Lezioni Ecuadoriane: se il debito è illegittimo non si paga

Come accaduto in Islanda, anche in Ecuador il popolo, guidato dal presidente Rafael Correa, si è rifiutato di pagare il debito. Una commissione appositamente istituita l'ha dichiarato illegittimo in quanto si trattava di un prestito che faceva gli interessi esclusivi di banche e multinazionali e non del paese che avrebbe dovuto aiutare. Un'altra lezione di cui tenere conto.

Lezioni Ecuadoriane: se il debito è illegittimo non si paga
Parliamo di vulcani. E di eruzioni. Tempo fa, in Islanda, l'impronunciabile vulcano Eyjafjallajökull sbuffava nubi di ceneri bianche mandando in tilt i collegamenti aerei di mezzo mondo; allo stesso tempo il popolo islandese decideva di sollevarsi contro i poteri forti della finanza globale. Nell'altro emisfero, in Ecuador, da qualche anno si è risvegliato il potente Tungurahua - appena più facile da pronunciare, ma neanche poi tanto – proprio nel periodo in cui il presidente Rafael Correa dichiarava il debito estero che gravava sulle spalle dei suoi cittadini “illegittimo ed illegale”. In una sinergia quasi sovrannaturale, sembra che la natura e gli esseri umani si destino all'unisono, in varie parti del mondo, in un moto di ribellione verso i propri oppressori. Che a ben vedere, per l'una e per gli altri, sono i medesimi. Quell'elite finanziaria che controlla l'economia globale, possiede corporazioni e multinazionali, controlla le banche e gestisce i mercati, è responsabile da un lato dei maggiori crimini ambientali: emissioni nocive, fallimento dei vertici internazionali sul clima, deforestazione, disastri petrolieri; dall'altro della schiavitù dei popoli, oppressi da debiti immensi, privati dei propri diritti e della sovranità nazionale. Dunque è curioso vederli sbottare all'unisono, quasi che vulcani ed esseri umani siano due diversi strumenti nelle mani di un unico potente flusso vitale. Ma accantoniamo la retorica e andiamo a vedere cosa è successo. Dell'Islanda, e di come il popolo si sia ribellato ai poteri forti internazionali e abbia dato vita ad un percorso di democrazia partecipata, vi abbiamo già parlato tempo addietro. Occupiamoci dell'Ecuador. Qui è accaduto che il paese si ritrovava schiacciato, da una trentina d'anni circa, da un debito pubblico enorme. Nel 1983, infatti, lo Stato si era fatto carico, di fronte ai creditori, del debito estero contratto da privati, per un totale di 1371 milioni di dollari, ai tempi una cifra notevole. Talmente notevole che nei successivi sei anni il paese non fu in grado di pagarla. Invece essa crebbe fino a raggiungere la soglia di 7 miliardi. Ora, i creditori erano principalmente istituti di credito statunitensi; nel contratto stipulato con il governo dell'Ecuador esisteva una clausola che prevedeva che dopo sei anni il debito cadesse in prescrizione. Ma il 9 dicembre 1988, a New York, in un atto unilaterale, venne abolita la prescrizione della totalità del debito. In pratica, gli Stati Uniti decisero che, a dispetto di ogni accordo preso in precedenza e senza consultare l'altra parte, l'Ecuador avrebbe pagato ugualmente tutto il debito, che intanto continuava a crescere. Nessun membro del congresso ecuadoregno si oppose alla risoluzione, che gli organismi statali nascosero persino alla popolazione. Poco tempo dopo, sempre dagli Stati Uniti arrivò la seguente proposta: che il debito estero fosse scambiato con l'acquisto dei cosiddetti Buoni Brady. Nicholas Brady era ai tempi, siamo nel 1992, Segretario del Tesoro americano, e stava attuando il Piano Brady, che interveniva sul debito di molti paesi latinoamericani ristrutturandolo attraverso la vendita di nuovi bond e obbligazioni. Molti paesi accettarono l'offerta, che consisteva di fatto nel pagare il proprio debito contraendone un altro, sul quale sarebbero maturati nuovi interessi. Anche l'Ecuador accettò. Le condizioni imposte da questo nuovo debito furono decisamente pesanti. Fra il 1992 ed il 1993 molte delle compagnie statali venero privatizzate. In particolar modo si stabilì che sarebbero state le risorse di metano e di petrolio a dover garantire il debito. Alejandro Olmos Gaona, storico ed investigatore ecuadoregno, ha dichiarato di aver personalmente trovato sia nel ministero dell'economia argentino che in quello ecuadoriano tre lettere: una da parte del Fondo Monetario Internazionale diretta alla comunità finanziaria, ovvero a tutte le banche; un'altra della Banca Mondiale; una terza della Banca Interamericana dello Sviluppo (BID). Cosa chiedevano? Di appoggiare il governo argentino di Carlos Menem, che si era impegnato a privatizzare il sistema pensionistico, a cambiare le leggi sul lavoro, a riformare lo stato e privatizzare tutte le imprese pubbliche, specialmente quelle riguardanti il petrolio. Nell'accettare il Piano Brady, l'Ecuador si impegnava a rispettare una serie di clausole molto articolate e piuttosto confuse. Ve n'era una, ad esempio, che fissava i termini ed i tempi per i reclami. L'Ecuador avrebbe potuto reclamare qualsiasi tipo di controversia legata al contratto a partire dal 21° anno dopo la morte dell'ultimo membro della famiglia Kennedy. Una clausola che suonava come una vera e propria beffa, volta ad impedire qualsiasi tipo di reclamo futuro da parte del paese. Passiamo al 2000. I buoni Brady vengono sostituiti con i buoni Global, che aggiungono alle vecchie condizioni nuove misure di austerità e privatizzazioni, sotto pressione di alcune banche. I nomi? JP Morgan, Citibank, Chase Manhattan Bank, Lloyds Bank, Loeb Roades, E.F. Hutton. Il contratto viene stipulato dallo studio legale Milbank. Lo studio Milbank – il cui nome steso è Milbank, Tweed, Hadley & McLoy - ha fra i propri clienti, guarda caso, JP Morgan e Chase Manhattan Bank, e ha curato negli anni la maggior parte dei contratti sul debito stipulati dai paesi dell'America Latina. Ogni singolo contratto dell'Ecuador è uscito da quelle stanze. Fra i suoi avvocati più brillanti sono annoverati John McLoy, primo presidente della Banca Mondiale, William H. Webster, ex-direttore dell'Fbi e della Cia e giudice della corte dello Stato di New York. I contratti venivano stipulati con gli avvocati dell'Ecuador negli Stati Uniti: Cleary, Gottlieb, Steen e Hamilton, uno studio fantoccio che si limitava a ratificare quanto già deciso senza mai sollevare contestazioni. La situazione è proseguita, uguale, fino al 2008. Poi qualcosa è cambiato. L'Ecuador si trovava allora in una situazione particolarmente difficile, con un debito gonfiatosi fino a raggiungere gli 11 miliardi di dollari, decisamente troppo per un'economia relativamente povera. Il presidente socialista Rafael Correa, in carica dal Gennaio 2007, prese allora la grande decisione. “L'Ecuador non pagherà il proprio debito estero, in quanto è stato contratto in maniera illegittima”, dichiarò davanti al mondo intero. Come poteva fare un'affermazione così forte? Perché nel frattempo egli aveva istituito una commissione d'inchiesta che srotolasse il bandolo della matassa del debito, che negli anni era andato crescendo e ingarbugliandosi sempre più. Dalla relazione di tale commissione sono emerse tutte le alterne vicende che hanno portato alla creazione e alla crescita del debito – le stesse di cui vi abbiamo parlato sopra. Ed una serie di dati interessanti. È emerso, ad esempio, che oltre l'80% del debito è servito a re-finanziare il debito stesso, mentre solo il 20% è stato  destinato a progetti di sviluppo. Si è reso così lampante che il sistema dell'indebitamento è un modo per fare gli interessi di banche e multinazionali, non certo dei paesi che lo subiscono. La Commissione è quindi giunta alla conclusione che il debito estero dell'Ecuador è illegittimo e dunque non verrà pagato. Da allora, potendo utilizzare le proprie risorse per la crescita sociale e non più per il pagamento del debito, l'Ecuador è andato incontro ad uno sviluppo senza precedenti; la popolazione sotto la soglia di povertà è diminuita di quasi il 15 per cento. Nell'ottobre 2010 il presidente Correa è riuscito a scampare ad un colpo di stato militare grazie all'incredibile sostegno di cui gode da parte della popolazione. Da dentro l'ospedale in cui era stato rinchiuso dichiarava: “Il presidente sta governando la nazione da questo ospedale, da sequestrato. Da qui io esco o come presidente, o come cadavere, ma non mi farete perdere la mia dignità”. Dall'Ecuador, come dall'Islanda, ci arriva un messaggio di speranza. Il ricatto del debito, utilizzato dai poteri forti della finanza globale per imporre misure drastiche e impopolari - depredare così intere nazioni - può essere interrotto. Dell'enorme debito che grava sul mondo intero, solo una piccolissima parte è in mano a piccoli risparmiatori, cittadine e cittadini. La stragrande maggioranza appartiene ad enormi gruppi finanziari privati, che lo usano per alimentare e gonfiare all'infinito questo meccanismo suicida. In Ecuador hanno deciso che a questo debito, ingiusto, è giusto ribellarsi.

