Brevettare la vita? Si vota all'Europarlamento. L'appello di AIAB e FIRAB

AIAB e FIRAB chiedono agli Europarlamentari italiani, chiamati oggi ad esprimersi, di votare a favore della risoluzione contro la brevettabilità di piante e animali ottenuti da procedimenti biologici e agricoltura convenzionale. Il voto di oggi fa seguito ad un dibattito tenutosi ieri, 9 maggio, sulla "brevettazione di procedimenti essenzialmente biologici".

Brevettare la vita? Si vota all'Europarlamento. L'appello di AIAB e FIRAB
Si può brevettare la vita? È la domanda alla quale è chiamato a rispondere il Parlamento Europeo, che ieri - 9 maggio 2012 - ha organizzato un dibattito sulla “brevettazione di procedimenti essenzialmente biologici” cui seguirà oggi un voto su una relativa Risoluzione, depositata congiuntamente dal Gruppo del Partito Popolare Europeo, dal Gruppo dei Socialisti e Democratici e dal Gruppo Verde/Alleanza Libera Europea. Sarà questa l'occasione per l'Europarlamento di definire in modo chiaro e senza equivoci una volta per tutte che non si possono brevettare piante e animali, né materiale genetico, né processi di breeding e prodotti alimentari e agricoli ottenuti da tali piante e animali coltivati e allevati con metodo convenzionale. La Risoluzione in questione, se approvata, impegnerebbe l'Ufficio Brevetti Europeo e la Commissione Europea a dar corso all’esclusione dalla brevettazione di “varietà vegetali e razze animali”, così come di “procedimenti essenzialmente biologici per la produzione di piante o animali”, come definito dalla Direttiva Europea 98/44/CE. Per fermare la pratica scorretta di brevettare piante e animali, quindi, AIAB (Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica) e FIRAB (Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica) chiedono agli Europarlamentari italiani di votare a favore della suddetta risoluzione con una lettera a firma dei rispettivi presidenti, Alessandro Triantafyllidis e Vincenzo Vizioli. Sebbene la Direttiva Europea 98/44/CE escluda dalla brevettazione “varietà vegetali e razze animali” così come “procedimenti essenzialmente biologici per la produzione di piante o animali”, l'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) a fine 2011 aveva già concesso circa 2.000 brevetti su piante e 1.200 su animali, con o senza coinvolgimento di ingegneria genetica, e sta attualmente vagliando 1.000 domande di brevetto frutto di breeding convenzionale. Una palese elusione delle normative europee, denunciata dalla coalizione internazionale No patents on seeds con il dossier Patents Report 2011. Un timido segnale di apertura verso l'esclusione dalla brevettabilità di piante e animali è arrivato lunedì scorso, quando l'Ufficio Europeo dei Brevetti a Monaco di Baviera ha revocato - ufficilamente per 'motivi tecnici' - un brevetto sull'allevamento di animali (EP 1257168) concesso all'azienda statunitense Inguran e alla sua affiliata XY LLC per un processo zootecnico di selezione del sesso della prole, brevetto che ed è stato oggetto di ricorso da parte di Greenpeace e del Partito Verde Europeo. AIAB e FIRAB si augurano che oggi sia lo stesso Europarlamento a prendere un impegno chiaro e deciso sul tema, approvando la risoluzione congiunta di Partito Popolare Europeo, Socialisti e Democratici e Gruppo Verde/Alleanza Libera Europea.

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