Costellazioni familiari, un mondo da scoprire

Che cosa sono le Costellazioni Familiari e, soprattutto, come funzionano? Rispondere a queste domande non è affatto semplice. Non è chiaro se si possa parlare di invenzione o scoperta, ma in ogni caso Bert Hellinger, sacerdote e psicologo tedesco, è considerato il fondatore di questa metodica che sembra riscuotere molto successo e che consiste nell'individuare e “sistemare” le dinamiche familiari che hanno originato uno squilibrio in modo da poter trovare una soluzione.

Costellazioni familiari, un mondo da scoprire

 

Relazioni di coppia conflittuali, difficoltà nei rapporti con i familiari, problemi psicologici di vari tipi, disturbi fisici e disagi relazionali o professionali potrebbero avere, secondo Hellinger, un'origine molto lontana e profonda all'interno della nostra famiglia.

 

 

 

Sempre secondo Hellinger, siamo condizionati non solo dalla nostra famiglia di origine ma anche dai nostri antenati. I nostri problemi o comportamenti che ci causano difficoltà e sofferenze possono essere il risultato di azioni o scelte non nostre ma determinate in qualche modo da situazioni che hanno vissuto i nostri familiari e che, in un certo senso, si trasmettono a noi anche a distanza di molte generazioni.

 

Le Costellazioni si svolgono normalmente in gruppo. La persona interessata, attraverso una rappresentazione messa in scena dai partecipanti, può venire a contatto con le dinamiche familiari che hanno condotto al suo problema. In questo modo può andare all'origine di quei comportamenti o difficoltà e risolverli attraverso l'aiuto di un costellatore che guida la seduta.

 

Partecipare a una seduta di Costellazioni è interessante, offre spunti di riflessione ma fa nascere anche perplessità. Questa metodica, infatti, non ha, ad oggi, basi scientifiche o verificabili. Ne parliamo con Giuliana Margani e Clara Curtotti.

 

 

 

Giuliana Margani è esperta di Costellazioni Familiari e co-fondatrice dell'Istituto Ismum, Istituto Superiore di Medicine Umanistiche; ha visto «risultati importanti», come spiega, con questa metodica.

 

 

 

Da quanto tempo si occupa di Costellazioni Familiari?

 

Da circa 6 anni. Mi occupo da moltissimi anni, però, di Primal Therapy e cioè di indagare la vita intrauterina e le vite precedenti. Sto parlando non di reincarnazioni ma di una sorta di analisi genetica di ciò che è arrivato a noi attraverso la discendenza. Ho sempre fatto il lavoro che si fa nelle Costellazioni ma non strutturato come normalmente si fa in questa metodica.

 

 

 

Le Costellazioni sono basate sul fatto che il passato ha un'importanza centrale anche nella vita presente e nei problemi che abbiamo. Non solo il nostro passato ma anche quello dei nostri avi e persino delle persone morte prima ancora che noi nascessimo. Perché?

 

Nella mia esperienza ho visto risultati importanti facendo regredire in ipnosi vigile le persone nel loro passato. Hanno incontrato problematiche sia della loro vita che di quella di persone vicine e le hanno risolte. Passare quindi da una terapia che si occupa di regressione fino alle vite precedenti alla metodica delle Costellazioni Familiari è stato molto facile. E' come se ogni famiglia avesse un karma da portare avanti per sciogliere i nodi. Attraverso molte persone perché in una sola vita non si può risolvere tutto. Spesso non riusciamo a risolvere le nostre problematiche neanche in analisi individuale perché sono problemi legati ad altre figure familiari. Una volta che la persona viene a contatto con quel problema ne può uscire fuori.

 

 

 

Considerato che le persone del nostro passato familiare sono moltissime andando indietro nel tempo, come è possibile recuperare le informazioni? Potrei persino non essere a conoscenza di tutti i familiari in questione.

