Bisogno di eresia

"Più ci allontaniamo dalla natura, e più perdiamo il contatto con la realtà 'reale' della nostra esistenza, più il mondo delle immagini dell'ambiente tecnico ha il potere di trasferirci l'impressione di vivere ancora in quella realtà". La strada per raggiungere la libertà? Un percorso 'eretico' rispetto alla consacrazione della tecnologia. Dove c'è l'eresia: è lì che scorre la vita.

Bisogno di eresia
Circumnavigazione dei poli, un mammifero su quattro a rischio estinzione, crolli finanziari a livello planetario, emigrazioni di popoli in fuga dalla miseria... E c'è ancora chi si ostina a negare l'evidenza e con un sorriso istrionico ci assicura che è tutto sotto controllo. Il mondo tecnico-economico che abbiamo edificato è arrivato alla resa dei conti. Che ci piaccia o no il nostro stile di vita verrà incrinato da queste 'novità' che stanno giungendo a intaccare i sistemi ecologico e socio-economico. Forse finalmente molte persone capiranno che non necessariamente ciò che è nuovo è positivo... Forse. Ma non è detto. Il desiderio di Potere che domina onnipervasivamente la società odierna non si accontenta mai di quello che ha perché tenta di saziare un naturale bisogno infinito (quello della pienezza interiore e della perfezione) con un contenuto finito, la limitatezza della creazione materiale. Le obiezioni che si sentono spesso rivolte all'indirizzo di chi esagera nel percorso 'eretico' anticonsumistico chiariscono la posizione di dipendenza dal meccanismo tecnico-scientifico ritenuto in grado di rispondere alle esigenze dell'umanità e di avere valenze positive o negative secondo l'uso che se ne fa. Ma già parecchio tempo fa Jacques Ellul ha dimostrato che il potere della tecnica è solo all'inizio e che il regime parlamentare sarà condannato ad aver termine perché esso ostacola in qualche modo il progresso tecnico. Se il totalitarismo può essere il risultato dell'influsso che la tecnica può avere sulla politica, la concentrazione incontrollata di capitali e lo strapotere delle multinazionali è quello che ha avuto sull'economia. È la tecnica all'origine della comparsa delle multinazionali. Non viceversa. È essa che orienta, ordina, e modifica l'economia. Non viceversa. Il dominio della tecnica si mantiene grazie alla pubblicità “la dittatura invisibile della nostra società”. Attraverso l'immagine della 'propaganda' il sistema tecnico tenta di sostituire l'aleatorietà del discorso con la 'realtà' dell'immagine (tale per semplici motivi biologici atavici). Più ci allontaniamo dalla natura, e più perdiamo il contatto con la realtà 'reale' della nostra esistenza, più il mondo delle immagini dell'ambiente tecnico ha il potere di trasferirci l'impressione di vivere ancora in quella realtà, in quel mondo di alberi, di animali esotici e spazi incontaminati. Di fatto il numero di trasmissioni televisive su questi argomenti cresce di pari passo con la scomparsa della biodiversità nel mondo reale, mentre l'Homo sapiens è rinchiuso nei suoi uffici e scatole di cemento per la maggior parte della sua vita con l'illusione di aver 'fatto' l'Irlanda nei quattro giorni di turismo “fotografa, mordi e fuggi” dell'agosto precedente. In pratica, se un essere umano prova ad andare sino in fondo alla propria libertà incontrerà alla fine il sistema tecno-scientifico cui il sacro è stato trasferito. E quando il sacro, come un tempo la Chiesa, è il maggior produttore di alienazioni e restrizioni, non resta che l'eresia. Dove c’è l’eresia: è lì che scorre la vita. In qualsiasi ambito: in un partito o movimento politico, in una chiesa, in una categoria professionale. Dove c’è l’eresia, lì c’è il moto eterno della vita. Lì ci si pongono le domande e si indaga il senso dell'esistenza. Che non è semplicemente svitare bulloni o pigiare tasti di un computer in vista del week end di terrore di fine mese. A mio parere l'attuale situazione non ti pone molte alternative: o essere ignoranti (nel senso di ignorare) o essere maniaci.

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