Gelo e neve a febbraio. La stupidità umana è contro (la) natura

Neve, vento, pioggia e gelo. In un inverno 'asciutto' e caldo è arrivato improvvisamente un freddo micidiale che sta provocando vittime e disagi nei trasporti. Nelle nostre case, intanto, ci riscaldiamo con il gas importato dall'estero. Cosa succederebbe però se gli approvigionamenti venissero meno? Non è forse arrivato il momento di abbattere gli sprechi e pensare alla nostra sopravvivenza?

Gelo e neve a febbraio. La stupidità umana è contro (la) natura
Ormai sempre più spesso, purtroppo amaramente, mi trovo a riflettere sul fatto che venivamo derisi dagli 'esperti' quando già oltre venti anni fa parlavamo, tra le altre cose, di solare termico, di coibentazioni delle case, di recupero dell'acqua piovana. Tristemente ci si ritrova a pensare a tutto questo tempo perso e quindi ora se ne pagano pesanti conseguenze. Un inverno dove non piove e fa caldo, animali e piante che si preparano praticamente alla primavera anticipata e improvvisamente arriva un freddo micidiale che provocherà danni inimmaginabili ad agricoltura e fauna. Ma "chi se ne frega"! Tanto noi mangiamo e beviamo plastica, automobili e computer, mica acqua e alimenti. Non abitiamo mica nell'ambiente, bensì in palazzi, mura, cemento, strade asfaltate e automobili. Le alluvioni hanno spazzato paesi e vite umane grazie alla cementificazione e abbiamo capito così bene la lezione che continuiamo a costruire senza freno alcuno. La dittatura del petrolio ci ha regalato la paralisi del paese grazie allo sciopero dei Tir. L'effetto serra ci regala una siccità invernale incredibile e adesso ci regala un inverno polare. Potremmo sostituire direttamente politici e lacchè vari con pompieri e protezione civile stabili al parlamento, tanto ormai si passa solo da una emergenza all'altra e visto che i politici non si preoccupano minimamente delle basi dell'esistenza delle persone, non si capisce cosa ci stiano a fare se non per i loro interessi personali e per gli interessi dei gruppi finanziari, economici e religiosi che rappresentano. Ma visto che ritengo sia fondamentale il reale benessere e la salvaguardia delle persone, esaminiamo nel concreto quello che potrebbe succedere in una situazione come quella attuale di un inverno del tutto fuori dalla norma. Moltissimi impianti di riscaldamento sono alimentati a gas, che ha sostituito spesso il gasolio e gli altri combustibili. Siamo fortemente legati a questa fonte non rinnovabile che ovviamente, grazie alla nostra proverbiale lungimiranza, importiamo dall'estero. In questi giorni è presente sui giornali una pubblicità della Snam, in cui si vede l'Italia e una serie di lacci che arrivano dall'esterno e la connettono: sono le flebo di gas che ci tengono in vita. Abbiamo già visto in passato che siamo ostaggio di personaggi e Stati sempre pronti con la mano sul rubinetto a dettare condizioni e prezzi. Teniamo presente che il gas importato non ci serve solo per riscaldarci e cucinare ma anche per alimentare una buona parte delle grandi centrali che portano la corrente elettrica nelle nostre casette. Con il freddo di questi giorni che non lascerebbe scampo, cosa succederebbe se per qualche motivo venissero a mancare gli approvvigionamenti di gas dall'estero? Cosa succederebbe lo descrive bene Mauro Corona nel suo libro La fine del mondo storto dove ad una interruzione o fine dei combustibili fossili, si genera il caos assoluto con una moria senza precedenti, derivata dal freddo e dalla fame. Lo slogan delle prime case passive era: per alzare leggermente la temperatura della vostra abitazione, invitate degli amici a cena o fate un po' di ginnastica. Se una casa è perfettamente isolata, non serve granchè per scaldarla, difatti le case passive si scaldano soprattutto con le fonti di calore interne, che siano i corpi delle persone, gli elettrodomestici, l'illuminazione, il calore recuperato dai sistemi di ventilazione controllata. E se proprio si vuole essere sicuri (ma spesso è solo una questione psicologica) si può aggiungere una qualsiasi minima fonte di riscaldamento. Si dà il caso infatti che una casa passiva consumi fra le dieci e le quindici volte meno che una casa costruita normalmente. Se invece di comprare nuove automobili, buttare soldi nel Poker on line, pagare il canone Rai per regalare milioni di euro alle star televisive (che poverine tanto hanno bisogno), preoccuparsi delle mattonelle firmate del bagno o dell'ultimo profumo di Armani, si iniziasse a pensare innanzitutto alla propria sopravvivenza, quella vera, forse si vedrebbe che isolare la propria abitazione non è una fissazione ecologista ma è un modo per ridurre le possibilità di morirci dentro di freddo, oltre che ovviamente risparmiare una vagonata di soldi di riscaldamento. Lo stato dell'edilizia in Italia, dal punto di vista energetico e non solo, è pietoso e quindi si continua allegramente a sprecare soldi per comprare combustibili senza preoccuparsi di ridurre gli sprechi. Che strana crisi che viviamo, più di senso che di soldi, direi. A dimostrazione di ciò basta fare un solo lampante esempio. In qualsiasi città si vedono sempre palazzi interi in cui si rifanno le facciate. Nel costo che si spende per il rifacimento della facciata incide molto la messa in opera e la struttura del ponteggio. Quindi già che l'investimento è stato fatto e siamo sull'impalcatura, perché non approfittare per fare un bel cappotto isolante? Non costa tanto di più e il vantaggio è assai notevole. Questo è uno dei tanti interventi sensati che si potrebbero fare per aumentare le possibilità di sopravvivenza nelle città. Che si aspetti una ecatombe generale per finalmente agire? Probabile, se si continua con questa cecità. A proposito, non aspettate di convincere i vostri politici locali a fare una legge per rendere obbligatoria una cosa del genere nella vostra città, nemmeno i vostri pronipoti vedranno mai questa legge (che sarà poi ovviamente disattesa da tutti). Non aspettate che ci siano 'i finanziamenti', non vi tirincerate dietro alla solita scusa che "l'amministratore di condominio non capisce niente" oppure "la signora del terzo piano è contraria". Qui si tratta di cose serie e quando si tratta di cose serie qualsiasi problema è superabile, basta volerlo fortemente. Un ultimo suggerimento, iniziate a salvaguardare di più i boschi circostanti (se avete la fortuna di averne ancora) e a piantare alberi nella vostra zona, tenendo alla larga cementificatori, speculatori e loro padrini politici. Nella versatile e sapiente stufa/cucina economica un pezzo di cemento non brucia, un pezzo di legna sì. [video|paolo_ermani_blog_grillo]