 

Si recuperano attraverso tecniche specifiche. Non c'è bisogno di andare a recuperare tutte i familiari. E' necessario venire a contatto con quel determinato problema, solo con quello che interessa. Normalmente c'è uno degli attori del dramma che evidenzia una certa cosa. Magari la persona non conosce neppure quella cosa evidenziata ma la riconosce. In questo modo si rimette a scorrere un'energia che prima era bloccata in un luogo della coscienza e che adesso si rimette al servizio della persona.

 

 

 

Che cosa succede durante la rappresentazione e come si crea il campo morfogenetico? Sono i partecipanti che lo creano? Lo crea il costellatore? Può spiegarci come funziona esattamente?

 

Io, come costellatrice, non posso fare questo. L'unica cosa che posso fare è guidare le persone affinché vengano in contatto con onde cerebrali molto più basse e possano entrare dentro di sé. Non so come funzioni, è qualcosa di molto misterioso. E' un fatto empatico, di comunicazione non verbale, di coscienza.

 

 

 

E se le persone che partecipano agissero sulla base di una suggestione collettiva?

 

Non nego questo. Ma in ogni caso anche la suggestione può dare dei risultati positivi. Accetto di non avere le risposte a tutto. Sono anni che faccio queste terapie e vedo molti risultati ma non so esattamente perché.

 

 

 

Si può fare sempre e con chiunque o sceglie chi far partecipare?

 

No, non scelgo. La mia unica responsabilità è quella di saper gestire un gruppo. Devo fare in modo che le persone si rendano conto da sole delle possibili soluzioni. Non posso intervenire.

 

 

 

Lei sarebbe in grado di gestire una Costellazione con persone che non sono suoi pazienti come normalmente fa di solito?

 

Sì, certo. Prima devo accertarmi che i partecipanti non abbiano una personalità distruttiva o negativa nei confronti degli altri. Se nel colloquio mi rendo conto che la persona ha una personalità paranoica o psicotica non permetto che partecipi. Tutti gli altri verrebbero influenzati dalla personalità senza controllo di questa persona.

 

 

 

Questo significa che, allora, non è una metodica per tutti?

 

Normalmente nei gruppi di psicoterapia non bisogna mai mettere gli psicotici. Lo psicotico non può collaborare o abbandonarsi al lavoro.

 

 

 

Le Costellazioni possono essere rischiose?

 

No, non possono essere rischiose se fatte come le gestisco io ed altri costellatori preparati. Non si devono portare i partecipanti dove non vogliono e in questo modo non può essere pericoloso. Nel gruppo è sufficiente non portare la persona dove non vuole. La persona deve essere consapevole che nessuno la sta costringendo. Il costellatore è un compagno esperto che lo accompagna.

 

 

 

E' necessario che sia uno psicologo a guidare la costellazione?

 

Secondo me sì. Ma non è sufficiente. E' necessario fare molta analisi personale e il corso di formazione in psicoterapia.

 

 

 

Lei si è laureata in psicologia e poi formata in questo senso?

 

Appartengo a quella categoria di psicoterapeuti formati nelle università private non riconosciute dallo stato. Mi sono formata alla Sur University a Roma. Poi mi sono specializzata in psicoterapia.

 

 

 

Come mai, secondo lei, non c'è ricerca in questo settore? Lei, sostanzialmente dice che funziona e questo è sufficiente. Non sarebbe importante invece cercare di capire il perché?

 

Purtroppo non è dimostrabile scientificamente. Quando si entra dentro l'inconscio delle persone non si può. Chi può dire come funziona la veggenza o la telepatia? Certamente non bisogna fare atti di fede ma basarsi sui risultati.

 

 

 

Durante la rappresentazione si può venire a contatto con un dolore profondo e lacerante. Supponiamo che un paziente abbia una reazione imprevista o una crisi e lei non riesca a contenerla. Cosa può succedere?

 

Si contiene sempre. C'è l'esperienza che mi permette di trattare questa persona secondo la sua problematica. E' necessaria la capacità di venire a contatto col vissuto e la sofferenza delle persone e saperle gestire. Si tratta di avere le qualità umane giuste, non solo i titoli, le tecniche e le informazioni.

 

 

 

Secondo lei c'è una relazione tra questa metodica e la magia?

