Buone pratiche a Capannori: dal co-housing allo sviluppo rurale

Il comune toscano continua a distinguersi per le buone pratiche. Dopo essere stato il primo comune italiano ad aver adottato la strategia Rifiuti Zero, ecco due nuovi progetti sostenibili: uno che incentiva lo sviluppo rurale, l'altro il co-housing. Intanto, assieme agli altri Comuni Virtuosi, Capannori sta dando il via alla Scuola di AltrAmministrazione, per insegnare a tutti le buone pratiche.

Buone pratiche a Capannori: dal co-housing allo sviluppo rurale
Il comune di Capannori continua con le buone pratiche. Da sempre all’avanguardia nella riduzione dei rifiuti e nella lotta al consumo del territorio, il comune toscano ha in caldo altre iniziative interessanti: un progetto di cohousing, un parallelo progetto di sviluppo rurale, l’avvio – assieme ad altri Comuni Virtuosi – della scuola di AltrAmministrazione. Già in passato, accennavamo, il comune toscano in provincia di Lucca si è distinto per iniziative improntate su un diverso modello di sviluppo. I rifiuti sono da sempre stati uno dei temi più affrontati: Capannori è stato nel 2004 il primo comune della penisola ad aderire alla strategia “Rifiuti Zero entro il 2020” elaborata da Paul Connett. Da allora la produzione di rifiuti pro-capite si è ridotta notevolmente, anche grazie ad alcune iniziative come gli incentivi a sostituire l’acqua minerale con quella del rubinetto (soprattutto nelle scuole) e sgravi fiscali per chi produce meno rifiuti indifferenziati. Al tempo stesso la giunta comunale, guidata dal sindaco Giorgio Del Ghingaro, si è impegnata a combattere l’edilizia selvaggia, riuscendo in tre anni, dal 2007 al 2010, a far scendere del 70 per cento l’edificazione di nuove abitazioni, puntando piuttosto sulle ristrutturazioni. Nei rari casi in cui il comune decide di costruire nuovi edifici, lo fa con uno spirito sociale difficile da non condividere. Come nel caso del recente progetto di cohousing. CO-HOUSING Il comune ha deciso di concorrere ad un bando per un finanziamento della Regione Toscana con un progetto che prevede la realizzazione di sei unità abitative di housing sociale con caratteristiche di cohousing in un’area libera di proprietà comunale attualmente incolta. Le sei abitazioni farebbero parte di un unico edificio strutturato su tre piani, di cui uno seminterrato. La zona centrale del piano terra sarebbe quella dedicata al cohousing e presenterebbe tutte le funzioni da svolgere in comunità: lavanderia, cucina e dispensa per i Gruppi di acquisto solidale, bagno, stanza per ospiti, salone polivalente per cene e feste, spazio gioco. Nella corte sorgerebbero uno spazio destinato alle attrezzature per il gioco dei bambini e uno spazio utilizzabile per il barbecue, oltre ad un ampio giardino. A nord inoltre verrebbero realizzati alcuni orti, anche a scopo educativo e didattico, oltre ad un’area per serre invernali, un capannone per gli attrezzi e un’area attrezzata per il compostaggio domestico. Anche dal punto di vista energetico l’edificio è stato progettato seguendo i dettami dell’edilizia sostenibile con i solai piani in legno, al pari della copertura e di alcune parti elevate, i rivestimenti in fibra di canapa e in fibra di legno a fungere da isolanti termici, gli infissi a ‘taglio termico’ con doppio vetro, l’ingresso della luce massimizzato, pannelli solari termici e pannelli fotovoltaici. “E’ un progetto altamente innovativo – ha affermato il vice sindaco Luca Menesini -, ma del tutto coerente con le politiche sociali, ambientali, edilizie ed urbanistiche portate avanti negli ultimi anni dall’amministrazione comunale, con l’intento di avere una funzione ‘pilota’ da disseminare sul territorio. Il progetto mira infatti a legare l’edilizia sovvenzionata e agevolata con obiettivi volti a favorire la coesione sociale. Si prevede, in una concezione del tutto nuova dell’abitare per la nostra realtà e assimilabile in qualche modo alle corti di una volta, la compartecipazione dei diversi nuclei familiari a momenti della vita e spazi comuni per favorire le relazioni umane e lo scambio di servizi, secondo principi di solidarietà e mutualità. Questo modello di housing sociale, inoltre punta all’efficienza energetica e alla sostenibilità delle abitazioni grazie ai materiali e alle tecniche di costruzione utilizzati”. SVILUPPO RURALE Il comune di Capannori partecipa assieme a quelli di Evrotas (Grecia), di Popovo (Bulgaria) e di Calimanesti (Romania) al progetto Europeo CAP (Piano D’azione) contro la crisi. Si tratta di un progetto che cerca di incentivare lo sviluppo rurale e nasce dalla convinzione che l’agricoltura e le buone pratiche possano essere la migliore via d’uscita dalla crisi economica e ambientale che stiamo vivendo. Tramite la collaborazione ed il sostegno reciproco i quattro comuni che hanno aderito all’iniziativa mirano ad aumentare gli scambi culturali relativi alle buone pratiche fra esperienze diverse a livello europeo. “Abbiamo aderito con convinzione a questo progetto – ha detto il sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro -, perché crediamo che l’agricoltura sia uno dei settori dell’economia da sviluppare e su cui puntare per creare nuova occupazione assieme a tutta la filiera delle buone pratiche. Credo che Capannori, che fino a pochi anni fa era il comune rurale più grande d’Italia, possa portare un contributo di conoscenze e buone pratiche agli altri partner europei e allo stesso tempo apprendere da questi esperienze nuove e interessanti in un ciclo virtuoso di scambio che è al centro del progetto. Una sfida nuova e appassionante che sono certo darà buoni frutti”. “Credo che investire sull’agricoltura sia una carta vincente per combattere la crisi economica – gli ha fatto eco il sindaco di Evrotas, Ioannis Gripiotis - Per questo abbiamo proposto questo progetto, già finanziato dalla Comunità Europea, nel quale il Comune di Capannori giocherà senz’altro un ruolo importante. L’aspetto interessante è che i quattro Comuni partecipanti hanno caratteristiche simili in campo agricolo, ma azioni diverse poiché producono prodotti differenti. Da questo nasceranno sicuramente scambi di buone pratiche e di esperienze per creare un nuovo e più moderno sviluppo dell’agricoltura in questi territori. Dalle discussioni potranno nascere nuove proposte da portare in commissione europea”. A SCUOLA DI BUONE PRATICHE Sempre nello spirito della collaborazione, sta per partire la Scuola di AltrAmministrazione che l’Associazione Nazionale Comuni Virtuosi, dopo una prima sperimentazione tra il 2011 e il 2012, vuole rilanciare per il 2013. Proprio a Capannori si è tenuto l’incontro del comitato direttivo dell’associazione, dal quale sono emerse le linee guida del progetto. Questo si articolerà in una serie di incontri che si svolegranno fra il marzo e il maggio 2013 in tutta la penisola.

