«BNP Paribas tolga il sostegno alla produzione di armi nucleari»

La International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN), anche Premio Nobel per la Pace e di cui fanno parte in Italia Rete Disarmo e Senzatomica, ha avviato una campagna per sollecitare l’istituto finanziario BNP-Paribas a ritirare il proprio sostegno (che vale 8 miliardi di dollari!) alla produzione delle armi nucleari.

«BNP Paribas tolga il sostegno alla produzione di armi nucleari»

La produzione di armi nucleari sarà presto considerata attività illegale secondo il diritto internazionale. E in tredici paesi in cui opera BNP Paribas si sono svolte manifestazioni simultanee di protesta.

L'iniziativa di ICAN intende spingere BNP-Paribas a migliorare la propria policy di investimento «smettendo di investire in produttori di armi nucleari» dicono i promotori.

«Sebbene BNP-Paribas abbia sulla carta un codice di condotta che limita i finanziamenti alle società associate alla produzione di armi nucleari - spiegano in Italia Rete Disarmi e Senzatomica - in poco più di 4 anni ha fornito 8 miliardi di dollari Usa a 16 diverse società produttrici di armi nucleari. Lo stesso Istituto è inoltre da anni ai vertici dell’elenco di “banche armate” che forniscono servizi di supporto all’esportazione di sistemi d’arma e produzioni militari italiane».

«La 'banca per un mondo che cambia’ (secondo lo slogan pubblicitario utilizzato) ha l'opportunità di concretizzare un cambiamento reale e contribuire a un mondo libero dalla minaccia nucleare» ha dichiarato Beatrice Fihn, Direttore esecutivo di ICAN. «Stanno continuando ad investire in armi che sono inumane e violano il diritto umanitario e le leggi di guerra. Un investimento che non è né etico né solido economicamente».

Susi Snyder di Pax Olanda, membro dello Steering Committee di ICAN e coordinatrice della Giornata mondiale di azione in quanto responsabile del Rapporto “Don’t bank on the bomb” ha aggiunto: «BNP-Paribas dovrebbe pubblicare immediatamente la propria ‘lista nera’ con le aziende escluse dai propri finanziamenti e nel contempo aumentare la trasparenza su dove stanno o non stanno investendo. Un istituto che intende essere leader negli investimenti sostenibili non dovrebbe avere nulla da nascondere».

Il Trattato di Proibizione delle armi nucleari (TPNW), adottato dall'ONU nel luglio 2017 e che entrerà in vigore dopo che altri 35 Stati si saranno uniti ai 15 che lo hanno già ratificato, vieta qualsiasi tipo di assistenza alla produzione o alla fabbricazione di armi nucleari - compreso il finanziamento delle società coinvolte.

«Se BNP-Paribas vuole un vero cambiamento nel mondo, dovrebbe migliorare e sistemare la propria politica di investimento facendo riferimento al divieto totale verso tutte le forme di assistenza alle armi nucleari in base al testo approvato di Trattato», conclude Susi Snyder, che sarà tra i principali ospiti della Marcia della Pace Perugia-Assisi del prossimo 7 ottobre invitata da Rete Italiana per il Disarmo e Campagna Senzatomica a intervenire a diversi eventi pubblici e incontri di advocacy.

Le proteste hanno invitato, nello specifico, BNP-Paribas a:

- Aumentare la trasparenza. BNP-Paribas utilizza un elenco di società controverse per evitare specifici investimenti. Tuttavia, questa lista è privata. Come primo passo, BNP-Paribas dovrebbe rendere pubblica questa lista.

- Correggere la politica di investimenti. BNP-Paribas ha già una politica che limita gli investimenti in società associate alla produzione di armi nucleari, tuttavia tale codice di condotta interno è un fallimento. Può essere corretto cambiando l’attuale riferimento al Trattato di non proliferazione nucleare (che consente loro di investire in società associate agli arsenali di Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti) con uno al Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (così da non poter investire in nessuna società associata ad armi nucleari, ovunque) e applicare la politica a tutti i prodotti e servizi finanziari che offre, compresa ad esempio la gestione patrimoniale.

- Disinvestire. BNP-Paribas attualmente ha un numero di investimenti a lungo termine in società produttrici di armi nucleari e comprendiamo che possa essere necessario del tempo per disinvestire completamente, ma quantomeno la banca può annunciare che non inizierà nuovi rapporti finanziari con nessuna società produttrice di armi nucleari e aumenterà il livello di impegno con le aziende attuali per incoraggiarli a smettere di produrre componenti chiave per le armi nucleari.

Ulteriori informazioni sul sito https://bnp.dontbankonthebomb.com/ 

 

 

Italia Usa e GettaVoto medio su 2 recensioni: Da non perdere
Bombe a... Mare!

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.