 

Certo. La magia è in relazione con tutto il vissuto del genere umano. Non la magia rituale ma quella interiore. Tutti noi siamo capaci di creare situazioni al limite della magia che non sono spiegabili col ragionamento e la razionalità. Abbiamo tutti questa potenzialità ma non significa che poi la mettiamo in pratica. La psicoterapia aiuta le persone a venire a contatto con una parte profondissima di sé e può aiutarle a gestire meglio la realtà in un modo anche più spontaneo e più consono. Fa ottenere risultati che non otterrebbe se la persona volesse tenere tutto sotto controllo razionale.

 

 

 

Lei è sempre stata sicura che le persone che prendono parte a queste sedute siano tutte in buona fede? Non potrebbe esserci chi finge, chi recita, chi è molto suggestionabile o mente?

 

Le persone che vengono da me sono tutte in buona fede ma non escludo quello che lei dice. Ci possono essere persone in malafede o che mentono ma gli altri, in questo caso, se ne accorgono e si difendono non dicendo le loro cose.

 

 

 

Una persona potrebbe essere suggestionabile al punto di non essere cosciente della sua finzione?

 

Potrebbe essere ma è anche questo funzionale alla terapia. Se una persona finge e poi se ne rende conto questo lo aiuta a conoscersi. Nel caso non se ne rendesse conto, allora si tratta di una persona molto malata che deve essere aiutata.

 

 

 

Le persone coinvolte dicono di sentire un impulso forte a fare qualcosa in una certa direzione: un comportamento, qualcosa da dire, un atteggiamento. Se, dopo una sollecitazione profonda e magari dolorosa o che andasse a provocare la rabbia, l'impulso fosse violento?

 

C'è una regola: se una persona non vuole che l'altro si avvicini, prende un cuscino e lo pone tra sé e gli altri. Quello è il segnale di inavvicinabilità e viene rispettato. In ogni caso sta al terapeuta contenere queste situazioni.

 

 

 

Le costellazioni si concentrano sostanzialmente sul passato e le vite precedenti. In questa metodica il passato sembra controllare completamente le nostre vite. Non rischiamo in questo modo di perdere il contatto e di sottrarre energie necessarie, invece, al nostro presente?

 

No. Si tratta piuttosto di togliere attenzione ed energia al passato per farla venire nel presente. Per questo c'è bisogno che sia uno psicoterapeuta a condurre la costellazione. Dopo la costellazione è necessario fare un lavoro apposito e successivo. Non ho mai visto nessuno rimanere attaccato al proprio passato dopo le nostre sedute.

 

 

 

 

 

La dottoressa Clara Curtotti è psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale presso lo studio Nuovi Percorsi di Roma e socia fondatrice dell'AFIPS, associazione che opera nell'ambito della formazione e dell'intervento psicosociale. La sua convinzione è che occorra cercare di comprendere cosa rende efficace una psicoterapia andando anche oltre le suggestioni, cercando prove “razionali”.

 

 

 

Come funziona la metodica delle costellazioni familiari?

 

Questa metodica ha a che fare con una modalità di cura da molti definita pseudoscientifica. Siamo ancora in questo territorio perché al momento attuale non ci sono ricerche, non sono stati pubblicati dati scientifici al riguardo nonostante sia una metodica che viene applicata da molti anni. Il materiale accumulato da Bert Hellinger stesso e dagli altri costellatori che a lui si sono ispirati sarebbe stato infatti moltissimo per poter fare degli studi al riguardo e sarebbe in effetti molto interessante. Anche per confermare la validità di questo modo di operare. Sono una psicoterapeuta di formazione cognitivista e per me la ricerca è molto importante per il mio approccio teorico ma non disdegno affatto gli altri approcci, soprattutto quello junghiano che mi piace molto e le mie basi sono lì. Anche alle origini della psicoterapia era così, mentre adesso la ricerca è molto attiva. Qualche anno fa è stato pubblicato un libro molto interessante: Psicoterapia e prove di efficacia di Anthony Roth e Peter Fonagy, due americani che si sono posti il problema. E' importante sapere le ragioni per le quali una metodica funziona oppure no. E' necessario indagare le variabili intrinseche ed estrinseche che possono rendere una psicoterapia efficace. La verità scientifica assoluta non ce l'abbiamo ma questo non significa che non dobbiamo continuare a porci domande e a fare verifiche. E' necessario non accettare verità come ci vengono date ma indagare.

