Elettrosmog: nasce il catasto nazionale dei tralicci e degli impianti

Nasce il catasto nazionale dei tralicci e di tutte le sorgenti di emissioni elettromagnetiche: il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Non ci saranno più scuse: con questo strumento, e con i catasti regionali, chi dovrà autorizzare l’installazione di impianti che espongono la popolazione a inquinamento elettromagnetico avrà la possibilità di sapere se tale esposizione diventa eccessiva. Ora l’incognita è: verrà usato per garantire la popolazione oppure no?

Elettrosmog: nasce il catasto nazionale dei tralicci e degli impianti

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare il provvedimento che sancisce la “Istituzione del Catasto nazionale delle sorgenti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate al fine di rilevare i livelli di campo presenti nell'ambiente”, un supporto informativo potenzialmente molto utile per le attività di monitoraggio e controllo ambientale.
Il Catasto Nazionale opererà in coordinamento con i catasti regionali, che forniscono al Catasto Nazionale i dati e le informazioni di competenza regionale. Il catasto potrà risultare utile per enti e istituzioni che dovranno valutare e autorizzare eventuali nuovi impianti o controllare l’attività di quelli esistenti, in modo da valutare correttamente l’impatto su ambiente e salute. Ma lo strumento sarà utile anche ai cittadini. Infatti attraverso il Catasto Nazionale sarà possibile conoscere l’ubicazione delle sorgenti sul territorio e le loro caratteristiche tecniche, nonché identificare i gestori degli impianti. Ancora, il Catasto sarà utile alla costruzione di mappe territoriali di campo elettrico e magnetico, per rappresentare lo stato dell’ambiente.
Nell’Allegato al Decreto viene descritta la struttura della base di dati che costituisce il Catasto nazionale, con l’indicazione delle informazioni che devono essere contenute, relative a sorgenti a radiofrequenze quali impianti per telecomunicazione (stazioni radio base per telefonia mobile, trasmettitori radiotelevisivi, ponti radio ecc.) e radar, e sorgenti a frequenze ELF di maggiore interesse per l’impatto sull’esposizione della popolazione e, più in generale, sull’ambiente ed il territorio (linee elettriche di distribuzione e trasporto dell’energia elettrica ad alta ed altissima tensione).
In particolare, per la struttura della base dati per le sorgenti a radiofrequenze si fa presente che la tipologia di dati da gestire e le strutture da costruire si riferiscono a dati anagrafici e legali dei gestori, dati anagrafici e geografici del sito, caratteristiche fisiche dei sistemi irradianti, compresi i diagrammi di irraggiamento orizzontale e verticale.
Per le sorgenti a frequenze ELF le tipologie di informazioni si riferiscono ai dati anagrafici e legali dei gestori, ai dati anagrafici della linea, ai dati anagrafici e geografici, nonché alle caratteristiche fisiche di impianto, sostegno, tronco, tratta e campata.
In entrambi i casi sono a disposizione modelli di tabelle utili a fornire le informazioni richieste per l’alimentazione del Catasto Nazionale.

 

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