Gli imprenditori dell’Apocalisse vogliono farci lavorare come pazzi, per guadagnare sempre di più

La Cina, assieme ai cosiddetti paesi emergenti, sta dando l’accelerata finale che ci farà inevitabilmente finire nel burrone, come Willy Coyote. Ci saranno anche istanti in cui, come lui, si tenterà di correre nel vuoto pensando che non stia succedendo nulla, ma poi inevitabilmente ci si schianterà.

Gli imprenditori dell’Apocalisse vogliono farci lavorare come pazzi, per guadagnare sempre di più

O forse siamo già in quegli istanti in cui stiamo correndo nel vuoto; tutto lo lascerebbe supporre.

I personaggi chiave di questa corsa sono proprio quelli che in tutto il mondo vengono osannati per i loro successi economici e per la loro capacità di venderci qualsiasi cosa, con qualsiasi mezzo. Per farlo, questi maghi del commercio devono avere alle loro dipendenze lavoratori che siano sempre più simili a schiavi, che lavorino il più possibile, che siano preparatissimi e creativi al punto giusto per sfornare continue innovazioni.

La filosofia del cinese Jack Ma, che è il padrone di Alibaba, la più grande piattaforma commerciale del mondo, è che il minimo di impegno lavorativo sono dodici ore al giorno per sei giorni la settimana.  Aggiunge poi che bisogna dedicarvisi anima e corpo per amore del proprio impiego e dell’azienda. Sarà per questo motivo che nei colloqui di assunzione degli informatici viene loro richiesto se sono disposti a rompere una relazione sentimentale per il lavoro.  

Gli fa eco il suo concorrente, Robert Liu della JD, il quale afferma che chi lavora meno di dodici ore al giorno non può essere considerato un... "fratello". E già, queste ditte sono grandi famiglie dove i capi sono miliardari e gli schiavi guadagnano miserie al confronto. Strano concetto di fratellanza hanno questi padroni “comunisti”.

Non è certo da meno lo statunitense Elon Musk, altro miliardario produttore di macchine elettriche e ossessionato dalla corsa allo spazio per cui spreca vagonate di soldi, che si è vantato di lavorare 120 ore alla settimana e dice che nessuno ha mai cambiato il mondo lavorandone 40.  Lo stiamo vedendo che fine fa il mondo cambiato da questi imprenditori dell’Apocalisse.

E quindi quello presentato da codesti signori sarebbe il progresso? Sarebbe l’avvento dell’era in cui le persone lavoreranno un paio di ore al giorno e poi si godranno la vita? Ma chi si pensa di prendere in giro raccontando queste stratosferiche balle sul mito della tecnologia esclusivamente indirizzata al profitto, che ci farà vivere una vita fantastica? Ma chi può essere così gonzo da credere a frottole simili quando la realtà ci sta dimostrando costantemente ed esattamente il contrario? Ci vogliono far credere queste assurdità così doniamo tutto quello che abbiamo: tempo, relazioni, interessi, cervello, tutto in mano loro e alla fine non si sarà nemmeno vissuto, altro che godersi la vita.

Eppure si va avanti come se nulla fosse, come se l’evidenza fosse un qualcosa di invisibile; e così accade anche per l’altra super balla del nostro tempo, cioè quella della crescita economica. A farci credere a queste panzane contribuisce il costante bombardamento pubblicitario, mediatico e politico che ci dipinge il futuro e la iper tecnologia come il mondo dei sogni dove atterreremo presto.

Però, nella stessa Cina stanno nascendo sacche di resistenza di persone che ovviamente non riescono a reggere i ritmi né a sopportare tutto questo “amore” e “fratellanza” dei loro sfruttatori, e stanno iniziando giustamente a protestare.

Forse gli imprenditori dell’Apocalisse, che vivono in un mondo completamente artificiale e fatto esclusivamente di denaro, non hanno ancora capito che finché ci saranno lavoratori in carne e ossa e con un cervello, sarà difficile trasformarli per anni e anni in criceti, nemmeno più in una ruota ma direttamente dentro una centrifuga. E non ci si illuda per l’avvento massiccio dei robot, sono un'altra bufala del (non) progresso.

Le persone capiranno il bluff, si ribelleranno e lasceranno questi personaggi gravemente malati al loro destino, perché nessuna notte dura all’infinito, l’alba spunta sempre.

 

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