Commenti

Mi associo e condivido pienamennte che la soluzione di questa crisi ( provocata ad arte dal mondo finanziario e dalla politica mafiosa )debba essere risolta dagli stessi che l'hanno provocata - Abbiamo quanto basta perche'vengano sottoposti al giudizio di un tribunale,sia nazionale che internazionale-Attenzione che qui' si sta mettendo in giuoco la sovranita'nazionale e l'espropriazione del suo patrimonio immobiliare storico e il comparto aziendale dello stato ( vedi alitalia...)-
carlo, 02-12-2011 08:02
Appoggio totale ed incondizionato alle decisioni (sacrosante) del presidente Correa. Con un rammarico... il debito italiano è stato richiesto e concesso SENZA condizioni palesi (quindi è, formalmente, legittimissimo) sono poi stati i nostri politici e noi tutti che lo abbiamo usato in maniera indecente. Morale della favola? A mio modesto parare il debito italiano va pagato fino all'ultimo centesimo ma andrebbe fatto pagare per buona parte a chi lo ha usato in maniera non appropriata (se non criminale). Ecuador ed Islanda ci hanno indicato una strada... ma noi non siamo capaci nemmeno di togliere i vitalizi a questi papponi, per noi la vedo dura!!! Spero di sbagliarmi.
Andrea, 02-12-2011 03:02
Permettimi di contraddirti Andrea . Anche il nostro debito pubblico è assolutamente illegittimo in quanto frutto di un colossale inganno cominciato con il trattato di Maastricht e comclusosi con il golpe che va sotto il nome di trattato di Lisbona . Il preteso credito dei banchieri sul nostro paese è quindi derivante da azioni delittuose perpetrate contro il nostro paese e quindi non è legalmente esigibile per il nostro ordinamento e in base alla nostra costituzione che per quanto ci riguarda ha ancora la sua valenza m anche se i nostri politici tutti ha hanno cercato di svenderla ratificando il trattato di Lisbona e senza neanche dirci niente . Per questo a mio avviso dovrebbero essere tutti messi sotto inchiesta per alto tradimento .Purtroppo noi non abbiamo un presidente come Rafael Correo , abbiamo Napolitano che ha di fatto consegnato il paese agli uomini della Goldman's Sachs che si danno un gran da fare per portarci via tutte le aziende e regalare il nostro patrimonio immobiliare alla mafia . Questo per essere sicuri che non potremmo risollevarci tanto facilmente . La strada da seguire è chiara .La hanno già tracciata gli Islandesi e gli Ecuodoregni . Il debito generato attraverso la truffa dei prestiti internazionali dell' FMI o della BCE e di altre istituzioni bancarie o creato dal nulla attraverso il signoraggio bancario , non deve essere restituito ne tantomeno devono essere pagati gli interessi . Dobbiamo prepararci a combattere con tutti i mezzi il governo Monti per impedirgli di vendere i nostri cosiddetti gioielli di famiglia , le nostre grandi aziende e le nostre proprietà immobiliari . Dobbiamo riuscire a creare un movimento capace di riappropriarsi del diritto di battere la moneta che ci è necessarria , per la sanità , la scuola il sociale , il riavvio della attività produttiva e dell'occupazione . Non è un caso che i paesi come l'america , l'inghilterra m il giappone si sono guardati bene dal cedere la loro sovranità monetaria . La Merkel cerca di realizzare la sua Europa finanziar nazista e Sarkozi? Boh . A parte appropriarsi delle nostre centrali elettriche e delle nostre linee di distribuzione ed il poterci mettere le sue centrali nucleari nel cortile di casa , non ho idea di cosa gli abbiano promesso visto che i francesi a breve faranno la nostra stessa fine . Soeriamo che si incazzino anche loro.
Claudio Ruffilli, 02-12-2011 06:02
Ha ragione Ruffilli Napolitano e il Parlamento hanno tollerato tutte le porcate di B. Napolitano poi ha passato la palla a Monti e alle Banche. Quel Napolitano che nel '56 si schierava coi carri armati russi che invasero la povera Ungheria ed eliminarono fisicamente il governo. Ne ha fatta di strada il buon Napolitano, un vero trasformista. Suo figlio giurista dell'Università di Roma ha dato autorevole parere all'ACEA ed a Caltagirone che l'acqua deve rimanere privata, il quesito referendario è stato mal formulato e non vale una cicca. Insomma una bella famiglia i Napolitano, non vi pare?