Commenti

Ho letto con molto piacere questo articolo. E' ormai molto tempo che rifletto anch'io su questi argomenti. Paolo Ermani ha "tanta" ragione da far paura. Si paura perchè ad oggi non si vede all'orizzonte quasi nessuna soluzione ai problemi di cui all'articolo. Il problema, a mio avviso, consiste nella mentalità delle persone. E' sufficiente guardare la pubblicità in tv per capire come siamo ridotti. Per ogni problema (piccolo o grande che sia) che ci riguarda il "sistema" "suggerisce" una o più soluzioni. Fino ad un certo punto può essere anche giusto: oggi abbiamo tante comodità che ci costano soldi, ma che ci eliminano tanti problemi che un tempo era difficile risolvere. I politici: stendiamo un velo pietoso! Volendo sintetizzare: bisognerebbe che gli inventori, gli scienziati, ecc. potessero creare senza essere comandati dal potere economico, ma solamente dall'esigenza di risolvere, in maniera sostenibile, i veri problemi della gente. Grazie, Giovanni Gregoretti geometra di 60 anni.
Giovanni Gregoretti, 03-02-2012 05:03
Ciao Paolo, leggo sempre con interesse i tuoi pezzi e li condivido maledettamente. Da quasi quattro anni abito in collina, in una casa riscaldata con la sola legna del bosco, che curo personalmente. Il "cuore" dell'impianto è una stufona domestica che serve anche per cucinare e cuocere il pane. E' una grande soddisfazione che ripaga il tanto impegno messo in questi anni. L'impianto è completato dai pannelli solari termici sul tetto. In questo modo ho azzerato l'uso dei combustibili fossili per riscaldamento senza nulla perdere in qualità dell'abitare. E' la riprova di ciò che dici, si può fare! Cordialmente, Luca
Luca Bartolucci, 03-02-2012 07:03
Devo sebbene condivida qualche passaggio, mi pare più un articolo da discussione al bar.... "Un inverno dove non piove e fa caldo, animali e piante che si preparano praticamente alla primavera anticipata e improvvisamente arriva un freddo micidiale che provocherà danni inimmaginabili ad agricoltura e fauna." L'inverno comincia il 21 dicembre e siamo a gennaio....il freddo a gennaio mi pare normale.... "Lo slogan delle prime case passive era: per alzare leggermente la temperatura della vostra abitazione, invitate degli amici a cena o fate un po' di ginnastica. Se una casa è perfettamente isolata, non serve granchè per scaldarla, difatti le case passive si scaldano soprattutto con le fonti di calore interne, che siano i corpi delle persone, gli elettrodomestici, l'illuminazione, il calore recuperato dai sistemi di ventilazione controllata." Non ho idea di cosa s'intenda di ssistemi di ventilazione controllata....ma se fai due conti, riscaldare una casa col calore del proprio corpo e/o elettrodomestici è impossibile....se poi ti metti a fare ginnastica, sai che buona qualità dell'aria che respireresti...... Questi sono solo i punti più assurdi....se dobbiamo fare gli ecologisti, facciamolo "cum grano salis" per favore...
Tommaso, 04-02-2012 11:04
Tommaso, se leggi questi argomenti con gli occhiali scettici di chi ha vissuto e vive nella "irrinunciabile modernità" (passami il termine) non riuscirai mai ad accettare le provocazioni di Ermani. Prova a chiederti cosa succederà (e come ti comporterai) il giorno in cui il gas arriverà nelle nostre abitazioni razionato, qualche ora al giorno, o quando i carburanti costeranno 5 Euro al litro. Capisco che sembrano affermazioni spaziali, e che per noi, avvezzi a queste comodità, è impensabile non far conto su queste certezze (ecco perchè i camionisti ed i pescatori...) eppure... guarda che non ci vuole tanto. E' sufficiente che "salti" qualche equilibrio internazionale.... Oppure sei ottimista sulle risposte degli "apparati"? E' sempre più stretto il tempo per l'"ecologia dolce". Le scelte, che lo vogliamo o no, diventeranno sempre più radicali ed io spero che vadano nella direzione che propone Paolo. Cordialmente Luca di Carseggio
Luca Bartolucci, 04-02-2012 02:04
