiano avuto dieci anni di tempo per mettersi in regola, a sei mesi dalla data ultima di scadenza, in alcuni paesi i progressi compiuti appaiono insoddisfacenti.

Suini, il benessere non è ancora garantito in molti Stati Ue
Il 1 dicembre del 2001, sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, sono state pubblicate la Direttiva 2001/88/CE del Consiglio, del 23 ottobre 2001 e la Direttiva 2001/93/CE della Commissione del 9 novembre 2001, recanti modifiche della Direttiva 91/630/CEE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini. Anche l'Italia, come gli altri 27 stati membri, ha recepito le suddette Direttive con il Decreto Legislativo n. 53/2004 che ha modificato il precedente Decreto Legislativo n. 534/92. Dal 1° gennaio 2013 le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative dovranno essere applicate a tutte le aziende agricole affinché garantiscano il 'benessere' minimo a questi animali. Saranno vietati gli attacchi per le scrofe e le scrofette; esse dovranno essere allevate in gruppo nel periodo compreso tra quattro settimane dopo la fecondazione e una settimana prima della data prevista per il parto. Studi scientifici hanno provato che la stabulazione delle scrofe in stalle individuali provoca loro forte stress ed agitazione e la stabulazione in gabbie delle scrofe lattanti limita la loro libertà causando loro enorme frustrazione. L'impossibilità di costruire il nido o di praticare i movimenti tipici che precedono il parto provoca negli animali atteggiamenti di aggressività come ad esempio mordere la coda agli altri maiali o grufolare sul pavimento in cemento o mordere le gabbie, atteggiamenti che delineano mancato adattamento agli spazi inadeguati. Le strutture di stabulazione dovranno essere progettate affinché la scrofa e i suinetti possano avere un contatto immediato subito dopo il parto al fine di poter assumere il colostro e ricevere una buona termoregolazione e deve essere fornito ai piccoli suini un mangime complementare al latte materno almeno una settimana prima dallo svezzamento. Ogni scrofa o scrofetta dovrà avere mangime a sufficienza senza il rischio di essere aggredita dalle consimili in situazioni di competitività. Per placare la fame, le scrofe e scrofette asciutte gravide, dovranno ricevere mangime riempitivo o ricco di fibre in quantità sufficiente, così come alimenti ad alto tenore energetico. Novità anche per quanto riguarda la pavimentazione degli allevamenti intensivi che risulta essere quasi sempre inadeguata. I pavimenti non dovranno essere sdrucciolevoli o con asperità e se fessurati dovranno essere adeguatamente progettati in base alle dimensioni e al peso dei suini per evitare che possano arreccare ferite, eccessiva crescita degli unghielli, lesioni e dolore. La Direttiva 2001/88/CE prescrive che qualsiasi persona che dia lavoro o assuma personale addetto ai suini garantisca che gli addetti agli animali abbiano ricevuto istruzioni pratiche mediante la frequenza di appositi corsi di formazione, incentrati sul benessere degli animali. Tutti gli operatori addetti alla macellazione sono responsabili delle relative operazioni che devono essere eseguite secondo procedure standard tali da assicurare il benessere dei suini macellati. Il mozzamento della coda e la troncatura o la levigatura dei denti possono causare ai suini dolore immediato e a volte prolungato. La castrazione provoca spesso un dolore aggravato spesso dalla lacerazione dei tessuti. Tali pratiche sono, quindi, nocive al benessere dei suini; occorre pertanto introdurre norme che garantiscano pratiche migliori. Altro nuovo elemento delle Direttive consiste nella presenza in ogni macello di un Responsabile del Benessere Animale che avrà il compito di monitorare che gli animali storditi non riacquistino coscienza prima di essere macellati. La scadenza è alla porte e più di dieci paesi dell'UE tra i quali Olanda, Spagna, Polonia e Germania sperano in un'altra proroga. Guerino Lombardi, responsabile del Centro di referenza nazionale per il Benessere animale presso l'Istituto Zooprofilattico sperimentale di Brescia, ha dichiarato che “le diverse Asl sparse sul territorio nazionale stanno effettuando il censimento delle scrofaie e degli allevamenti all'ingrasso per capire quante strutture si sono già adeguate alla normativa comunitaria. In base ad una prima stima, per quanto riguarda le scrofaie l'ageguamento riguarda circa il 50% del patrimonio esistente, mentre per gli ingrassi non sono ancora in grado di fornire dati certi”. La Compassion in World Farming ha lanciato una campagna chiamata Project Pig: No Stalling on the 2013 ban per sensibilizzare le organizzazioni leader in Europa che rappresentano gli agricoltori e le cooperative agricole. Per sostenere la campagna potete mandare il vostro messaggio ai destinatari interessati, inserendo semplicemente i vostri dati: nome, cognome e indirizzo mail. Oggi il concetto di personalità borderline si sta estendendo anche verso gli altri animali i quali presentano stress e disturbi psicosomatici causati dalla stabulazione, dall'isolamento (alcuni animali per esigenza di specie dovrebbero vivere in gruppo), dalla mancanza di arricchimento ambientale; gli umani li privano della loro dignità, li ridicolizzano, li costringono a vivere in condizioni insopportabili e non consone alle specie. Tendiamo ad interessarci su come sono trattati i cosiddetti animali da reddito durante il loro ciclo produttivo per placare il senso di colpa che ci assale quando pensiamo che un animale viene ucciso per appagare un nostro senso poiché oramai è scientificamente provato che non serve nutrirsi di animali e di prodotti di origine animale per raggiungere l'apporto proteico necessario per la nostra vita. Scegliere alimenti che rispettano ogni forma vivente coltiva in noi l'empatia, il desiderio di amore anche verso le altre specie e verso il nostro pianeta.

Commenti

Che dire? L'unica e' buttare via il panino al prosciutto... perche' tutte le altre soluzioni servono solo a placare il nostro senso di colpa. Attenzione alle campagne "compassionate farming" perche' puntano solo a perpetuare lo stato di cose esistenti in nome di un ipotetico benessere animale; insomma, gabbie piu' larghe... Semmai, sull'allevamento "compassionevole" continuo dopo...
valter fiore, 07-07-2012 01:07
...continuo sul compassionate farming. L'idea che possa esistere un allevamento compassionevole rispettoso del benessere animale (ma coa vuol dire poi?) e' una tremenda, e interessata ipocrisia. Mettiamoci in testa che qualunque prodotto di origine animale comporta sempre non solo sfruttamento ma anche morte per gli animali: che si tratti di uova, latte o lana, oltre che ovviamente di carne. Allevamento compassionevole come benessere aninale sono solo eufemismi utili a smorzare il senso di colpa che molti cominciano a sentire nel consumare prodotti animali. Allora cosa di meglio se non "garantire" che quei maiali vivano "bene" (sic), che vangano uccisi in modo "umano" (eh, appunto...)? Non e' che bisogna opporsi alle "gabbie piu' larghe" e arrivare al paradosso del tanto peggio tanto meglio: questo no. Ma opporsi ad una propaganda che gioca da un lato sulla "qualita'" (slowfood insegna) e dall'altro sul tranquillizzare le coscienze dei consumatori questo si'. Perche' l'alternativa esiste, e' la scelta vegan ed e' a portata diognuno di noi, senza aspettare niente e nessuno.
valter fiore, 09-07-2012 10:09

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