carlo carlucci, 02-12-2011 10:02
andrea e claudio voglio fare una piccola dicressione su quello che dite perche in parte sono d,accordo con andrea e in parte con claudio,mi spiego.innanzitutto partirei dal patto di stabilita e le sue implicazioni.Vediamo,a cosa serve ,serve a mantenere stabile la moneta,quindi implica di fatto che gli stati non possono stampare moneta ,quindi o gli stati diminuiscono sprechi e servizi oppure si indebitano sui"mercati"quindi e un debito che non puo essere scaricato sulla moneta ma sui cittadini ed e chiamato"debito pubblico" questo meccanismo fa si che ogni stato per poter mantenere servizi e privileggi e condannato a crescere all,infinito (prima anomalia).che cosa avveniva prima quando gli stati battevano moneta,si aveva questa situazione fino a che l,economia cresceva ,si poteva sprecare ,e dare servizi.Quando l,economia stagnava o era in recessione ,e quindi il gettito diminuiva ,c,erano 2 modi per far quadrare i conti o si aumentavano le tasse ,oppure si stampava denaro,quindi si trasferiva la tassa sul denaro quindi l,inflazione risultava essere,una nuova tassa,pero essa non faceva la stessa macelleria sociale che ora fa il debito perche era una tassa che veniva pagata in modo"equa"da tutti ,inoltre aveva un altro vantaggio che potevi stampare la quantita di denaro che ti occorreva senza pagare interessi.la svalutazione della moneta inoltre aveva altre implicazioni che mentre ti faceva pagare piu care le materie prime perche pagate in dollari,ti faceva essere piu competitiva per la ragione inversa quindi si equilibrava tutto nel medio periodo.quindi con questo che voglio dire che l,europa non andava fatta lungi da me questa affermazione .Ma non poteva essere fatta nel modo in cui e stata progettata perche non ha tenuto conto degli squilibri che essa andava ad innescare, tenuto conto anche del diverso peso che le economie hanno .all,interno dell,europa,quindi non puntando ad un equilibrio nel periodo piu breve possibile e quindi ad un vero stato sopranazionale come sono gli USA e DI FATTO rimanendo impigliati nei meccanismi diBCE FONDOMONETARIO INTERNAZIONALE E FED TRE SQUALI FEROCISSIMI.QUINDI A NOI SONO GLI INTERESSI CHE CI STANNO DISSANGUANDO DIVERSA E LA QUESTIONE DELL,ECUADOR DOVE SONO STATE LE MULTINAZIONALI CON LA COMPLICITA DI POLITICI CORROTTI CHE HANNO SCARICATO SUL DEBITO PUBBLICO I COSTI E LE PERDITE ,MENTRE ESSE HANNO FATTO PROFITTI INCREDIBILI ...SALUTI MI FERMO
claudio50, 03-12-2011 07:03
Caro claudio50. Per la verità non riesco a vedere in cosa sei in disaccordo co me. Credevo di aver già esplicitamente condiviso tutto quello che dici . Forse ti riferisci al fatto che vedo l'europa per quello che è e non per quello che avrebbe potuto essere? Gli stati uniti avevano perlomeno il vantaggio di parlare tutti la stessa lingua ed una storia comune di ribellione al colonialismo inglese e francese . Noi purtroppo abbiamo una storia di guerre imperialiste . Certo i soldati al fronte avevano consapevolezza del fatto che le loro sofferenze erano finalizzate solo a rendere più ricchi quelli che già lo erano " Oh vigliacchi che voi ve ne state - con le moglie nei letti di lana - schernitori di noi carne umana " così cantavano nelle trincee nella grande guerra . Altro che " Il Piave moormorava ..... " come ci hanno fatto credere fin da bambini e così era per gli austriaci , i francesi , i tedeschi , gli inglrsi , Se c'è una cosa che veramente ha unito gli euopei è la sofferenza prima è la lotta al nazifascismo. Non pensate che i tedeschi non abbiano pagato duramente . L'opposizione alla presa del potere da parte dei nazionalsocialisti è stata pagata con 600.000 morti . Su queste basi si poteva costruire lìEuropa . Ma di una Europa siffatta non fregava niente alla grandi multinazionali , ne ai banchieri . A loro interessava solo un grande popolo da dissanguare e ridurre in miseria . Un grande popolo a cui sottrarre tutte le capacità produttive . Malgrado i sogni neofascisti di Sarkozi e di Cameron ed i sogni neonazisti della Merkel penso che non si salveranno nemmeno loro dalla avidita distruttiva della Goldman's Sachs dei rockfeller dei ford e di tutti gli altri banditi internazionali.
Claudio Ruffilli, 03-12-2011 03:03
no claudio non e quello ho una visione molto vicina alla tua su molte cose inoltre ho scritto qualche post anche su euro l,italia raggiunge il punto di non ritorno che ti invito a visionare anche perche penso di aver scritto cose interessanti ma nessuno mi ha risposto,mi sembra che c,era un punto di andrea che diceva che il debito andava pagato tutto e tu gli rispondevi che non andava pagato perche accumulato in modo per dirla dolce illegale sono daccordo con te ma proporrei una commissione di inchiesta fatta da esperti per vedere se tutto il debito non deve essere pagato oppure se una parte bisognerebbe pagarlo perche e nelle mani di piccoli risparmiatori ecco il mio se cosi si puo dire disaccordo con te...ti lascio un cordiale saluto...
claudio50, 03-12-2011 09:03
BUONGIORNO MI PIACCIONO LE VOSTRE CONSIDERAZIONI MI PIACE LISLANDA E L EQUADOR ma doddiamo far fare pulizia al dottor monti dopo ed è gia tempo di organizzare un nuovo modo di vivere senza farci sfruttare all infinito dai banchieri a dopo le liberalizzazioni di monti
PEPPINO, 04-12-2011 12:04
Si certo claudio50.Sarà comunque indispensabili cercare di protegger al meglio i piccoli risparmiatori che sono stati truffati con la somministrazione di titoli e derivati tossici . Quelli che non devono essere assolutamente protetti sono gli speculatori . Loro devono essere spazzati via ed il blocco del mercato dei derivati e la naziolizzazione delle banche centrali sono lo strumento giusto per cominciare , Altro che tagliare le pensioni , la sanitè , la scuola , la ricerca . Altro che vendere le nostre grandi aziende che rappresentano la nostra unica possibilità di far ripartire l'occupazione aanche attraverso l'enorme indotto . Quindi in realtà siamo sempre più d'accordo . Dobbiamo studiare come fare qualcosa di concreto quindi come primo passo sarebbe importante che provassimo a contarci , non trovi?
Claudio Ruffilli, 04-12-2011 02:04
Vi segnalo che in questi due giorni sta nascendo la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caribeni la CELAC. I giornali non ne parlano ma si tratta di un progetto analogo a quello dell'Unione Europea, col Brasile nei panni della Germania... Credo che in questo periodo storico sia molto più facile per loro fare scelte coraggiose contro il potere delle vecchie istituzioni finanziarie rispetto a noi che, anche se non avessimo tutti i difetti degli italiani ma solo i pregi, non riusciremmo temo mai in una rivolta simile. Resto comunque speranzoso visto che abbiamo ancora da giocarci il motto Libertè Egalitè Fraternitè (o Solidaritè) che deve ancora concretizzarsi in Europa, non solo nello ... stivale.
