Il Governo Monti introduce l'IMU, tempi duri per l'agricoltura

L'introduzione dell'IMU in agricoltura, voluta dal governo Monti, interviene in un settore produttivo già allo stremo delle forze. Un settore che necessiterebbe di interventi di rianimazione e a cui viene invece richiesto di pagare la nuova tassa, non solo sulle abitazioni rurali ma anche sui fabbricati strutturali.

Il Governo Monti introduce l'IMU, tempi duri per l'agricoltura
Da cinque giorni una tramontana indiavolata soffia sulla maremma assetata, pietrificando le zolle argillose ed aprendo ampie crepe nella crosta dei campi. Sono tempi duri per l'agricoltore italiano. Da una parte, una meteorologia sempre più lunatica si diverte a vanificare tutte le sue fatiche; dall'altra, la sua classe dirigente ha scelto proprio quest'anno per avviare una nuova politica fiscale che porterà l'agricoltura italiana, quantomeno la piccola e media, a fallimento certo. L'introduzione dell'IMU in agricoltura, voluta dal governo Monti, interviene in un settore produttivo già allo stremo delle forze, che vede i prezzi dei suoi prodotti di base fermi a valori nominali inferiori a quelli del 1950, che negli ultimi 10 anni ha perso il 32,2% delle aziende e la cui percentuale nazionale di addetti, sugli occupati complessivi, è ridotta al 5,5%, addetti, la cui età media supera ormai i 56 anni. A questo settore, che necessiterebbe interventi di rianimazione, viene invece richiesto di pagare la nuova tassa sugli immobili, non solo sulle abitazioni rurali ma anche sui fabbricati strutturali come stalle, rimesse, fienili e serre. Tutte strutture generalmente ampie ed sovradimensionate alle esigenze di molte aziende che perseguono, in questo momento, la semplice sopravvivenza. Nella riunione tenuta il 9 marzo scorso a Marsiliana dalla Coldiretti, la posizione espressa dai dirigenti in merito all'IMU è di cupa rassegnazione ed anche se viene rivendicata un'azione di mitigazione in fase di elaborazione del decreto istitutivo, la massima misura a nostro favore, messa ora in calendario, è quella di chiedere ai sindaci una riduzione della parte di aliquota di loro pertinenza. Ad ascoltarli parlare si ha l'impressione di avere di fronte la controparte governativa e non degli alleati solidali (e retribuiti). Infatti, alle richieste della base spazientita, di organizzare proteste per farci ascoltare dal governo, viene risposto che la protesta sarebbe impopolare, perché c'è la crisi e tutte le categorie sono chiamate a fare dei sacrifici e la protesta verrebbe interpretata come una forma di egoismo. Occorre a questo punto ricordare che il governo sta per elargire, a seguito di una vicenda giudiziaria durata vent'anni,800 milioni di euro alla Federconsorzi, feudo storico della Coldiretti e Confagri[1]. Come si fa a non mettere in relazione la richiesta lacrime e sangue dell’ IMU agli agricoltori ed il regalo alla Federconsorzi? Le due partite quasi si equivalgono, dato che il gettito che si stima di spremere dagli agricoltori ammonta a circa un miliardo di euro. Inaccettabile infine la chiosa col luogo comune dell'agricoltura come il settore più foraggiato dai fondi europei. Qualunque agricoltore non avrebbe difficoltà a dimostrare, conti alla mano, che di quei fondi europei lui è solo uno snodo di transito: quelli che non restano impigliati a monte nelle maglie delle amministrazioni regionali e provinciali, passano per le sue mani per brevi istanti, prima di finire in quelle molto più agili ed esperte di associazioni sindacali e di professionisti, specializzati nella gestione dell'immensa mole di incombenze burocratiche