Regno Unito: smascherate le etichette 'insostenibili'

"Venire a sapere che il pesce che avete comprato, credendo che sia sostenibile, è stato pescato uccidendo altre specie animali, lascia un pessimo sapore in bocca". L'organizzazione ambientalista inglese Clineheart mette in guardia i consumatori contro le etichette ingannevoli e chiede a tutti i supermercati che presentano informazioni errate sui prodotti di rimuoverle immediatamente o di dimostrarne la veridicità.

Regno Unito: smascherate le etichette 'insostenibili'
Secondo Clientearth, una delle principali organizzazioni ambientaliste inglesi, 22 prodotti ittici su 100 esaminati nei maggiori supermercati inglesi presenterebbero informazioni errate, ingannando così i consumatori. Secondo l’organizzazione inglese, le etichette di tonno in scatola, merluzzo, eglefino e pesci da allevamento garantiscono solo in apparenza la sostenibilità della produzione e il rispetto dell’ambiente marino, della biodiversità e delle norme europee in ambito di allevamento. Dalle indicazioni su alcune scatole di tonno, ad esempio, risulta che il pesce sia stato pescato rispettando i delfini che ne condividono l’habitat, sebbene i tonni provengano da zone in cui i delfini non sono per nulla presenti. Enfatizzando questo aspetto, però, i produttori riescono a nascondere gli effetti devastanti che la pesca dei tonni ha su altre specie in via di estinzione, quali tartarughe e squali. "I consumatori devono potersi fidare delle informazioni che trovano sulle etichette, ma troppo spesso ne sono ingannati. Il loro potere d’acquisto è fondamentale per fermare la pesca eccessiva nei nostri mari", commenta James Thornton, amministratore delegato di Clientearth. "Chiediamo a tutti i supermercati che presentano informazioni errate sui loro prodotti di rimuoverle immediatamente o di dimostrarne la veridicità". Clientearth chiede che sui prodotti ittici venga introdotta la stessa legislazione europea vigente in materia di prodotti biologici. Molti supermercati, infatti, prendono le misure necessarie per garantire che i loro prodotti siano pescati e allevati correttamente, ma godono di una completa libertà nell’informare i consumatori, che cosi si ritrovano spesso davanti a informazioni ingannevoli. "Sarebbe scioccante scoprire che il pollo ruspante che state mangiando in realtà è stato allevato in batteria; allo stesso modo venire a sapere che il pesce che avete comprato, credendo che sia sostenibile, è stato pescato uccidendo altre specie animali, lascia un pessimo sapore in bocca", conlude Thornton. Fonti: The Guardian, Clientearth Alessia Pautasso (Slow Food)

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