Claudio, 04-12-2011 04:04
a peppino che dice di far fare le liberalizzazioni al dottor monti dico innanzitutto di quali liberalizzazioni parliamo ?perche l,italia a bisogno delle liberalizzazione ,sopratutto su quelle che liberano le imprese sia pubbliche che private,dall,eccessivo controllo della politica ,e che fanno pagare al consumatore finale un prezzo piu alto su beni e servizi,oltre che a creare enormi conflitti di interessi,e che permettono a tante aziende di poter essere controllate con quote minime di capitali (sempre dai soliti noti)il 100per cento di esse grazie ad un sistema di blindatura della propieta con patti di sindacato di blocco,con fondazioni tutte nominate dalla politica che prevede anche le nomine delC.D.A .e queste si possono fare solo se si cambia la legge elettorale,che e lo strumento ideale per la politica di controllare l,economia ,inoltre evitando gli attuali conflitti di interesse .ma non mi sembra questa la strada intrapresa da monti."le altre cose si chiamano svendita degli interessi nazionali o dismissioni degli interessi nazionali".e che forse non ha i poteri neanche per farle queste cose.inoltre anche per la lotta all,evasione ci vorrebbe una seria riforma,il resto sono provvedimenti tamponi.la cosa piu importante diciamola,MONTI E VENUTA A FARE UNA SPAZZATINA IN CASA NOSTRA PER CONTO DEI SUOI AMICI.MA LA COLPA NON E SUA MA DI UN MANIPOLO DI TRUFFATORI CHIAMATI VOLGARMENTE POLITICI.NO PEPPINO COL TEMPO TEMPO QUESTI CI DEVONO RESTITUIRE IL MALTOLTO,CIOE QUELLA PARTE DI REDDITO CHE SI E SPOSTATO DALL,ECONOMIA REALE ALLA FINANZA E CHE HANNO GENERATO GROSSI PATRIMONI AD UN MANIPOLO DI SFRUTTATORI ED AFFAMATORI DEL POPOLO AL PRESIDENTE CORREA POTREMMO SOLO DIRE VIENI IN ITALIA ABBIAMO BISOGNO DI UOMINI CON GLI ATTRIBUTI IN ITALIA CI SONO SOLO OMINICCHI ALMENO NELLA POLITICA
claudio50, 05-12-2011 12:05
Scusate io concordo con molti e molti pensieri...ma la domanda è questa??? Non possiamo aprire noi una commissione di inchiesta???Noi popolo????Io ho 27 anni ma senza futuro davanti a me!
Pietro, 07-12-2011 12:07
Il vostro articolo e' affascinante e didattico.a mio parere la grande differenza tra noi e gli altri e' soltanto una parola :POPOLO Noi non abbiamo coscienza di cosa sia e quanto valga il POPOLO !
gaetano, 10-12-2011 07:10
Il debito e soprattutto l'interesse sul debito è la principale causa del sottosviluppo. Ne ho sentito già parlare, e sinceramente concordo pienamente con questa ideologia. Credo che Correa abbia fatto bene a riappropiarsi della dignità della nazione in questa maniera. Io vivo in Ecuador da quasi un anno, la percezione che si ha fuori del governo Ecuadoriano è quella che è illustrata qua sopra: un governo socialista. Io credo che questa facciata di socialismo sia una forma di propaganda, il governo della "Revoluciòn Ciudadana" cosi lo chiama Correa si è appropriato degli slogan del socialismo per convincere il popolo che è in atto un cambiamento, ma in realtà la maggior parte delle politiche di governo sono molto diverse. I mass media sono completamente sotto il controllo del governo, chi osa parlare male del presidente viene azzittito. Questo paese è ricchissimo in natura e biodiversità, purtroppo però giorno dopo giorno viene svenduto alle solite multinazionali del petrolio, dell'industria mineraria, dell'industria agricola e dell'acuacultura. Con problemi di inquinamento molto gravi soprattutto dei fiumi e dei terreni. In Ecuador d'altronde se non si svendessero le risorse naturali non circolerebbero i soldi, visto che la moneta corrente è il dollaro statunitense. Però se il debito estero dell'Ecuador non esiste più perche continuano a operare le multinazionali con profitti altissimi lasciando in Ecuador solo i residui inquinanti? Non è che per caso fa comodo a Correa essere considerato il nemico numero uno degli Stati Uniti?
Mauro, 17-12-2011 09:17
Ciao Mauro . Sono assolutamente d'accordo con le tue considerazione ed i tuoi sospetti . Se sei lo stesso Mauro che urlava nell'altro forum contro la nostra presunta stupidità , non posso che compiacermi del cambiamento
Claudio Ruffilli, 18-12-2011 03:18
No non sono lo stesso Mauro, sono nuovo del sito!
Mauro, 18-12-2011 05:18
Sono d'accoro con Pietro, perché non fatte una "commisione de inchiesta" o qualcosa del genere, composta dai giovanni o gente senza lavoro e senza futuro, al meno la motivazione c'è, cosi gli fatte un c..o a questa crisi e ne uscite fuori. W l'Italia e W l'Ecuador.
Karlos, 22-12-2011 02:22
I tempi sono maturi per mandare al diavolo quasi tutti i partiti e moltissimi politici inchiodati alle loro posizioni di potere. Basta definire un programma preciso e particolareggiato che coincida con tutte le aspettative del paese e riuscire a pubblicizzarlo in maniera adeguata in vista delle prossime elezioni politiche. Dall'uscita di scena di Berlusconi, il nuovo governo Monti ha indubbiamente ridato credibilità al nostro paese e recuperata la fiducia dei mercati internazionali. Ma tutto qui, non ci aspettiamo altro di positivo da questo governo con la sua politica restrittiva, e l'ottemperanza rigorosa alle regole dettateci dalla UE e gli altri organismi finanziari mondiali, compreso l'FMI, che al momento ci stanno portando ad avvitarci in un percorso di regressione e depressione economico-finanziaria molto pericolosa e destinata a durare negli anni. Basta guardare alla fine che stanno facendo gli stati che si sono impegnati con sussiego, a costo di enormi sacrifici per le popolazioni, a rispettare le imposizioni di questi organismi sovranazionali, ci riferiamo alla Grecia e il Portogallo, mentre di contro i paesi che si sono ribellati a queste imposizioni della finanza mondiale, (tra l'altro unica colpevole, di questa crisi planetaria terribile, che si spera non sia stata coscientemente perseguita), ed hanno scelto di seguire altre strade, si trovano oggi a vedere le loro nazioni uscire dal tunnel e prosperare, ci riferiamo ad esempio ad Islanda, Argentina e Brasile. Al nostro paese occorrono, un percorso legislativo per normalizzare uno stato di cose peggiorato di molto dall'opera del governo Berlusconi, in contemporanea scelte efficaci per rilanciare le attività economiche e creare di nuovo lavoro per migliorare le condizioni di vita di noi tutti. Quello che segue è un esempio di quello che intendiamo per misure da effettuare per modificare la politica dell'Italia e migliorare di molto la vita della nostra comunità, OCCORRONO: 1) una nuova legge elettorale che restituisca alla gente la possibilità di scegliere i suoi rappresentanti, da studiare nei particolari ed inserire nelle leggi costituzionali, per ovviare alla insana consuetudine di variarla a fine legislatura per consentire un vantaggio del partito al governo alle successive elezioni. 2) Una legge seria e circostanziata per evitare i conflitti di interesse tra i legislatori e le loro attività. (rifarsi magari alla collaudata legislazione in merito della vicina ed amica Inghilterra, che non può certamente essere citata per comportamenti anticapitalisti o comunisti). I candidati ad incarichi importanti nelle strutture dell'amministrazione pubblica, compresi gli aspiranti onorevoli, dovranno aver risolto prima di candidarsi, loro eventuali conflitti di interesse. Dovranno altresì essere in possesso di certificato penale intonso, non avere in corso cause penalmente rilevanti o accertamenti delle forze dell'ordine, per fatti di grave rilevanza che possano contenere implicazioni penali. 