di cui sono gravate le aziende agricole in ambito PAC. Tutti i contributi sono modulati in maniera da prevedere il perenne rinnovo di attrezzature, rese obsolete, non dall'usura o dal tempo, ma da precise norme varate a questo scopo. Inoltre è obbligatorio il parallelo ricorso al credito che, mentre si ingrassano banchieri e industriali, spinge gli agricoltori in quella spirale di indebitamento che è alla base di una bella fetta di quel 32,2% di chiusure d'attività sopra descritto. Si direbbe che il Governo ed alcuni dirigenti sindacali agricoli abbiano dimenticato che la produzione di cibo è una attività strategica, cui è affidata la sopravvivenza della nazione intera, che l'agricoltura è un'arte che presuppone grande abnegazione e fatica e che si perpetua efficacemente solo se tramandata di padre in figlio. Spezzare questa continuità, come si sta facendo in questi giorni, espone tutto il paese a gravi rischi, perché l'Italia ha perduto da tempo l'autosufficienza alimentare ed un aggravarsi della crisi potrebbe indurre le nazioni produttrici di surplus alimentare a rallentare le esportazioni, come già ha cominciato a fare la Russia. Il Comitato Beni Comuni di Manciano intende promuovere tutte le forme di lotta che la Costituzione consente per rendere evidente lo stato di grande prostrazione in cui versa il comparto agricolo e la sua impossibilità ad aderire ai desiderata governativi in materia di IMU. Note 1. Comissione parlamentare d'inchiesta sulla Federconsorzi

Commenti

E non solo! Ci siamo insediati in maremma (Monte Amiata) sei anni fa. Alice mia moglie allora sotto i 40 poteva concorrere al premio primo insediamento ( aveva i numeri tra olivi, ciliegi, seminativo etc.). Il premio non lo ebbe ma lo ebbero per esempio i soliti noti locali i cui genitori s'erano già ripartita un torta più consistente creando agriturismi. Qualcosa di anomalo e di coperto mi costrinse ad indagare, per esempio che nessuno di quelli venuti da fuori pur avendo tutte le carte in regola aveva mai ottenuto il premio. Come mai. Il segreto era di Pulcinella. Il premio veniva dato ogni 3 anni, bene, avevano stabilito 10 punti per ogni anno di iscrizione (fittizia) come operaio agricolo ( bastava pagare le quote annue) totale 30 punti, quello di fuori laureato in agraria riceveva 10 punti e stop. Mia moglie per tirare a campare aveva lavorato come operaia forestale 2 anni, aveva maturato 20 punti....Tuttavia avendo avuto fortuna sembrò venisse ripescata in quanto la locale si era vista bocciata perchè un piccolo castagneto e un bosco non erano contemplati nella dizione di 'azienda agricola'. Non sia mai che quei soldi finissero nelle mani di una 'di fori'. Reclamo della tizia in Regione e le maglie subito allargate, un piccolo castagneto, con la lavorazione delle castagne ( marmellate etc) può costituire azienda agricola. La legge non scritta che gli aiuti finiscano sempre nelle tasche dei locali era così rispettata. D'altra parte la Cricca locale così e solo così mantiene il suo (miserabile) potere.
carlo carlucci, 16-03-2012 03:16
tutti pagano l'IMU ( tranne la chiesa...per volere divino ??) ... la paghino anche gli agricoltori !
by, 16-03-2012 04:16
Se agli agricoltori venissero pagati prezzi onesti per quello che producono (spesso il guadagno non copre nemmeno le spese) non avrebbero bisogno di aiuti. Starebbero bene. @ Attento by, che se ci troveremo a perdere anche quel poco di agricoltura che abbiamo a pagare saranno tutti i consumatori! E, se te lo chiedi, non non sono una agricoltrice, ma lo spirito mathusiano di Monti e dei suoi accoliti mi fa paura.
