“L'Italia cambia strada”, nasce la rete Mobilità Nuova

Al fine di modificare il modello di mobilità nel nostro Paese, nasce la rete #MobilitàNuova che partirà con una manifestazione nazionale che il prossimo 4 maggio si snoderà nelle vie di Milano. Al centro della manifestazione i protagonisti dimenticati della mobilità urbana: pedoni, pedali e pendolari.

“L'Italia cambia strada”, nasce la rete Mobilità Nuova
Il nostro Paese ha ipotecato il futuro delle opere pubbliche e della mobilità approvando progetti per nuove autostrade e nuove linee ferroviarie ad alta velocità che costeranno complessivamente 130 miliardi di euro, offriranno ulteriori occasioni di business alla malapolitica e alla criminalità organizzata, sottrarranno al Paese territorio e bellezza spesso senza offrire ai cittadini un servizio migliore. È quanto denuncia Legambiente che, al fine di modificare il modello di mobilità in Italia, presenta la rete #MobilitàNuova. Da Libera a Slow Food, da Cittadinazattiva a Touring Club, da Legambiente a Coldiretti, da Fiab a Euromobility, dai comitati pendolari a quelli che si battono contro la realizzazione di alcune grandi infrastrutture stradali e ferroviarie: #MobilitàNuova è una coalizione variegata, una rete di 150 sigle tra associazioni e comitati, che si propone di mettere al centro le esigenze di mobilità di persone e merci per rivendicare un Paese in cui la mobilità urbana e il trasporto regionale tornino ad essere governate, si facciano infrastrutture utili, si investa nel trasporto ferroviario delle merci, le città si dotino di servizi competitivi e realmente capaci di togliere traffico dalle strade per far muovere meglio le persone. Come spiega Legambiente, #MobilitàNuova “ruota attorno a quattro perni - l'uso delle gambe; l'uso delle bici; l'uso del trasporto pubblico locale e della rete ferroviaria; l'uso occasionale dell'auto privata (sostituita in tutti i casi in cui è possibile da car sharing, car pooling, taxi) - modifica lo spazio pubblico e la sua destinazione d'uso, rafforza i legami comunitari tra le persone e tra le persone e il luogo dove vivono, studiano e lavorano, stimola un'economia agroalimentare basata sul km0, crea lavoro stabile, contribuisce a far crescere la percezione di sicurezza attraverso strade e piazze più vissute e frequentate”. “In altre parole rende le città e il territorio più bello e migliora la qualità della vita”. #MobilitàNuova partirà con una manifestazione nazionale che il prossimo 4 maggio si snoderà nelle vie di Milano, il centro della più grande area metropolitana italiana. Lo slogan della manifestazione, spiega Legambiente, parte da quelli che sono i protagonisti dimenticati della mobilità urbana: pedoni, pedali e pendolari. “Partiamo dalla constatazione che la sfida di una mobilità efficiente deve essere impostata a partire dai bisogni reali degli utenti, che oggi in Italia sono largamente insoddisfatti e per i quali il ricorso all'automobile costituisce un ripiego e non una scelta – ha dichiarato Simone Dini, portavoce della Rete Mobilità Nuova – è nelle aree urbane che si concentra l'80% della domanda di spostamento delle persone, ed invece le risorse in infrastrutture strategiche viaggiano su tutt'altre direttrici, che si tratti di nuovi e improbabili raccordi autostradali o di linee ad alta velocità che costano il triplo di quanto costerebbero se realizzate in qualsiasi altro Paese europeo”. È dunque una necessità sempre più urgente quella di riorientare le risorse pubbliche concentrando la spesa laddove si concentra la domanda di mobilità e nello stesso tempo va avviato un radicale ripensamento del settore dei trasporti, sostenendo attraverso scelte strategiche le persone che quotidianamente si muovono usando i treni locali, i bus, i tram e le metropolitane, la bici e le proprie gambe e dando l'opportunità a chi usa l'automobile di scegliere un'alternativa più efficiente, più sicura, più economica. Ecco perché il 4 maggio verrà lanciata una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare che vincoli almeno i tre quarti delle risorse statali e locali disponibili per il settore trasporti a opere pubbliche che favoriscono lo sviluppo del trasporto collettivo e di quello individuale non motorizzato. “Non consideriamo il 4 maggio come il punto di arrivo di un percorso o una manifestazione di protesta – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -, ma anzi l'avvio di un cammino comune che ci vedrà, da una parte, condividere una proposta di legge di iniziativa popolare e la raccolta delle firme necessarie per presentarla in Parlamento e, dall'altra, la costruzione di una rete permanente dove poter individuare le strategie e le azioni comuni per garantire maggiore efficacia alle nostre proposte sui diversi temi prima evidenziati”.

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