Napoli. Emergenza rifiuti, passa il dl che non piace a nessuno

Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto rifiuti. Le regioni potranno stipulare accordi bipartisan per il trasferimento dei rifiuti napoletani. Fra il 'no' della Lega, la delusione della giunta De Magistris e la frustrazione del Presidente del Consiglio, passa un provvedimento che di fatto non accontenta nessuno, tanto meno la cittadinanza e il territorio.

Napoli. Emergenza rifiuti, passa il dl che non piace a nessuno
È passato, pur con il voto contrario della Lega, il decreto-legge sull'emergenza rifiuti proposto dal governo. Le regioni potranno fare accordi bilaterali per il trasferimento dei rifiuti da Napoli ad altre parti d'Italia, senza bisogno di passare per la Conferenza Stato-Regioni. Tre soli articoli per un decreto che, di fatto, non accontenta nessuno. Sicuramente non la nuova giunta del capoluogo campano, con De Magistris che lo ha definito “pilatesco” e “più che indecente, deludente” aggiungendo che “non risolve nulla” e “ci aspettavamo il governo facesse qualcosa per Napoli”. Anche il partito del carroccio si è scagliato contro il provvedimento. Umberto Bossi ha puntato il dito contro i napoletani: “abbiamo già risolto una volta il problema rifiuti a Napoli, vuol dire che non imparano mai”. Poi a chi gli domandava se le regioni del nord saranno disposte ad accogliere i rifiuti campani risponde profetico: “penso di no”. Il decreto, non soddisfa neppure il suo primo promotore, il premier, che avrebbe preferito misure di maggior effetto. Berlusconi ha dato la colpa ad una maggioranza fragile che non gli ha consentito di prendere misure più drastiche, ribadendo - nel corso della riunione con gli Enti Locali a palazzo Chigi – la volontà di presentare entro un mese un piano straordinario che preveda la realizzazione di impianti di smaltimento. Ovvero, si suppone, altre discariche e inceneritori. In definitiva, l'impressione è quella di un decreto che di fatto non serve a nulla e non potrà apportare un contributo consistente al miglioramento della situazione napoletana. Una norma approvata più per la forma che per la sostanza: per dare l'impressione che l'esecutivo si stia occupando dell'emergenza napoletana. Intanto la situazione nel napoletano è sempre più drammatica. Se in città l'emergenza è in parte rientrata, con circa 1300 tonnellate ancora da raccogliere, nella provincia l'allarme sale. Sarebbero circa 13mila le tonnellate di rifiuti sparse nei dintorni di Napoli. In una nota diffusa dal commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e dal presidente provinciale Carlo Ceparano si parla di “disastro da dimensioni apocalittiche”. “Tra poco – si legge - bisognerà evacuare alcuni territori a causa dei roghi tossici”.

Commenti

Mi spiace dirlo, ma chi afferma che questo decreto non serve a nulla nulla ha capito. SI TRATTA, INVECE, DELL'ENNESIMO COLPO DI PICCONE DELL'ABBINATA AZIENDALISTA ITALIOTA-LEGHISTA PER DIVIDERE-DISGREGARE LE ISTITUZIONI UNITARIE NAZIONALI. Così è statc con la proclamazione elettoralistica dello stato in modello azienda e sotto-aziende, del Parlamento in nominamento, del sindacato dei lavoratori in aziende sindacali, del bilancio dello stato in piazza borsistica, della giurisdizione in arbitrato, della difesa in emergenza, dell'istruzione in apprendistato lavorativo precario, della sanità in azienda di cure a pagamento, della cultura e dell'arte in azienda museale e turistica, etc. etc. fino alla unità regionale in consorzi aziendali regionali. CAPITO A COSA SERVE??? DISUNIRE PER POTER TRARRE PROFITTO GENERALE DAI PIU' DEBOLI. DISGREGARE PER ASSICURARE DEFINITIVAMENTE IL MAL TOLTO ALLE REGIONI ARRICCHITE DALLA SOLIDARIETA' DI TUTTE LE ALTRE. CAPITO ??? Franco.
Franco, 01-07-2011 09:01

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