niki, 16-03-2012 07:16
Occorre aver ben chiaro l'intero processo di produzione agricola prima di prendere delle decisioni o formarsi delle opinioni al riguardo in base a quelle che definirei delle ...lamentazioni di superficie. Come è innegabile che un aggravio di tasse su quel settore non può non tramutarsi in un aumento del prezzo, che, in una situazione come l'attuale di sfruttamento globale delle multinazionali alimentari, comporterà ulteriore diminuzione di consumo interno e maggior importazione esterna, così è altrettanto evidente che non si possono esonerare le suddette multinazionali dal fare i conti anche loro con il quasi irrisorio costo delle infrastrutture operative di cui gode l'agricoltura. E'su questo secondo fronte che un "governo di necessità" deve fare "virtù di governo", pretendendo maggiore contribuzione da chi fa profitto effettivo. Quanto al problema specifico della siccità, che puntualmente si presenta e viene agitato spesso solo a scopi di mercato dei prezzi (e non delle merci), in questo sì il "governo di necessità" potrebbe intervenire, e a costo zero, togliendo i divieti di utilizzo per l'agricoltura dall'accesso agli innumerevoli accumuli di ettolitri di acqua ad uso dell'Esercito e della Nato disseminati e inutilizzati da sempre sulle montagne di tutt'Italia e in particolare, che io sappia, in Toscana e nel Vicentino. Si diano da fare i Ministri della Difesa ( difesa contro la fame, che è stata sempre la leva per attizzare la guerra a spese dei poveri...affamati) e dell'Agricoltura ( coltura del terreno e non della speculazione abitativa )per rispondere ragionevolmente alle necessità tenendo sempre presenti i dettami della Costituzione sul ripudio della guerra (art. 11) e sull' iniziativa economica privata, "che non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana" (art. 41). Come cittadini abbiamo l'obbligo di fedeltà alla Repubblica e di osservarne la Costituzione (art. 54) ma abbiamo anche la potestà e il dovere di pretendere detta fedeltà e osservanza ( che non vuol dire "guardare attentamente" bensì conformarsi scrupolosamente al dettame) da qualsiasi nostro Governo, balneare, politico o tecnico che sia.
Franco, 16-03-2012 07:16
Siamo in mano alla nuova dittatura sotto le spoglie di banche e stato. Sono sanguisughe fameliche che non si preoccupano di uccidere la gallina alla quale rubano le uova. Vogliono la rivoluzione per poter poi dominare con il pugno di ferro della dittatura. Ben venga l'Apocalisse se ridurrà in polvere gente che sta portando alla disperazione milioni di persone. Se avessero fatto pagare l'imu anche alle chiese, al vaticano, ad ogni catapecchia del clero e senza alcuna distinzione, allora accetterei di fare una colletta per istituire un fondo che aiuti i contadini a pagare la loro imu. Ormai siamo in mano a gente senza scrupoli. Dovremmo alzare la testa e dire Basta.
maria, 16-03-2012 11:16
per By: mentre le classi lavoratrici vengono spolpate fino all'osso, la BCE continua a regalare soldi alle banche (interessi al 1%, mentre io pago ormai i miei al 13.2%)(http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-02-28/tremonti-regala-soldi-banche-103506.shtml?uuid=Aa1vvzyE). E' un po' che non seguo la vicenda, ma dovremmo essere intorno ai 4300 miliardi di euro, trasferiti dalle tasche dei cittadini europei agli istituti bancari. Il "salvataggio" della Grecia consiste in un mega trasferimento di denaro pubblico direttamente nelle casse delle banche tedesche e francesi troppo esposte con i lucrosi titoli greci. Questa "rapina del secolo" avviene con la consueta strategia mediatica di colpevolizzazione dei cittadini,che vengono convinti di avere condotto una vita troppo spensierata e quindi devono essere puniti, ogni richiesta di esame pubblico sulle radici del debito pubblico viene ignorata e si aizzano le categorie di lavoratori le une contro le altre. diventano spregevoli a turno i camionisti, i tassisti,i contadini, persino i preti, ma mai i grandi banchieri, che anche nel 2008, appena sfuggiti al fallimento dei sub-prime grazie alle regalie pubbliche, si sono pagati premi personali di milioni di dollari/euro. Se non stai attento,egregio By,prossimamente verrai anche convinto che la causa di tutti i nostri mali sono gli iraniani, con la loro ossessione a costruirsi la bomba H e non è difficile prevedere cosa ne seguirà...