Commenti

Trovo elettrizzante leggere di queste iniziative. Possiamo sperare che fra qualche anno lo faranno in più comuni? Che bello se questa informazione potesse arrivare in tutti i comuni d'Italia.
mariagrazia, 30-11-2012 06:30
l'importante è iniziare. E' davvero molto bello che si cominci a fare qualcosa per cambiare rotta.
maria, 01-12-2012 08:01
Per far si che tutti i comuni partecipino a queste iniziative dobbiamo essere noi cittadini comuni ad impegnarci. Io lo sto facendo e forse anche nel mio comune qualcosa comincia a muoversi :)
Simona, 13-12-2012 10:13
a trevignano romano abbiamo dato vita alla associazione "Movimento verso un comune virtuoso " e speriamo che queste buone pratiche vengano maggiormente conosciute anche grazie al nostro lavoro
paola, 26-12-2012 04:26
Co-housing a Lucca (pressi Porta San Jacopo) elegante condominio, Camera o Posto Letto, cucina e salone in comune, doppio bagno in comune, terrazzino, giardino, posto auto , garage, cantina. Primi mesi gratis in cambio arredi e forniture...contratti transitori a partire da 400 euro /mese (incluse facilities e consumi) . Tel 3357025335 Maurizio.
maurizio, 23-01-2014 08:23

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.