Con le ecofavole i bambini "ascoltano" il pianeta

Trenta ecofavole per raccontare ai bambini (ma non solo) perché l’inquinamento, la deforestazione, il consumismo e gli ogm sono un pericolo per il futuro nostro e di questo pianeta che ci ospita. E’ il lavoro che Irene Messina ha condensato nel libro “Il Mangiamondo e altre ecofavole” con l’intento di «sensibilizzare anche i più piccoli a queste tematiche, in modo che il futuro non giochi loro brutti scherzi!».

Con le ecofavole i bambini

Appassionata di arte e letteratura, laureata in lettere, scrive da anni e ha anche un master in Comunicazione ambientale. Come poteva non uscirne un libro come “Il Mangiamondo e altre ecofavole”? Il volume (Akea edizioni) racconta le storie di personaggi che si imbattono in problematiche ambientali diverse e cercano, direttamente o indirettamente, di trovare una soluzione ai danni e ripristinare l’equilibrio.
«Ormai da un qualche anno ho cominciato a interessarmi alle problematiche ambientali che affliggono il nostro mondo e ad approfondire i temi della sostenibilità e dell’ecologia  - spega Irene - Volendo andare più a fondo nell’argomento, specializzandomi anche in senso lavorativo e di formazione, ho frequentato un master sulla Comunicazione per la Sostenibilità Ambientale. Proprio durante il master mi è venuta l’idea di scrivere il libro. Ambiente, sostenibilità ed ecologia sono argomenti ormai sdoganati e dei quali molto si discute, ma ancora piuttosto controversi e ostici per una grande fetta di popolazione. La Comunicazione Ambientale non è una comunicazione facile e, essendo relativamente nuova, ha ancora qualche difficoltà a raggiungere il cittadino medio e a farsi comprendere fino in fondo. Mi sono resa conto che esiste inoltre una fetta di pubblico molto recettiva a cui raramente ci si rivolge per spiegare le nuove problematiche sociali: quella dei bambini. Penso infatti che per educare alla Sostenibilità Ambientale sia necessario partire dai più piccoli e cominciare a far conoscere loro quali sono i problemi cui le nuove generazioni vanno incontro. Ho provato quindi a escogitare un possibile modo per rendere le problematiche ambientali e il tema della sostenibilità meno noiosi e complicati, ma anzi piacevoli e divertenti, oltre che di facile comprensione, usando il linguaggio delle favole. Attraverso le trenta favole, ho cercato di toccare il maggior numero di problematiche ambientali possibili; l’inquinamento dei mari, gli OGM, la deforestazione, i cibi a km0, la caccia, il consumismo, la decrescita, l’inquinamento dei suoli e dell’aria, la desertificazione, il riciclo dei rifiuti, il riscaldamento globale e le energie rinnovabili. Tutte le tematiche sono presentate attraverso vicende fantasiose, situazioni surreali e personaggi stravaganti, come ad esempio il Mangiamondo, uno strano ometto che divora tutte le ricchezze naturali e poi se ne pente,  il mendicante Oreste che vive in un fantastico castello di spazzatura riciclata, o come la Bottriglia, una nuova specie nata dall’unione tra una triglia e una bottiglia di plastica gettata in mare. Alla fine di ogni favola viene fornita una soluzione al problema o al danno arrecato, risolvendo la storia con un “eroe” (in cui il bambino si possa identificare) che risolve la situazione, con la redenzione del “cattivo” che aveva provocato il danno o semplicemente con un avvertimento o un consiglio a non imitare il personaggio o il comportamento nocivo. Il mio obiettivo dunque è quello di rendere la sostenibilità e l’ecologia alla portata di tutti e di esortare i bambini ad adottare comportamenti rispettosi della natura e dell’ambiente, così che possano dare il buon esempio ai grandi».

 

 

Il Grande Libro della Terra

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