Andrea Marciani, 17-03-2012 06:17
per Franco: Alle mie "lamentazioni di superficie" non mi pare lei faccia seguire approfondimenti molto pertinenti: La prima obbiezione che le muovo è circa l'inevitabile aumento dei costi dei prodotti agricoli ad un aumento delle tassazioni. Le radici della crisi agricola nasce esattamente dall'impossibilità di adeguare i prezzi, che sono decisi nelle grandi borse cittadine, ai costi. Da oltre 40 anni l'agricoltura assorbe questo crescente divario con una riduzione dell'utile, ed ormai siamo arrivati al capolinea. La seconda riguarda la bizzarra idea di utilizzare gli stoccaggi militari per irrigare i campi, non so nulla di tali stoccaggi ma sospetto che neanche lei sappia molto delle necessità idriche in agricoltura, dei costi di trasferimento dell'acqua e dell'esiguo numero di colture che possono fare a meno delle acque di precipitazione ed essere altresì irrigate artificialmente. Comunque,le difficoltà atmosferiche con cui ci confrontiamo non sono la semplice siccità, ma la sopraggiunta inaffidabilità della processione degli eventi nel corso dell'anno:-Se piove troppo nel periodo delle semine non riusciamo ad entrare nei campi coi mezzi, - se gela durante la maturazione del grano avremo spighe vuote e alberi da frutto sterili - se non piove in autunno e primavera non avremo raccolti. L'agricoltura si è sempre confrontata con qualche episodico evento "sbagliato" (e da qui nasce il fatalismo atavico dei contadini) ma questi "errori" sono, negli ultimi anni, diventati la regola ed i raccolti persi non si contano più. Concordo invece sul concetto che la terra agricola debba restare al servizio della produzione di cibo e non debba essere corrotta dalla speculazione, sia essa edilizia o fotovoltaica, purtroppo però è proprio quanto sta succedendo ora che l'immensa massa di denaro "falso" moltiplicato dalla speculazione finanziaria sta ricadendo sull'economia reale facendo sacco delle attività in crisi, ricreando il latifondo nella versione aggiornata del land grabbing.
Andrea Marciani, 17-03-2012 07:17
Ha ragione Franco quando afferma che bisogna avere la consapevolezza dell'intero processo di produzione prima di prendere decisioni di aggravare le tasse nel delicato comparto agricolo.Però dalle stangate assestate dal governo Monti all'agricoltura deduciamo che nessuno in questo governo si rende conto delle difficoltà delle aziende agricole a tirare avanti in momenti di crisi come questa che stiamo vivendo .Carburanti alle stelle,prezzi dei prodotti poco remunerativi .In questo momento i coltivatori spendono di più rispetto a quello che incassano.Lavorano in perdita.Il settore agricolo è stremato, ha bisogno di sostegno e non di nuove tasse. L'IMU è esiziale per l'attuale situazione disastrata agricola. Per cui l'IMU e altre tasse sono inique per i lavoratori della campagna .E' da pazzi voler gravare la mano con la nuova tassa su abitazioni rurali e fabbricati strutturali. Signor super Mario vogliamo mandare a picco uno dei settori cardine della nostra economia?No!!!Allora ritorniamo sui nostri passi subito e cancelliamo immediatamente l'IMU in agricoltura
turiddu, 17-03-2012 05:17
Un saluto di cuore a Carlo Carlucci e consorte e una preghiera di contributo, per la sua competenza e conoscenza, sugli stoccaggi militari di acqua in Toscana.
Franco, 18-03-2012 10:18

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