Il laboratorio dei sogni liberi

Immaginare una vita e un lavoro diverso ci sembra spesso difficile quando non impossibile. Scollocarsi non significa solo lasciare un lavoro in cui ci sentiamo costretti o ritrovarsi senza di esso perché qualcun altro l'ha deciso. Scollocarsi significa per prima cosa lasciare libero spazio ai nostri sogni, prendersene la responsabilità e guardarli con orgoglio invece che con distrazione e paura. Cambiare vita e lavoro è un sogno possibile. Basta crederci e non isolarsi, condividere con gli altri e non avere troppa paura di recuperare le nostre aspirazioni profonde e le nostre passioni. Poi agire.

Il laboratorio dei sogni liberi

Ho partecipato al corso “Cambiare vita e lavoro” che si è tenuto alcuni giorni fa al PeR, il Parco delle energie rinnovabili in Umbria e ne sono uscita più “ricca”, senza dubbio alcuno.

Intorno a quel tavolo si sono materializzati a mezz'aria roseti profumati e nuovi giardini pieni di fiori da cui ricavare essenze, luoghi caldi dove poter vivere e accogliere persone nella propria casa, paesi più lontani dove offrire servizi che non ci sono e che sarebbero utili alla gente che ci abita, scuole costruite in mezzo alla natura, percorsi di montagna dove portare persone a conoscere i boschi, santuari in cui proteggere gli animali e vivere di quello, orti condivisi e ancora altro. C'è stato spazio anche per il sogno di riuscire a sognare liberamente e per quello di non avere paura di credere in se stessi.

I nostri sogni durante quei due giorni trascorsi insieme a lavorare su idee e concretezza sono usciti allo scoperto, hanno fatto il primo passo: quello sulla carta dove annotare tutti i consigli, le idee, i punti da approfondire o da chiarire meglio.

Cosa sono stati quei due giorni?

Immaginate un bosco d'inverno nel cuore verde dell'Umbria. E dentro al bosco una grande casa. E dentro alla casa una sala calda e accogliente con un grande tavolo al centro. E intorno al tavolo 15 persone da tanti posti diversi. E dentro alle persone, adesso, immaginate un sogno. Non un sogno qualunque, un sogno di quelli trascinati da forza di inerzia, un sogno trascurato, lasciato in fondo al nostro cassetto più profondo, un sogno da esporre facilmente, uno di quelli che si possono dire senza infastidire nessuno.

No. Immaginate, invece, un sogno libero. Detto senza paura di essere tacciati di qualche strana e pericolosa malattia come la voglia di credere, la capacità di immaginare, di pensarci capaci di realizzare l'”impossibile”, di dare un volto ai nostri desideri. Essere un sognatore nell'immaginario comune è un difetto da contenere, da controllare o, nel migliore dei casi, da relegare in spazi e luoghi appositi a non dar fastidio alla nostra realtà quotidiana.

Adesso immaginate un'energia scomposta, vibrante, calda. Come una luce ma meno intensa, meno visibile agli occhi, più chiara a quel senso interiore che è in grado di percepirla: l'energia dei sogni liberi in cerca d'azione. Quell'energia circolava ieri nella nostra sala e non avevo mai assistito al parto di un sogno in un'atmosfera come quella. Perché chi parlava del suo progetto sapeva che chi ascoltava avrebbe accolto le sue parole con la massima cura e maneggiato il suo sogno con grande attenzione. Che lo avrebbe protetto.

Abbiamo sempre un po' di timore a pensare che un nostro sogno potrebbe realizzarsi. Perché i sogni sono docili finché non gli diamo fiato o materia. Ma come iniziamo ad esprimerli o ad immaginarceli reali, ci si rivoltano contro a metterci alla prova, a dare ragione a ogni passo a chi ci aveva sconsigliato, a chi ci aveva impaurito, rallentato o, addirittura, deriso. Il sogno vuole amore incondizionato, passione profonda, pazienza continua, accoglienza e gioia, apertura, visione chiara e precisa, capacità di concretezza.

Non è affatto detto che siamo bravi in tutte queste cose. E se abbiamo un'idea che ci piacerebbe realizzare, magari non sappiamo delinearla chiaramente o svilupparla nel modo che vorremmo a uno stadio successivo. Oppure sappiamo farlo ma ci fa difetto la pianificazione, l'espansione del progetto, la capacità di pensare a un contesto o ci sfugge quell'obiettivo da perseguire che ci permetterebbe, invece, di fare molta meno fatica.

Forse è perché sogniamo sempre da soli. E conosciamo bene l'energia potentissima del nostro desiderio ma non immaginiamo cosa potrebbe succedere se un insieme di energie simili confluisse in uno stesso luogo e nello stesso momento per aiutarci. Come in un laboratorio di sogni indistinti in cui essi potessero prendere luce agli occhi di tanti altri come noi. Immaginate adesso che ciascuna di quelle persone intorno al tavolo vi aiutasse a sognare il vostro sogno, a chiarirlo meglio, a strutturarlo, a impaginarlo, a riordinarlo. A cominciare a dargli un nome e un carattere. Proprio quello che volevate oppure nel modo che non avevate ancora pensato.

Adesso immaginate che noi stessi possiamo essere di grandissimo aiuto al sogno di qualcun altro e che mentre parliamo, quell'energia circolante ci faccia di colpo capire i nodi essenziali della nostra idea e che attraverso le nostre impressioni qualcun altro abbia la possibilità di fare la stessa cosa.

 

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