3) Rivedere il nostro sistema bicamerale sostituendo Camera dei deputati e senato della repubblica così: Occorrerà una camera per l'esercizio dello studio e la promulgazione delle leggi necessarie alla convivenza civile richieste dal governo, e per lo studio della riduzione dell'enorme legislatura partorita negli anni dai consessi precedenti, spesso contraddittoria o inattuabile. Questa camera dovrà avere un numero di componenti non superiore alle cento unità, e si terrà conto del numero degli elettori che parteciperanno alle votazioni, (senza tener conto delle schede nulle o in bianco). Se per esempio ci sarà una diserzione dei votanti del 30%, verranno eletti in proporzione solamente 70 parlamentari, che costituiranno comunque un buon numero per garantire il lavoro della loro camera, (mi viene in mente il disastro che si sviluppa nel mio condominio per mettere d'accordo una quindicina di condomini, anche sulle questioni più inconsistenti, dove vengono comunque evocate questioni di principio per decisioni da prendere per pochi euro). In questa maniera i politici saranno costretti a cercare di recuperare i disaffezionati della politica schifati dagli esiti della stessa. Sarà necessario che tutte le leggi siano accompagnate, in maniera concisa e chiara, dai motivi per cui sono state promulgate, per evitare successive interpretazioni, spesso contrarie all'idea del legislatore che l'ha impostata e promossa; interpretazioni successive motivate dal bisogno tutto italico di piegare, stravolgendo le leggi ad uso e consumo dei bisogni del momento della parte politica del legislatore di turno. Nei nostri condomini siamo noi che decidiamo se il compenso che l'amministratore richiede sia più o meno equo, alla stessa maniera si intende decidere noi, visto che non è obbligatorio candidarsi a legislatore, di legare il compenso dei parlamentari alla pensione sociale minima corrisposta dal'IMPS, (modulo), in maniera che il politico senta il bisogno di una vita più decorosa per gli ultimi della nostra società. Si stabilisca perciò che il compenso per il presidente del consiglio, e per i presidenti delle due camere, sia pari a 25 volte l'assegno sopracitato; per i ministri della repubblica pari a 20 volte, per i semplici parlamentari 15 volte l'importo della pensione sociale minima dell'IMPS. Per il presidente della repubblica 30 volte il modulo usato. Per ogni successivo incarico ( commissioni varie e presidenza delle stesse), due moduli in più per il presidente e uno per i singoli membri, tenendo presente che nessun parlamentare potrà cumulare più incarichi nella stessa legislatura. Il compenso per i sottosegretari 16 moduli. NB. Non sono ammessi cumoli di compensi ne cumolo di incarichi. 4) I parlamentari non avranno nessun privilegio di quelli di cui godono oggi, cancellati tutti, e non si potranno presentare per più di due legislature, unica deroga, quando per il rinnovo prematuro delle camere, un parlamentare non abbia consumato più di una legislatura, e mezza di un'altra, nel qual caso potrà ricandidarsi per un'ultima volta. Avranno a disposizione due auto di rappresentanza il capo dello stato, un'auto blu i presidenti del consiglio e delle camere, e tutti i ministri. Un'auto di servizio di media cilindrata senza autista, a disposizione di ogni singolo comune provincia o regione con popolazione superiore ai 30000 abitanti per le necessità delle istituzioni, due auto con medesime modalità, quando la popolazione interessata superi i 50000 abitanti ed un'altra auto ogni 100000 abitanti in più. Solo nel caso di spese di rappresentanza istituzionale, ben motivate e certificate, i parlamentari avranno titolo a rimborsi a cura della camera di appartenenza sotto il controllo ed il parere favorevole della corte dei conti. 5) Un'altra camera con 100 appartenenti, con la funzione di collegamento e studio delle necessità delle regioni in rapporto con il parlamento legislativo, calcolando i rappresentanti di ogni singola regione, in ragione e proporzione del numero dei cittadini rappresentati. Stesso trattamento economico dei colleghi parlamentari dell'altra camera e medesime modalità, per la durata dell'impegno legislativo e caratteristiche dei rimborsi eventuali, certificati ed accertati. 6) Nel caso che nel corso della legislatura, sia necessario stabilire se il coinvolgimento di un politico in indagini della magistratura inquirente, sia imputabile o meno a persecuzione mirata per motivi politici, interverrà un organismo terzo, il CSM magari per l'occasione ed in garanzia, presieduto, se non dal capo dello stato, dal presidente della camera di appartenenza dell'inquisito. (evitando così di perpetuare la squallida prassi in uso oggi, che i politici si auto giudicano e si autoassolvono da soli, sia pure a seguito di una votazione, quella sì di rilevanza o opportunità politica loro). 7) Crediamo poi che i nostri rappresentanti, sia al parlamento che nei posti più alti della vita politica del paese, essendo i nostri amministratori, dovrebbero per legge, pena il decadimento dal mandato, conferire fiducia alle istituzioni che rappresentano, usufruendo dei servizi offerti dallo stato, USL, ospedali medico della mutua quando occorra. Peraltro se costretti ad usufruire dei servizi come tutti gli altri cittadini, forse essendo direttamente interessati a che questi funzionino meglio, si impegneranno di più in prima persona a che questi servizi funzionino veramente. Piacerebbe, e credo non solo a noi, vedere un parlamentare fare correttamente la coda ad uno sportello per pagare un tiket, ma non ce ne vengono in mente molti che crediamo possibili di un tale gesto di umiltà e correttezza civile. In questo modo ci sarebbe anche un notevole risparmio per la collettività, visto i costi assicurativi che questa si sobbarca, (e che non sarà più consentito), per tutelare la salute dei parlamentari, appunto con una corsia preferenziale per gli stessi. Vedremmo con favore questo concetto allargato a presidenti di regione, sindaci ecc. 8) Per eliminare quella odiosa ed infamante prassi, tutt'oggi in essere nel nostro parlamento, che conferendo al parlamentare un cospicuo rimborso per le spese di segreteria e collaboratore, che lo stesso parlamentare si sceglie ed al quale riconosce una sorta di mancia, intascando quasi tutta l'indennità che gli è dovuta, noi suggeriremmo che sceltosi il segretario o collaboratore che sia, il parlamentare non abbia diritto ad alcuna indennità, ma sia l'amministrazione stessa della camera ad assumere direttamente e remunerare, nella misura idonea che verrà stabilita, lo stesso collaboratore. 