Grandi Opere, raffica di arresti

Vogliamo ancora credere nelle grandi opere come futuro e speranza del paese? Per uscire dalla crisi economica e, ad abundantiam, regalare posti di lavoro? Beh, pensiamoci bene. Soprattutto dopo l'ennesima raffica di arresti eccellenti che carabinieri e guardia di finanza hanno effettuato proprio riguardo le cosiddette grandi opere, dall’alta velocità ferroviaria alle autostrade.

Grandi Opere, raffica di arresti

Sono almeno trenta le persone coinvolte in diverse regioni d’Italia con accuse che vanno dalla corruzione alla tentata estorsione, fino all'associazione a delinquere.

Da un’inchiesta su un circuito di riciclaggio a Roma, legato a fenomeni di stampo mafioso, arrivano 21 arresti per corruzione, mentre da un’inchiesta partita dalla Procura di Genova si è arrivati agli arresti domiciliari per 14 indagati, di cui 4 già presenti nell’inchiesta romana.

Inchiesta romana

Gli investigatori ipotizzano "condotte corruttive per ottenere contratti di subappalto" nei lavori di una tratta della Tav Milano-Genova, del 6° Macrolotto dell'A3 Salerno-Reggio Calabria e del People Mover di Pisa, l'impianto a fune che mette in collegamento l'aeroporto Galileo Galilei con la stazione centrale della città.

L’operazione romana chiamata "Amalgama" ha fatto scattare arresti nel Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Abruzzo, Umbria e Calabria. L'indagine ha ricostruito presunte condotte illecite di un gruppo di persone che si ritiene costituito, organizzato e promosso dall’ingegnere Giampiero De Michelis, fino al 2015 direttore dei lavori nell'ambito delle tre opere pubbliche interessate e dal suo socio di fatto, Domenico Gallo, imprenditore calabrese considerato da tempo un nome noto delle costruzioni stradali. Entrambi tratti in arresto. Insieme a loro, lavoravano per il medesimo obiettivo, altre 9 persone, fra cui alcuni funzionari del Cociv, consorzio di costruttori privati costituito al 64% da Impregilo, al 33% di Condotte e altri minori.

Inchiesta di Genova

Secondo gli investigatori, alcuni funzionari erano pagati con le escort.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dalla Guardia di Finanza di Genova su ordine del Gip, per corruzione, concussione e turbativa d’asta, nei confronti di alcuni imprenditori e di dirigenti di un consorzio - General Contractor - che sta realizzando la linea ad alta velocità sul Terzo Valico dei Giovi.

Ci sono anche i nomi di Giandomenico Monorchio, imprenditore e figlio dell’ex ragioniere generale dello Stato, Andrea, e Giuseppe Lunardi, figlio dell’ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture tra le persone raggiunte dal provvedimento di custodia cautelare della Procura di Roma. Ma mentre Monorchio è già stato arrestato, Lunardi risulta indagato a piede libero.

Fa bene ricordare che...

- Tre giorni fa si è riaperto lo scandalo su Expo. I padiglioni della Cina e dell’Ecuador sarebbero stati realizzati dalla ‘ndrangheta. L’ombra delle cosche sull’Expo 2015 emerge nell’operazione Rent della guardia di finanza calabrese che ha sequestrato beni per oltre 15 milioni di euro alle famiglie mafiose Aquino-Coluccio di Marina di Gioiosa Jonica e Piromalli-Bellocco di Rosarno. Un blitz che ha coinvolto diverse province d’Italia tra cui Milano, Reggio Calabria, Catanzaro, Catania, Bergamo, Bologna, Brescia e Mantova.

- A luglio undici persone erano state arrestate a Milano (4 in carcere e 7 ai domiciliari) con l’accusa di associazione a delinquere per favorire Cosa Nostra: a loro era riconducibile un consorzio di cooperative a cui erano stati affidati tra le altre cose appalti per quattro padiglioni di Expo 2015

- Nel marzo scorso erano state eseguite 19 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Roma. L’operazione, denominata 'Dama nera', era uno sviluppo della prima inchiesta sulle tangenti all'Anas pagate dagli imprenditori destinatari degli appalti ai funzionari dell'azienda.

.... vabbè, meglio fermarsi qui...

Ascolta il video con le intercettazioni

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