Frane e alluvioni: le nuove mappe di un Paese a rischio

L'Enea e l'Ispra correlano piovosità, rischio idrogeologico e densità dei disastri. Dalle analisi degli esperti il 4,1% della superficie italiana è risultato essere a rischio alluvioni, il 5,2 a rischio frane e lo 0,5% a rischio valanghe. Dopo le emergenze di questo autunno in Liguria, Toscana e Piemonte, le nuove mappe di un paese a rischio.

Frane e alluvioni: le nuove mappe di un Paese a rischio
Piovosità, rischio idrogeologico e densità dei disastri. Nuove mappe dell'Enea (Ente nazionale energie alternative) e dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) collegano questi tre fattori. La mappa della piovosità italiana vede i picchi principali nell'area della Liguria e del nord della Toscana, sulle Alpi, con punte sul Friuli Venezia Giulia e lungo gli Appennini soprattutto al Sud, con Campania e Calabria fra le più colpite. La carta del rischio idrogeologico si sovrappone quasi interamente alla prima. Gli esperti hanno censito 29 mila 517 chilometri quadrati di aree a rischio, quasi il 10% del territorio italiano. Il 4,1% della superficie italiana è risultato essere a rischio alluvioni, il 5,2 a rischio frane e lo 0,5% a rischio valanghe. Le zone più colpite da eventi catastrofici sono la Liguria, l'Umbria e in generale le zone appenniniche o le regioni con molte aree collinari, come le Marche. A queste aree si aggiungono poi anche la Campania meridionale, la Calabria, la Basilicata e le coste della Sicilia. Il 21 per cento della superficie montagnosa sull'Appennino bolognese è terreno classificato come franoso. In tutta l'Emilia Romagna, la superficie montuosa dell'Appennino è soggetta a dissesto idrogeologico per il 19 per cento. In questa regione, inoltre, le frane censite sono 70 mila. E non lasciano spazio all'ottimismo le previsioni per il futuro. Gli esperti hanno infatti anche calcolato come varieranno i rischi con i futuri cambiamenti climatici. Per via delle piogge più intense aumenteranno ad esempio le colate di detriti sull'arco alpino e pre-alpino, versanti dei rilievi calabresi meridionali e dei rilievi siciliani nord orientali e sui rilievi di specifiche aree montuose peninsulari (tra cui Versilia e penisola Sorrentina). Le colate rapide di fango e i flash floods, come quelli che stanno colpendo la Liguria in questi giorni, sono inoltre destinati ad aumentare lungo tutto l'Appennino, mentre sulla catena alpina si verificheranno sempre più eventi di tipo franoso, causati dallo scioglimento dei ghiacciai.

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