9) Basta spese folli che in ultima analisi paga la collettività per pubblicità ai politici in vista delle elezioni alle cariche pubbliche. Basta con l'assedio per tutto il paese di manifesti e cartelloni per tutte le strade d'Italia. Si propone che nei mesi oggetto della " campagna elettorale " sia consentito e regolamentato l'accesso dei partiti e dei politici alle televisioni di stato ed ai giornali nazionali, vietando l'uso della cartellonista e dei manifesti che sporcano ed abbruttiscono le nostre contrade prima, durante e dopo le tornate elettorali, favorendo di fatto chi oltre al finanziamento statale, dispone di risorse economiche personali capaci di sbilanciare prepotentemente l'attesa di equità e giustizia e del popolo e degli altri attori della contesa politica economicamente meno prestanti. Si propone di abrogare per sempre la controversa legge sul finanziamento ai partiti; lo stato con le sue televisioni, che dovranno rimanere statali, garantirà la visibilità dei partiti e dei suoi uomini non solo durante la campagna elettorale, ma durante tutta una legislatura, attraverso un sistema di " bonus " che i partiti potranno utilizzare come meglio crederanno ed anche per la pubblicità sulle testate giornalistiche che riterranno di adoperare. Lo stato dovrebbe avere buon gioco, visto che sovvenziona con generosità i maggiori giornali d'Italia, nel pretendere, o comunque contrattare gli spazi e la visibilità di cui di volta in volta i partiti avranno bisogno. Nei mesi precedenti una tornata elettorale le televisioni di stato organizzeranno una sorta di concorso dove avvicendandosi a gruppi di quattro, sei o più, i partiti interessati, attraverso i loro rappresentanti, potranno partecipare a tribune politiche dove illustreranno i rispettivi programmi e confuteranno quelli dei loro avversari, per far conoscere al popolo le idee ed i propositi legati alle loro aspettative di governo. Ogni partito avrà anche la possibilità di trasmettere, sempre attraverso le televisioni di stato un numero limitato e concordato anche nella durata, di "SPOT" pubblicitari finalizzati alla promozione politica. Si risparmiano una enormità di quattrini, abrogando, si spera per l'ultima volta, la legge sul finanziamento ai partiti; i denari che questi spendevano sulle spalle dello stato, verrà da quest'ultimo utilizzato come sopra specificato nei palinsesti interessanti la politica in televisione, ed i denari con cui le testate giornalistiche sono sovvenzionate dallo stato stesso, avranno un ritorno di utilità anche per il paese. 10) Dovrà essere negato il potere oggi in mano ai politici, di nominare, con criteri clientelari i dirigenti delle ASL, ospedali e similari, che vedranno queste nomine assegnate con criteri di riconosciute capacità e professionalità certificate dalla vincita di concorsi opportunamente costituiti. 11) Verrà modificato il regime del referendum abrogativo, dove basterà ottenere una maggioranza relativa, per ottenere l'abrogazione della legge in contestazione. Verrà istituito anche il referendum propositivo, con le stesse regole del primo, per andare incontro alla volontà popolare, quando la politica darà l'idea di trascurarla. 12) Intervenire nel sostenere le aziende e le industrie di importanza nazionale in difficoltà, (ad esempio sostenere la nostra cantieristica navale, che sta chiudendo mandando a casa migliaia di lavoratori, con le loro indiscutibili professionalità,). Sarebbe semplice rinunciare ad un'altra ventina di inutili aerei dei 135 che dovevamo comprare, per spostare le risorse su altre commesse che possano dare altri due o tre anni di respiro all'azienda in attesa di rilancio; penso ad una commessa importante della nostra marina militare, che certamente ha anch'essa qualche bisogno di mezzi, oppure approfittare per rinnovare la flottiglia dei traghetti dello stato che sono in condizioni di vetustà insostenibili. Ancora uno stato degno di questo nome, dovrebbe intervenire nella diatriba tra i lavoratori delle ferrovie dello stato, che si vedono levare il loro impiego per la soppressione dei treni che di notte univano il Sud con il Nord d'Italia, e vedere se possibile ripristinare tali collegamenti. 13) Occorre trovare le risorse per investire su istruzione ricerca e sviluppo, ed in particolare investire da subito sulle energie alternative: fotovoltaico, eolico ecc. anche con incentivi statali. Per quel che riguarda l'altra industria in sofferenza, quella edile, frenare il compulsivo istinto a cementare tutto il paese, indirizzare questa industria sulla riconversione e la restaurazione del già costruito per ottenere abitazioni e fabbriche più gestibili con consumi energetici drasticamente tagliati, con serie coibentazioni degli ambienti e pannelli solari od altro per renderli il più possibile autosufficienti nell'aspetto energetico. Su queste questioni saranno estesi gli interventi dello stato per incentivare la crescita di questo importante mercato. 14) Un altra importantissima questione riguarda la patria mondezza. Niente costosi ed inquinanti "termovalorizzatori", abbiamo ormai molti esempi sia dall'estero (vedi Austria o Germania). o da alcune piccole realtà nostrane, dove con un'accurata raccolta differenziata dei rifiuti urbani, inviati ad industrie dedicate, (da creare ed incentivare), queste riciclano circa il 100% di questi rifiuti, riconvertendoli in diversi prodotti di utilità che verranno immessi nei loro mercati, creando così da rifiuti, prodotti commerciabili e quindi nuove fonti di guadagno e lavoro. 15) Considerare la necessità di una legge molto severa per la tutela del territorio dalle organizzazioni malavitose che spargono i rifiuti spesso anche altamente tossici, nelle campagne di tutto il paese, con gravi ripercussioni sulla salute delle popolazioni. Obbligo degli industriali di comunicare alle ASL di appartenenza, la ragione sociale delle ditte di cui si servono per smaltire i rifiuti, ed in caso di smaltimento illegale colpire tutti i responsabili; dai malavitosi ai camionisti di cui si servono, agli stessi industriali per incauta scelta, quando il prezzo troppo basso del servizio, avrebbe dovuto allertare sull'eventualità del proporsi di qualcosa di anomalo, scorretto od illegale. 16) Andrebbe riconsiderata tutta la politica economica riguardante i vertici di tutti i dirigenti statali, regionali, comunali, delle forze armate e delle industrie statali o a partecipazione maggioritaria del tesoro, fissando i massimali degli stipendi di questi soggetti che siano adeguati alla loro funzione, ma non esageratamente ridondanti. Evitare poi di elargire premi sproporzionati di uscita a quei dirigenti, anche quando sotto la loro direzione, come è successo spesso, l'impresa ha peggiorato le proprie perfomances. 17) Per quello che concerne la necessità di trovare quattrini per far ripartire il paese non ci sembra attuabile l'idea di ritassare i condonati per il rientro dei capitali dall'estero, in quanto lo stato ha fatto un patto, sia pure scellerato con loro, e non ci sembra serio ritornarci sopra contro chi bene o male l'ha onorato, ma quei moltissimi furbastri, che non contenti del regalo fattogli dal centro destra, hanno ottenuto anche una rateizzazione, e dopo i primi pagamenti si sono astenuti dal continuare a pagare le successive rate, quelli si, che noi vorremmo fossero costretti a pagare non più il condono, ma la tassa evasa, tutta intera più una sopratassa pari importo. 18) Per quello che riguarda il mondo del lavoro, occorrerebbe un capitolo a parte perché la questione è veramente complessa, per esempio bisognerebbe, a nostro parere, riportare le cooperative ad operare nella maniera e con i regolamenti che si erano date all'inizio della loro storia, tutti i lavoratori devono essere soci a tutti gli effetti e dividere i proventi del lavoro tra loro alla fine dell'anno finanziario, finendola di operare nella loro degenerazione, dove le cooperative come i "caporali", scelgono i lavoratori, e li distribuiscono tra le aziende, con salari indecenti e lucrando su ciascuno di essi, spesso senza versare i contributi dovuti per legge, ai lavoratori. Ancora per gli appalti pubblici troncare l'abitudine di assegnare contratti ad aziende non in grado di operare indipendentemente, che affideranno l'opera da effettuare a subappaltanti, che magari subappalteranno anch'essi parte del lavoro da effettuare. I problemi legati a questo modo malsano di procedere, sono sotto gli occhi di tutti, (uso di materiali scadenti, allungamento dei tempi di consegna, personale non registrato e sottopagato, per rientrare guadagnando, nei costi aggiuntivi che queste modalità da catena di S. Antonio produce, ecc.). 