 

 

 

Perché non c'è questa ricerca?

 

Personalmente sono anche una psicosociologa. E anche in questo settore di parla di campi. In particolare si parla di campo istituzionale e si cerca di capire come funziona un gruppo e le sue variabili. Ma c'è una continua ricerca in questo senso. Secondo me il perché delle cose va ricercato anche nella loro origine. Il padre carismatico delle Costellazioni Familiari, Bert Hellinger, viene da un'esperienza tra il mistico e lo sperimentale. Era un sacerdote e poi è stato sedici anni in Africa a contatto con le popolazioni Zulu ed ha studiato da vicino questi campi di appartenenza che Jung avrebbe sicuramente definito archetipici. Da lì è venuta un'idea, mi permetto di dire, magica di come funzionano certe cose. Questo può anche essere comprensibile ma non significa che la metodica non debba essere sottoposta a verifica. Anche nei presupposti. Sicuramente quello è stato il mito fondativo delle Costellazioni Familiari che ha condizionato nell'evolversi del tempo. Gli eredi di Bert Hellinger, secondo me, dovranno prima o poi sottoporre a verifica la loro metodica.

 

 

 

Molte persone si rivolgono con fiducia a questo tipo di metodica e ne sono entusiasti.

 

E' una metodica che ha avuto un grandissimo successo. Molte persone sono alla ricerca di percorsi anche magici per trovare una soluzione ai loro problemi personali. Alejandro Jodorowsky, ad esempio, prescrive riti "magici" che magari funzionano anche. Molte persone si rivolgono a questo tipo di modalità di cura perché pensano che ci possano essere soluzioni rapide, ma spesso sono la suggestione e la fede a determinare la guaribilità. Personalmente non sono contraria ma continuo ad avere fiducia nella ragione, sebbene l'irrazionalità stia alla base di gran parte della nostra esistenza. Questo, tuttavia, non significa che non si debba sottoporre a un vaglio critico le cose che facciamo.

 

 

 

Quali sono le sue perplessità sulla metodica delle Costellazioni familiari?

 

Non ho studiato nei minimi dettagli tutti i punti essenziali di questa metodica ma ho partecipato a sei incontri di Costellazioni Familiari tenute da Daniela Conti, che è stata una collaboratrice di Bert Hellinger per circa trent'anni. Ho partecipato attivamente invitata da un parente che aveva scelto questa modalità di cura ma che poi, non convinto, si è rivolto ad altre strade, come la meditazione, e ha scelto la via spirituale del Buddismo Zen. Ho fatto questa esperienza anche per autentico interesse ma la prima perplessità è la modalità molto normativa con cui il conduttore porta avanti tutta la drammatizzazione. Questo succede in parte anche in altre modalità terapeutiche, come lo psicodramma psicanalitico, ma il tutto è calato in una forma di elaborazione di pensiero molto più ampia. Nelle Costellazioni invece il conduttore interviene attivamente nel campo di recitazione a dire cosa devono fare o dire i partecipanti in quella circostanza. Penso però che non tutti siano in grado o possano essere in grado di accettare questa normatività, questi diktat che dà il conduttore. Dopo, la fase di pensiero su questo non mi è sembrata mai troppo ampia. Credo che il pensiero, invece, sia in questo caso molto importante anche per poter elaborare e accettare. Un'altra perplessità è che secondo me non tutte le persone possono partecipare alle Costellazioni Familiari.

 

 

 

Ci può fare un esempio? Chi, secondo lei, non può partecipare alle Costellazioni Familiari e perché?

