Brasile, l'Amazzonia strappata alle sue tribù

In Brasile orde di taglialegna invadono la foresta dei Kawahiva incontattatiI, che sono costretti a vivere in fuga, spostandosi di accampamento in accampamento, per fuggire dagli intrusi presenti nella loro terra. L'appello di Survival International.

Brasile, l'Amazzonia strappata alle sue tribù

Ondate di taglialegna stanno invadendo il territorio di uno dei popoli più vulnerabili del pianeta. Sono gli ultimi Kawahiva, i sopravvissuti di una tribù più grande i cui membri sono stati uccisi o sono morti per malattie. Lo fa sapere Survival International che lancia un appello perchè associazioni e cittadini facciano sentire la loro protesta presso le autorità brasiliane.

«Di recente i funzionari del FUNAI, il Dipartimento agli Affari Indigeni del Brasile, hanno fermato un gruppo di taglialegna - spiega Survival - Ma poiché questi hanno il sostegno dei politici locali e i funzionari del FUNAI non hanno il potere di arrestare i sospetti, gli uomini sono stati rilasciati. Da allora nel territorio sono arrivate altre ondate di taglialegna. La crisi ha fatto crescere la preoccupazione tra gli attivisti, che temono che la tribù e la sua foresta ancestrale vengano completamente distrutte».

I funzionari del FUNAI lavorano in molte aree del Brasile per proteggere i territori indigeni da taglialegna e altre minacce.

Nell’aprile 2016, il Ministro della Giustizia brasiliano aveva firmato il decreto per creare un territorio indigeno protetto nella terra della tribù e tenere fuori taglialegna e altri estranei. «È stato un importante passo avanti per le terre e le vite dei Kawahiva, arrivato a seguito delle pressioni esercitate da tutto il mondo dai sostenitori di Survival. Il decreto, però, non è stato ancora adeguatamente implementato e oggi il piccolo team che sta lavorando sul campo per proteggere il territorio rischia di subire gravi tagli al suo budget».

«I Kawahiva sono in trappola. Se ci sarà un contatto, per loro sarà devastante. L’unico modo per garantire la loro sopravvivenza è mappare la loro terra e istituire una squadra di protezione permanente del territorio» ha dichiarato Jair Candor, un funzionario esperto del FUNAI. «Altrimenti saranno relegati ai libri di storia, proprio come tanti altri popoli indigeni di questa regione».

«Il Brasile si è impegnato a proteggere la terra dei Kawahiva in aprile, ma il governo si mostra recalcitrante e si rischia una crisi umanitaria urgente e terribile» ha commentato oggi Stephen Corry, Direttore generale di Survival. «La terra dei Kawahiva è ancora invasa e la loro foresta viene ancora distrutta. È arrivato il momento che il Brasile intervenga come promesso, prima che sia completato il genocidio di un intero popolo».

Il premio Oscar Mark Rylance ha prestato la sua voce per narrare un video che denuncia la difficile situazione della tribù.

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