io non butto soldi nel Poker on line, pago il canone Rai perchè sono un civile, non ho mattonelle firmate nel bagno e neanche l'ultimo profumo di Armani, so però che con il cappottino al palazzo non si ottiene un gran che e che le imprese del nostro paese in primis non sono pronte.Quelle pronte ad affrontare l'efficenza energetica come premessa indispensabile saranno tre in tutta Italia e propongono prezzi da PAURA.Purtroppo siamo fuori controllo caro amico mio, il nemico siamo noi e lo sai anche tu quando parli di uomini che mangiano plastica e vivono in palazzi di cemento.I cambiamenti vanno fatti quando si sta bene e per fare questo dobbiamo cambiare prima l'uomo.
benfo, 05-02-2012 10:05
Luca, sinceramente non ho idea di cosa succederà in futuro in termini di equilibri internazionali, energia ecc ecc. Per staccarci dal petrolio e fonti combustibili, ci vuole un'alternativa seria (....le case che si riscaldano col calore del corpo e/o degli elettrodomestici è un buffonata, con tutto il rispetto). Le rinnovabili lo stanno diventando pian piano, ma sono delle tecnologie ancora giovani che non possono rimpiazzare completamente dall'oggi al domani il petrolio purtroppo. Come per tutto bisogna renderele più efficienti e applicabili in larga scala. Il cambiamento è graduale. Sicuramente dobbiamo metterci la volontà e l'intelligenza, gli estremismi non portano mai da nessuna parte. :)
Tommaso, 05-02-2012 11:05
Tommaso, capisco ciò che intendi. E' figlio della esperienza di vita degli ultimi 50 anni. Tuttavia questo ciclo storico è verso il termine. Forse pensi ancora che le tecnocrazie (tecnologie e politica) risolveranno la questione. Guarda la questione finanziaria, vengono rifinanziate le banche con i soldi pubblici. Guarda l'effetto serra, non si fanno passi avanti ed i danni oltrepassano l'evidenza scientifica. Guarda i paesi in via di sviluppo, che sono sempre più arretrati. Ma come si fa a continuare a crederci? Non abbiamo alcun bisogno di propugnare "estremismi", essi arriverranno per loro conto in quanto non stiamo facendo abbastanza per evitarli, e lo dico con tanta amarezza e dolore. Un profondo saluto, Luca
Luca Bartolucci, 05-02-2012 10:05
Luca, su questo sono totalmente d'accordo con te. Nonostante tutto, sono profondamente disgustato da come il mondo va....Un sualuto anche a te. Tommaso
Tommaso, 05-02-2012 11:05
@Benfo - concordo sul fatto che prima, o comunque nel frattempo, si debba trasformare il pensiero dell'uomo sull'identità e sul rapporto tra esseri umani. Qualcuno ci sta provando ma servirebbero mezzi di informazione più coraggiosi per dire che l'essere umano spesso si ammala proprio nel rapporto, e allora tira fuori il peggio di sé. Ciò che invece viene spacciato dai più è che l'essere umano è per sua natura egoista e violento. Se non scardiniamo questa idea, se non ribadiamo che quella è MALATTIA, è perdita degli affetti che però si può curare (non con i farmaci), allora il cammino sarà davvero arduo.
bab, 06-02-2012 10:06
Caro Tommaso, il problema è proprio quello: trovare una soluzione energetica alternativa che ci permetta di continuare a vivere come stiamo facendo negli ultimi 50/60 anni è una totale pazzia. Dobbiamo invece renderci conto che ciò, a mio avviso fortunatamente, NON SARA' PIU' POSSIBILE e trasformare di conseguenza il nostro stile di vita adottando alternative energetiche che ci permettano di vivere dignitosamente nel rispetto dell'ambiente che ci ospita. Questo vuol dire non tollerare più centinaia di migliaia di aerei, di treni, e miliardi di automobili in marcia quotidianamente. Non più centri commerciali con milioni di lampadine accese 24 ore al giorno; non più locali, negozi e abitazioni con aria condizionata continua. E non più transatlantici, "grandi opere" del tutto inutili e devastanti, missili e cemento. Se non si ha la forza di rinunciare a tutto ciò non si troverà mai una soluzione alternativa diversa dalla guerra per accaparrarsi le ultime risorse.
ARTURO MARADEI, 07-02-2012 12:07

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