 

Per esempio, le persone con una struttura di personalità troppo dipendente, troppo suggestionabili o persone che sono a rischio anche per altre situazioni o che non hanno la capacità di resistere alle pressioni o che non hanno un Io sufficientemente solido o che non riescono a dire che non vogliono fare una determinata cosa perché non hanno una sufficiente struttura di personalità. Queste persone sono molto a rischio e potrebbero stare molto male dopo.

 

 

 

Quindi questa metodica può essere pericolosa?

 

Sì, ci sono dei rischi. Ogni terapia può essere pericolosa, anche una psicoterapia. Durante l'esperienza che feci a suo tempo ricordo una persona molto giovane e con una struttura di personalità border line molto grave che ebbe conseguenze alla fine delle sedute. Chi si prende cura, alla fine delle sedute, di questi casi? Ci sono persone che sono più fragili di altre e che andrebbero escluse da questo tipo di metodica. Nei gruppi terapeutici in generale, avendo lavorato molto con i gruppi in psicoterapia e nell'ambito del disagio grave, si sta normalmente molto attenti a selezionare i partecipanti. E' necessaria una valutazione estremamente attenta e precisa perché non tutti sono adatti al gruppo. Ci sono delle limitazioni ed è necessario porsi delle domande. La persona di cui parlavo non veniva emotivamente contenuta e mi preoccupò molto.

 

 

 

Che cosa ha sentito durante le sessioni cui ha partecipato?

 

Mi sono sentita coinvolta emotivamente e affettivamente ma è chiaro che se si sente di accogliere il dolore di qualcun altro, si tratta di cose umane che coinvolgono molto ma non è certo stato l'unico contesto in cui ho sentito questo coinvolgimento. La differenza è che in questo caso le emozioni vengono provocate e che le persone hanno voglia di andare incontro a queste rivelazioni interiori probabilmente per conoscersi meglio e per capire alcune situazioni del presente. Secondo me tutto l'impianto della Costellazione ha un'aura di magia, confermata anche dal modo in cui agisce il conduttore. Le persone sentono di impersonare davvero le persone che rappresentano. Credo che non tutte le persone abbiano questa totale partecipazione. Si può essere coinvolti ma sempre con una parte vigile della coscienza. Personalmente ero coinvolta ma sempre presente a me stessa.

 

 

 

Ha sentito impulsi che non riusciva a controllare?

 

Credo, per via della professione che faccio e del lavoro che faccio su di me, di avere sufficiente controllo. Ci possono essere persone, però, cui sfugge il controllo di sé. E' probabile che in alcune situazioni questo avvenga anche se a me non è successo. E' il caso della persona di cui parlavo prima il cui controllo di sé le era sfuggito di mano. La persona border line ha proprio il problema del controllo delle emozioni, in particolare della rabbia che può essere scatenata da certe modalità terapeutiche. Queste situazioni andrebbero studiate e sottoposte a verifica caso per caso.

 

 

 

Il costellatore dovrebbe, dunque, conoscere molto bene i partecipanti? Dovrebbe essere al corrente delle loro problematiche?

 

Secondo me questo è essenziale. Ci sono costellatori convinti e di buon senso, psicologi che utilizzano responsabilmente questa metodica con i loro pazienti per poi aiutarli nella terapia anche individuale ma probabilmente ce ne sono molti che si improvvisano. D'altra parte se non c'è un titolo né un percorso ufficiale, un lavoro su di sé né verifica, è difficile capire come controllare. Anche tra gli psicoterapeuti si possono incontrare persone improvvisate, in malafede o non competenti ma esiste un ordine e una comunità scientifica. C'è più controllo.

 

 

 

Quali sono i danni più seri che si potrebbero avere?

 

Ci si può ritrovare molto disorientati dopo un lavoro di questo tipo. Ci si trova a confrontarsi con le proprie questioni interiori magari senza avere gli strumenti cognitivi, emotivi o relazionali per poterli contenere. Non sono solo le Costellazioni ad essere rischiose ma ci sono anche altre modalità che lo sono. Il costellatore che non è uno psicoterapeuta e non è preparato può creare problemi seri.

