"Custodire il creato e la sua bellezza", il messaggio di Papa Francesco

Nel suo discorso di inizio pontificato Papa Francesco ha parlato di custodia della bellezza del creato, di rispetto di ogni creatura di Dio e dell’ambiente in cui viviamo. Parole, che necessitano di coerenza, di esempio diretto e personale e di testimonianza. Il commento di Dario Lo Scalzo.

“Custodire l'intero creato, la bellezza del creato, avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l'ambiente in cui viviamo”. Sono alcune delle parole del discorso d’inizio pontificato di Papa Francesco. Sono parole cariche di emozione, di carisma e per alcuni versi rivoluzionarie nella loro semplicità e scontatezza. L’umiltà di quelle parole diverrà reale rivoluzione non appena da mere parole, per l’appunto, si tramuteranno in fatti, atti concreti. In moltissimi vedono nel nuovo Papa la figura e la persona in grado di condurle a trasformarsi in concretezza, in un attivismo che possa davvero avere un impatto positivo e decisivo sugli individui, sul mondo e sulla società. Ma quelle parole, necessitano di coerenza, di esempio diretto e personale e di testimonianza ed è per quello che la loro portata è enorme come la responsabilità che si assume oggi il pontefice, in nome di tutto il mondo cattolico, per averle citate. Papa Francesco parla di custodia della bellezza del creato, di rispetto di ogni creatura di Dio e dell’ambiente in cui viviamo. Ebbene spero che il pontefice abbia in mente alcuni numeri che sono l’espressione del “progresso” del mondo in cui viviamo e che, in certo qual modo posso rendere l’idea del lungo cammino e del lavoro da fare per giungere all’acclamata e auspicata custodia del creato. Ogni anno vengono seviziati, torturati, maltrattati, dopati, imbottiti di farmaci e uccisi circa 60 miliardi di animali all'anno a livello planetario, creature di Dio destinate a sfamare quotidianamente meno della metà della popolazione mondiale, circa 3,5 miliardi di persone. Per allevare questi animali con granturco, soja, ecc, animali che in seguito verranno uccisi, deforestiamo il pianeta in maniera da avere a disposizione gli ettari di terreno necessari per gli allevamenti intensivi; erodiamo il territorio, inquiniamo le falde acquifere, l’aria e l’ambiente, perdiamo e distruggiamo la biodiversità. Volutamente non entro nel merito di tanti altri aspetti della questione, come la capacità di smaltimento dei rifiuti degli allevamenti intensivi, l’enorme fabbisogno d’acqua che necessitano, i fertilizzanti, il mangime, il combustibile, ecc. né nell’enorme giro d’affari che essa genera e tanto meno in altre vicende che colpiscono le creature di Dio, come il fatto di indossarli, vivisezionarli, di farne cavie per esperimenti. È per questo che le parole di Papa Francesco suonano come una bomba ad orologeria e come una vera rivoluzione perché, dal mio punto di vista, e parlando in questa occasione esclusivamente della causa animalista, si fanno pubblicamente carico anche dell’enorme responsabilità del dare l’esempio, della coerenza dell’azione e della testimonianza non solo in capo al pontefice ma in capo all’intero apparato della chiesa e a quello di tutti i fedeli. È per questo che, in nome della cristianità e dell’obbedienza alla volontà del nuovo capo della chiesa mi auguro di incontrare gradualmente sempre più preti vegetariani o vegani e sacerdoti che spieghino nelle loro omelie il significato profondo di quel “custodire il creato” a cui fa riferimento Papa Francesco e indichino ai fedeli le azioni che da cristiani coerenti e praticanti contribuirebbero alla causa della custodia del creato. Durante le messe mi aspetto di ascoltare appassionanti e sentite omelie che infine parlino del tanto trascurato quinto comandamento in cui si dice “Non uccidere”. E pian pianino, negli anni, auspico di incontrare una moltitudine di fedeli cristiani che avranno sviluppato un reale spirito di coerenza d’azione e un vero senso di responsabilità della consapevolezza. Il primo grande passo che mi piacerebbe invocare, alla luce di questa nuova epoca aperta dal pontefice, è per l’appunto la consapevolezza, senza pretendere un cambiamento immediato. Informarsi davvero, avere consapevolezza di ciò che accade tutto intorno, avere una visione olistica delle cose, per non correre il rischio di scambiare il regresso per progresso. E così non mi attendo neppure un'azione repentina, in termini di riduzione dei consumi delle creature di Dio, ma quantomeno che si possa agire come più si ritiene opportuno ma avendo consapevolezza di ciò che comporta ogni azione individuale; sono convinto che sino a quando non si assume la responsabilità del proprio agire e si continua con l’opportunismo o delegando all’altro o all’istituzione non si può nemmeno pretendere di fare dei piccoli passi in avanti. E d'altro canto i fedeli che gioiosamente hanno accolto il papa rivoluzionario, la nuova guida Francesco e che attendono attraverso il suo operato il rinnovamento della chiesa, la sua modernità, una sua pulizia, una sua maggiore prossimità sono pronti anch'essi a raccogliere personalmente la sfida e a fare dei passi avanti verso un coerente praticantato? Sono pronti a modificare le proprie abitudini di vita per rispondere coerentemente alle sollecitazioni di generosità, amore, rispetto di tutti gli esseri e dell'ambiente che provengono oggi dal nuovo pontefice? Se così non dovesse essere, se, nella fattispecie, praticare la dottrina cattolica, continuerà ad essere, per buona parte di chi si dichiara praticante, indirizzo e guida esclusivamente delle cose che convengono o che sono più comode, se le parole del Pontefice non dovessero riuscire a spronare l’intera comunità mondiale e quella dei fedeli ad un cambiamento concreto, a una visione olistica del vivere, al senso di responsabilità e di generosità individuali, alla gratitudine dinanzi alla bellezza, alla nonviolenza e al rispetto di tutti gli esseri del pianeta, allora, sarà d’obbligo consuntivare per un’altra volta ancora l’illusione di un acclamato rinnovamento e la perdita complice dell’opportunità di scegliere la strada capace di condurre seriamente a custodire la bellezza del creato.

Commenti

"Custodire il creato e la sua bellezza", il messaggio di Papa Francesco! Ma io voglio fatti non parole.... gli animali non si salvano con le parole..... cosa mangi tu Papa Francesco ne ?????? Dovrei forse dire CHI mangi ???? Vai a prendere in giro qualcun altro, ma per favoreeee !!!!!
Pasquale Veg, 26-03-2013 10:26
Ho sentito dire che è vegetariano,qualcuno sa dove si può trovare conferma???
Daniela Scano, 28-03-2013 09:28
Non disprezzate ,prima di conoscere.Io sono vegetariana da tutta la vita e dico che non basta essere vegetariani per poter giudicare gli altri. Rispettoooo,e diamo la possibilità al Papa di farsi conoscere,non è bello anticipare critiche gratuite.
laklotus, 31-03-2013 04:31

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