19) Un pensiero per le istituzioni massima espressione del liberismo, le banche. Il liberismo proclama nel suo vangelo l'importanza primaria del libero mercato, che promuove o boccia senza pietà gli incapaci a restare nel mercato stesso, poi quando le banche sono a rischio di fallimento, ci si dimentica del verbo e si spingono i governi a soccorrere con moneta fresca questi istituti, che per statuto operano per trarre il massimo profitto, lavorando spesso ai limiti della legalità, brutalizzando i clienti in difficoltà, applicando spesso tassi vicini al limite dell'usura, e liberandosi dei titoli pericolosi offrendoli come panacea ai loro clienti meno ferrati che si troveranno a subire la perdita dei loro beni al posto dell'istituto che ha la responsabilità di averli imprudentemente acquistati. NON VANNO SUPPORTATE LE BANCHE, se qualcuna fallisce ne resteranno in piedi altre meno corsare che gestiranno al meglio le opportunità lasciate e si avrà un sentore di pulizia. Vanno invece soccorsi con quei denari elargiti dagli stati direttamente i clienti delle banche, per quanto possibile, per non farli partecipi dei rovinosi fallimenti delle stesse. Non scordiamoci poi quello che è accaduto ultimamente, quando una banca di primo piano, ci sembra in America, soccorsa con miliardi di dollari, appena uscita dai guai, con quel danaro fresco appena avuto, ha generosamente liquidato con decine di milioni di dollari, quei dirigenti che l'avevano messa nelle peste! Bell'esempio di correttezza e sperpero gratuito del denaro pubblico. Ancora le banche debbono tornare al loro lavoro di supporto finanziario per le imprese ed i cittadini in genere, va loro proibito per legge l'appartenenza o la compartecipazione a società e industrie varie, estendendo questo divieto ai loro rappresentanti o dirigenti, per evitare inciuci e conflitti di interessi che ledano la credibilità e la correttezza del loro modo di operare. 20) I parlamentari e tutti, i vertici delle istituzioni pubbliche non possono per legge proporsi od accettare consulenze esterne, quando esistono professionalità adeguate all'interno delle pubbliche amministrazioni, perché spesso queste consulenze possono rappresentare conflitti d'interesse che possono portare a comportamenti ai limiti della legalità o della decenza, tale infrazione va energicamente punita, considerando la possibilità di decadimento dall'incarico e procedimenti penali. 21) Vanno soppresse tutte le leggi "a persona" istituite dai governi Berlusconi, ripristinare il reato di falso in bilancio con pene severe e maggiorate quando lo stesso interviene nei bilanci di opere od uffici pubblici e riguardano pubblici amministratori. 22) Considerare la necessità di una legge molto severa per la tutela del territorio dalle organizzazioni malavitose che spargono i rifiuti spesso anche altamente tossici, nelle campagne di tutto il paese, con gravi ripercussioni sulla salute delle popolazioni. Obbligo degli industriali di comunicare alle ASL di appartenenza, la ragione sociale delle ditte di cui si servono per smaltire i rifiuti, ed in caso di smaltimento illegale colpire tutti i responsabili; dai malavitosi ai camionisti di cui si servono, agli stessi industriali per incauta scelta, quando il prezzo troppo basso del servizio, avrebbe dovuto allertare sull'eventualità del proporsi di qualcosa di anomalo, scorretto od illegale. 23) Nella legislatura del diritto penale va integrata una norma a sostituzione di quella vigente che preveda all'inizio di un processo il decadimento di ogni forma di prescrizione, si che i legali degli imputati di turno perdano il bisogno di trovare accorgimenti per allungare un procedimento all'infinito nella speranza di arrivare ad una prescrizione che non verrà più. 24) Non è serio ne fattibile ritoccare come fa il governo Monti, le pensioni bloccando l'aggiornamenti al costo della vita, ed allungando il percorso lavorativo, che per noi non dovrebbe superare i 62 anni per gli uomini e 58 per le nostre compagne, almeno fino a che gli aiuti sociali alle donne, asili nido maternità ecc. non siano all'altezza di quelli dei nostri partner europei (Francia Germania Inghilterra). E' stato istituito a suo tempo questo istituto di civiltà a sostentamento dei lavoratori, al termine del loro percorso di attività, che dovrebbe permettere ai beneficiari di affrontare gli anni della vecchiaia con relativa tranquillità economica: l'istituto della pensione di vecchiaia. Questo istituto non è stato certamente pensato per garantire un'ulteriore entrata ai ricchi ed agli abbienti, ma nel tempo è stato abusato dai soliti furbi, per cui oggi succede che a fronte di milioni di persone che percepiscono pensioni sociali al minimo, dalla consistenza che rappresenta una vera mortificazione per il decoro delle persone, ci sono centinaia di migliaia di soggetti che prendono pensioni ridondanti, eccessive e costose per la società; ad esempio vi sembra normale che personaggi come Berlusconi o Sgarbi e molti altri, ricchi o comunque parecchio benestanti, per il motivo che hanno "servito" lo stato, godano di vitalizi da invidia, che al popolo costano moltissimo, mentre a questi soggetti non servono affatto? Sarebbe opportuno che i soggetti con redditi superiori ai centomila euro all'anno, non percepiscano alcuna gratificazione ulteriore a spese dello stato, ed ancora le pensioni massime non possano superare i cinquemila euro netti al mese. Sono più di 500000 i possessori di pensioni superiori o pari a questa cifra. Il molto denaro così risparmiato, andrà ad aumentare finché possibile i titolari delle suddette pensioni sociali al minimo, (tra l'altro, mentre il denaro sprecato per foraggiare chi ha già troppo, non sarà certamente rimesso in circolo nell'economia reale, i pensionati al minimo che faticano a raggiungere in vita la fine del mese, per necessità contribuiranno a far circolare la moneta, quindi il lavoro, e contribuiranno in parte a far ripartire l'economia). Occorre una deroga alla nuova legge sulla tracciabilità, che permetta ai pensionati di continuare a percepire in contanti le loro pensioni, non sono certamente gli istituti erogatori di queste pensioni sospettate di movimentare in nero i loro capitali, mentre questa nuova legge sembra solamente un gratuito regalo agli istituti di credito. 25) Occorre procedere alla richiesta del pagamento, attraverso le istituzioni elvetiche delle tasse sui c/c svizzeri dei nostri connazionali, come e nella misura che hanno già operato i nostri partner europei. 26) Per i possessori di beni oltre i 2 milioni di euro, una tassa di solidarietà una tantum del 10% per i valori in eccesso a tale base. 27) Ripristinare l'ICI o IMU, magari giustamente rivalutando gli immobili e misurandone il valore attraverso il metro quadro, oltre che la zona e la qualità, ma usando anche il criterio della legge a suo tempo promulgata dal governo Prodi, che teneva conto della prima casa che veniva completamente esentata quando non superava un certo valore, che può anche essere riconsiderato, senza esagerare però. 28) Assoggettare al pagamento dell'IMU tutte quelle innumerevoli attività commerciali di proprietà della chiesa facendo attenzione che non venga abusato l'uso di piccole cappelle per spacciare un investimento commerciale in luogo di culto, ( anche il popolo dopo natale potrebbe non smontare alberi e presepi per non pagare l'odiosa tassa). 