 

 

 

Perché la psicologia è spesso vicina alla magia?

 

Sono campi limitrofi. La risposta ce l'abbiamo con Jung che ha aperto moltissimi campi in questo senso: la teoria degli archetipi, la sincronicità, la magia. Le due cose però non vanno confuse. Il territorio della conoscenza non può escludere nulla. L'irrazionale fa parte delle nostre vite ma se ce ne facciamo travolgere corriamo il rischio di perdere di vista il nostro orientamento. Jung aveva ben presente questo problema e cercava prove di verificabilità scientifica alle sue teorie.

 

 

 

Il problema dunque non è l'irrazionale.

 

No, il problema non è l'irrazionale ma piuttosto l'onnipotenza che è sempre un rischio. Sapere che funziona ma non sapere come funziona è sempre rischioso.

 

 

 

Che cosa pensa di Bert Hellinger?

 

Penso che sia geniale ma che abbia sottovalutato l'importanza della verificabilità delle sue teorie. Quando non ci sarà più la carismaticità legata alla sua persona si potrebbe svuotare di senso la metodica delle Costellazioni.

 

 

 

Quanto deve durare una psicoterapia?

 

Sono stati pubblicati molti libri su questa questione. Può durare in media 4 o 5 anni. Può essere di meno o di più, certo. A volte la terapia non si chiude in modo concordato e qualche volta il cliente decide di interrompere perché si sente bene pur consapevole che dovrebbe ancora risolvere molti problemi. E' importante la libertà del paziente. Di sicuro una terapia non può andare avanti per vent'anni come si sente in alcuni casi né per pochi incontri nel fine settimana. Quest'ultima modalità mi sembra qualcosa di simile al “mordi e fuggi”, un approccio consumistico alla cura.

 

 

 

Non c'è il rischio di creare una certa dipendenza?

 

Sì, in effetti c'è ma come in ogni forma di cura nella quale si chiede aiuto a qualcun altro. Il punto è quanto quella forma di dipendenza mette in grado il paziente di diventare indipendente. Se la terapia si protrae per tempi troppo lunghi si tratta di dipendenze collusive tra terapeuta e paziente.

 

 

 

Che cosa pensa del ruolo del passato in questa metodica? Si parla del ruolo dei morti, dei dimenticati, degli esclusi che possono aver determinato alcuni problemi che non riusciamo a risolvere.

 

L'inconscio collettivo esiste come esiste anche il campo transpersonale e noi ereditiamo sicuramente traumi che potrebbero ripercuotersi all'interno di un destino individuale. Questo non significa che noi non possiamo attivamente intervenire nella nostra vita per trovare risposte. Si dà molta importanza a ciò che ti porti dietro. Non è possibile controllare tutto il nostro passato né risalire ad esso nella maggioranza dei casi.

 

 

 

Perché molta gente si rivolge alla metodica delle Costellazioni Familiari?

 

La psicoterapia purtroppo non ha la soluzione magica ai problemi. E non è sicuramente per tutti. C'è chi preferisce un percorso mistico e spirituale per risolvere le sue questioni. La psicoterapia è una modalità di cura che è stata partorita dall'Occidente e cerca di rispondere quindi alle problematiche insite nella nostra cultura. In molti paesi e culture non esiste niente del genere. La gente non si rivolge soltanto alle Costellazioni familiari ma anche ad altre metodiche simili. Spesso si delega ad altri il proprio risveglio ma le persone delegate a questo potrebbero usare questo potere in modo non adeguato.

 

 

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Commenti

Anche con Hamer una buona componente della cura sta nel ricercare a monte..., nell'ambito familiare e piú su.....Del resto, mi pare nel Vangelo, si dice che....'le colpe dei padri ricadono sui figli'...Nihil novi, niente di nuovo ma rivisto in nuova ottica e questa nuova ottica investe....campi diversi. Si tratta di operare peró (mi scuso per il ricorso alla concretezza dei Romani) cum grano salis.....Ovvero che il nuovo rimedio non sia peggio....
carlo carlucci, 09-10-2016 03:09

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