In India una campagna di disincentivazione fiscale dei Suv

"Basta con i Suv che inquinano" sono le parole del ministro dell'ambiente indiano, Jairam Ramesh, che ha proposto una politica di disincentivazione fiscale di queste autovetture che sia in grado di favorire l'utilizzo di veicoli meno inquinanti.

In India una campagna di disincentivazione fiscale dei Suv
Il ministro indiano dell'ambiente, Jairam Ramesh, durante un colloquio con la delegazione delle Nazioni Unite ha manifestato forti critiche sull'utilizzo dei Suv, definendo un 'crimine per l'ambiente' il loro uso. I Suv, Sports Utility Vehicles, infatti, sono responsabili di un alto tasso di emissione di anidride carbonica nell'atmosfera. Da qualche anno, inoltre, il numero di queste autovetture extralusso che sfrecciano per le strade indiane è aumentato vertiginosamente. Un aumento che Ramesh considera particolarmente preoccupante se si sommano le emissioni prodotte dai Suv allo smog degli stabilimenti industriali che, in una nazione come l'India in rapido sviluppo, si moltiplicano accompagnando una crescita economica vertiginosa. A rimetterci è soprattutto la qualità dell'aria e di vita, per questo motivo la posizione del ministro indiano contro l'utilizzo dei Suv sembra chiara e decisa: "basta con i Suv che inquinano". A queste parole dure Ramesh ha pensato di associare una politica di disincentivazione fiscale di queste autovetture che, al contrario, favorisca l'utilizzo di auto meno inquinanti. "Non possiamo dire alle persone quale auto comprare, ma possiamo fare in modo di mettere in atto un’efficace politica fiscale che ci permetta di raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni del settore dei trasporti". "In questo momento abbiamo bisogno di avviare una riforma seria della politica dei carburanti e in particolare della benzina, sostenendo ad esempio, anche l’uso del Gpl". Una crociata anti Suv è stata indetta anche in Italia, in particolare a Padova dall’assessore all'ambiente Zan che ha ha proposto di vietare la circolazione dei Suv nel centro storico. "Non è una battaglia ideologica contro chi possiede macchine di grande cilindrata – ha spiegato Zan – però queste hanno un peso e una dimensione incompatibile con la struttura del nostro centro. Si tratta semplicemente di tutelare il centro storico da veicoli che sono troppo invasivi. La larghezza delle ruote e il peso dell'auto rischiano di compromettere il delicato equilibrio del centro storico: ad esempio sul ciottolato". In questo caso niente a che vedere con le polemiche legate ai livelli di emissioni inquinanti di queste automobili. Qualunque sia la motivazione a incentivare politiche o comportamenti che abbiano come fine una diminuzione dell'uso dei Suv, non sarebbe una cattiva idea. A rimetterci sarebbero solo i costruttori automobilistici, che vedono in questo tipo di provvedimenti delle penalizzazioni in termini di vendite nel lungo periodo.

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