29 Si dovrebbero rivedere gli accordi internazionali che i nostri beneamati politici hanno sottoscritto con aziende estere, per consentire loro di sfruttare i giacimenti di idrocarburi, di cui l'Italia pare sia tra i maggiori produttori in Europa, malgrado non ne goda alcun vantaggio. 30) La giungla del lavoro subordinato e precario va sfoltita e si deve operare affinché il lavoratore precario a tempo determinato costi al "padrone" un buon 20% ? in più del lavoratore a tempo indeterminato, (questo più deve andare nelle tasche del lavoratore), si, che chi vuole usufruirne per sua convenienza deve essere disposto a pagare di più. Si può procedere per gradi successivi, alleggerendo le spese per il lavoro a tempo indeterminato e nel contempo aumentare il costo dei contratti a tempo, a beneficio totale del lavoratore, per più volte , fino a che l'imprenditore comincerà a considerare più conveniente il lavoratore fisso e si comporterà di conseguenza. 31) Per ciò che riguarda il problema carceri, oltre che rivedere le norme estremamente pesanti per i tossici, (non gli spacciatori), che andrebbero curati anziché incarcerati, e che costituiscono una categoria numerosissima che da sola potrebbe dar respiro alla capienza dei nostri istituti di pena, si è a conoscenza che ci sono nel nostro paese una trentina di carceri nuove mai usate (forse per carenza di personale) che si stanno deteriorando negli anni di incuria ed abbandono, delle quali una decina possono facilmente essere ristrutturate e fornire qualche migliaio di nuovi domicili coatti per i nostri carcerati? 32) Per quello che riguarda l'assegnazione delle cariche ministeriali, certamente il presidente del consiglio è opportuno che sia un politico, scelto dal popolo, ed è giusto che dia al suo governo l'indirizzo che lui ritiene consono alle aspettative di un paese moderno, ma siamo da sempre molto scettici che il politico in genere sia così eclettico e capace da passare con disinvoltura da un ministero all'altro, (es. capacità di fare il ministro della sanità, passare in altra occasione alla giustizia, od al tesoro), quasi fosse un gioco, e loro i politici dei superdotati, mentre invece devono semplicemente rispondere alle aspettative dei loro sodali di partito che si aspettano riconoscenza, e poltrone, per l'aiuto prestato durante le battaglie politiche ed in ultimo nella campagna elettorale. Ci vorrebbe un capo politico con l'autorevolezza e la capacità di disarticolare certi costumi simil-mafiosi, e cercare tra le professionalità disponibili nel paese le migliori figure etiche e professionali che possono anche trovarsi tra i politici, vediamo per esempio benissimo la figura di un politico come Ignazio Marino al ministero della Sanità, ma anche un non politico come il magistrato Giancarlo Caselli con l'autorità, la correttezza e la professionalità indiscutibili, per servire con onore il paese al dicastero della giustizia. Ancora quante professionalità più che adeguate se si cerca tra le fila dei dirigenti della Banca d'Italia o tra i dirigenti della guardia di finanza, per trovare un ottimo ministro del tesoro, senza proporre il solito politico sia pure degno, ma che difficilmente può competere con un serio e decennale professionista della finanza, in una carica così importante. In proposito occorre rivedere, correggere e sfoltire tutta la legislazione riguardante i processi penali, affidando tale operazione a professionisti specifici che vanno ricercati tra i nostri magistrati più rappresentativi e seri cui affidare la composizione di un nuovo testo unico di legislatura penale. Si pensa sia opportuno che il presidente del consiglio abbia la facoltà di dimissionare i propri ministri nei casi di manifesta incompatibilità del suo programma di governo con l'orientamento diverso dell'attività dei suoi collaboratori. 33) Non è possibile rimandare alle calende greche una seria legge che tuteli i lavoratori stranieri e che non permetta l'ingiusto trattamento dei minori degli immigrati, che raggiunta la maggiore età, si trovano di colpo, in diversi casi, nel paese in cui sono nati, degli irregolari, dei clandestini, apolidi, a casa loro. E' una vergogna per un paese storicamente costretto alla emigrazione delle sue popolazioni in cerca di miglior fortuna, trattare in questo modo gli immigrati costretti spesso per salvarsi la vita a fuggire dai loro paesi. 34) In ultimo la cosa più importante da fare è affiancare all'euro la lira, stampata a cura e spese dallo stato sì da eliminare in parte, dalle fondamenta il pernicioso effetto del signoraggio della banca centrale europea, che stampa con spesa ridicola miliardi di euro e ce li presta ad usura pretendendo in cambio l'equivalente in titoli di stato, più gli interessi. In questa maniera si rimane nel consesso economico dell'euro e della comunità europea, ma meno dipendenti dalla moneta e dal signoraggio della BCE, la moneta comune, l'EURO, ci servirà solamente per i pagamenti con l'estero, ed eventualmente per ridurre sensibilmente il debito pubblico, (se si converrà che sia il caso di onorarlo). Si dovrà immaginiamo concedere un cambio sfavorevole, 1000 lire per 1 euro, quale peraltro era diventato in poco tempo dalla nascita della nuova moneta il rapporto tra le due. Si potrà così stampare a costo irrisorio, il denaro occorrente in lire per tutti i pagamenti di pertinenza dello stato, e per soccorrere le varie realtà regionali alle prese con pagamenti arretrati con centinaia di fornitori che rischiano il fallimento, appunto per i mancati pagamenti delle istituzioni pubbliche, con migliaia di subordinati ed operai che rischiano il posto di lavoro per il fallimento delle loro aziende. Si potranno più agevolmente sostenere spese incentivanti il mercato delle industrie e del lavoro e quant'altro necessiti d'urgenza. Immaginiamo si debba provvedere alla nazionalizzazione della Banca d'Italia, oggi SPA con le sue azioni in mano alle nostre banche commerciali ed alle assicurazioni, (i suoi padroni sono gli stessi che dovrebbe controllare). In questo contesto c'è da aspettarsi manovre di contrasto degli istituti bancari, per esempio potrebbero tentare di rastrellare tutti gli euro in circolazione per mettere il paese in difficoltà nei pagamenti su estero, almeno finché la nuova lira non ottenga un riconoscimento ed una valutazione in ambito internazionale. In questo caso non bisogna aver paura a provvedere alla nazionalizzazione delle banche nazionali ostili. Per informazioni sull'argomento "signoraggio bancario", e come se ne esce, vedere su internet la storia dei paesi che ridotti alla fame, dall'FMI dalle banche e la UE, come ne sono felicemente usciti; mi riferisco a paesi come l'Argentina, il Brasile, l'Islanda... (tutti paesi riappropriatisi della loro moneta e quindi della capacità di crearne quanta ne abbisogna per il rilancio del commercio e delle industrie nazionali, ....).
Carlo, 19-03-2012 06:19
Cosa avrebbe fatto Monti? Caro Mauro , scusa la brutalità , ma tu in che squadra giochi?
Claudio Ruffilli, 19-03-2012 08:19
claudio volevi dire carlo?vi seguo sempre attendo sviluppi
claudio50, 20-03-2012 12:20
è uscito il libro "Islanda chiama Italia - Storia del paese che rifiutò il debito" di Andrea Degl'Innocenti! http://shop.ludicaweb.com/products-page/viaggi/islanda-chiama-italia/
Redazione, 08-07-2013 12:08

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