Quei farmaci riesumati per interesse...

Riportiamo qui un intervento del dottor Giovanni Peronato, membro dei No Grazie Pago Io, gruppo di operatori sanitari che ha aderito a un manifesto che li impegna a non intrattenere rapporti di alcun genere nè ricevere nulla dalle case farmaceutiche. Mantengono così ampia obiettività. E qui si ritorna sulle vicende di quei farmaci antinfluenzali sui quali esiste un giro d’affari che non finisce di sorprendere...

Quei farmaci riesumati per interesse...

«Ricevo quasi ogni giorno “Pillole dal mondo AIFA”, mail informativa dell’Agenzia del farmaco. In genere la cestino dopo un’occhiata rapida al titolo, ma qualche giorno fa sono balzato dalla sedia. Secondo il parere di esperti dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), gli inibitori delle neuraminidasi (oseltamvir e zanamavir) sono utili nell’influenza anche se il “dibattito ricorrente” ha fatto sorgere dubbi nella comunità sanitaria sulla loro efficacia e sicurezza contribuendo a ridurne l’uso, con il risultato che potrebbero non essere stati raggiunti obiettivi di salute pubblica.(1) Per chi non avesse seguito il “dibattito ricorrente” cui si riferisce la nota AIFA, ricordo come nel 2009 fosse stata annunciata una pandemia 'suina' di fatto mai verificatasi. L’OMS era stata successivamente messa sotto accusa per questi eccessivi allarmismi. Fiona Godlee, dalle colonne del BMJ, tuonava contro gli esperti pagati dall’industria che avevano suggerito di acquistare enormi scorte di farmaci antivirali e vaccini poi risultati inutili e che avevano fatto perdere credibilità all'OMS stessa.(2) Tom Jefferson, Peter Doshi ed il gruppo Cochrane, avevano rivisto nel 2009 tutta la letteratura in merito ai due farmaci in questione, oseltamvir (Tamiflu® Roche) e zanamavir (Relenza® GlaxoSK) su richiesta dei governi di Australia e Inghilterra. Nel dibattito interveniva un pediatra giapponese che segnalava come gran parte dei dati esaminati fossero solo abstract o presentazioni a congressi, in gran parte supportati da Roche, cui il gruppo Cochrane aveva dato credibilità eccessiva senza alcuna verifica diretta. L’efficacia del Tamiflu nell’evitare la complicanza polmonite era solo millantata, basata su un singolo studio di Kaiser, medico dell’ospedale cantonale di Ginevra, cui sarebbe stato bene chiedere i dati completi. Kaiser aveva scritto su Archives of Internal Medicine che l’uso di Tamiflu riduceva del 55% le complicanze e del 50% la probabilità di ospedalizzazione in corso di influenza, con un enorme risparmio di danaro pubblico. Jefferson e Doshi contattarono Kaiser che rispose che tutto l’incartamento era conservato da Roche, cui andava girata la richiesta. È ormai nota la caparbietà di Roche nel suo tira e molla con Jefferson nel concedere solo dati parziali e poi nel promettere i dati completi dietro clausola di segretezza che non venne mai firmata.Tutta la storia è ben riassunta dallo stesso protagonista Peter Doshi sul BMJ.(3) Proprio da questa vicenda, cioè dall’importanza di poter accedere ai dati clinici completi per produrre revisioni sistematiche credibili, nasce l’iniziativa AllTrials, cui i NoGrazie hanno prontamente aderito e che Cristiano Alicino ha ben riassunto per Salute Internazionale(4). Ancora Jefferson e Doshi nella più recente (2014) revisione sistematica hanno ribadito che oseltamvir e zanamavir producono effetti modesti ed aspecifici, riducendo di poco i sintomi influenzali, non però nei bambini asmatici. In profilassi entrambi i farmaci riducono il rischio di sviluppare l’influenza, ma sulla riduzione delle complicanze quali la polmonite non ci sono dati conclusivi. I numerosi effetti collaterali segnalati, conclude la revisione, devono far attentamente valutare il rapporto rischio/benefici nel loro impiego sia profilattico che terapeutico.(5) Sappiamo che nel settore dei farmaci anti influenzali ci sono grossi interessi economici che possono influire nella interpretazione delle evidenze scientifiche e nelle conclusioni di efficacia, come ci ha ricordato una recente revisione sistematica australiana.(6) Ora la nuova revisione sistematica prodotta dagli esperti europei dell'ECDC in una bozza di 26 pagine ci riporta indietro di 7 anni, come se nulla fosse accaduto o tutto sia stato dimenticato. Il documento, reso pubblico nel febbraio 2016, è aperto ai suggerimenti per una stesura definitiva entro marzo.(7)».

di Giovanni Peronato per il gruppo NoGraziePagoIo

1. http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/consultazione-pubblica-ecdc-su-inibitori-della-neuroaminidasi-il-trattamento-e-la-profilassi

2. http://www.bmj.com/content/340/bmj.c3033

3. http://www.bmj.com/content/339/bmj.b5164

4. http://www.saluteinternazionale.info/2014/07/cosa-insegna-il-caso-tamiflu/

5. http://onlinelibrary.wiley.com/doi10.1002/14651858.CD008965.pub4/abstract;jsessionid=89953FEE296DF856A4637D4C546D4300.f02t03

6. Dunn A. et al. Financial Conflict of Interest and Conclusions About Neuraminidase Inhibitors for Influenza. Ann Int Med 2014, 161: 513-18

7. http://ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/neuraminidase-inhibitors-flu-consultation.pdf

 

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