Val di Susa, sabato 23 marzo la lunga marcia per dire "No Tav"

Sabato 23 marzo in Val di Susa si terrà la prima marcia No Tav dopo le elezioni. "Ancora una volta invitiamo tutti e tutte a manifestare contro questo scellerato progetto che con il passare del tempo, l’avanzata della crisi economica nazionale e internazionale, diviene sempre più inutile e insostenibile, non solo per il nostro territorio ma per tutto il Paese" dichiarano gli attivisti e le attiviste del movimento.

Val di Susa, sabato 23 marzo la lunga marcia per dire
Sabato 23 marzo in Val di Susa si terrà la prima marcia No Tav dopo le elezioni. "Ancora una volta invitiamo tutti e tutte a manifestare contro questo scellerato progetto che con il passare del tempo, l’avanzata della crisi economica nazionale e internazionale, diviene sempre più inutile e insostenibile, non solo per il nostro territorio ma per tutto il Paese" dichiarano gli attivisti e le attiviste del movimento in una nota. "Su un punto vogliamo essere chiari, quest’opera, nonostante il battage pubblicitario che la circonda, fa sempre più acqua da tutti i punti di vista e sopratutto, man mano che si delineano le fantasiose tempistiche dei fan del tav, si conosce sempre più a fondo la reperibilità dei fondi per la sua realizzazione. Quello di cui Governo e tifosi vari non parlano mai è l’essenza del finanziamento necessario per la Torino Lione, tutto ed esclusivamente pubblico, ovvero sottratto ad altri settori per essere spostato su questo binario morto" continua l'appello per il 23 marzo. "I soldi delle nostre tasse sono l’unica fonte di finanziamento esistente e necessariamente, ancor piú in un momento storico del genere, ciò significa spostare ingenti somme di denaro dalla sanità, dalla scuola e dai servizi sociali, per finanziare quella che ormai è la cassaforte, con relativo bancomat, del sistema dei partiti. A fronte di un’inutilità evidente, la Torino Lione è divenuta un simbolo della politica che vuol mettere a tacere un movimento popolare come quello NOTAV che Resiste da oltre vent’anni trovando sempre più consenso all’interno di una società che, svegliatasi dal torpore quotidiano e vivendo sulla propria pelle sacrifici e politiche di austerità a senso unico, ci sostiene sempre di più" scrivono i cittadini e le cittadine. "Contro di noi non c’è colore politico, ci sono cori di corvi che gracchiano per sconfiggerci e metterci a tacere, spaventati che il seme della Valle che Resiste si moltiplichi in altri territori e in altre comunità. Lo Stato si è di fatto costituito parte civile contro di noi senza vergogna, accusandoci e incarcerandoci con l’intento di piegarci e sottrarci quel consenso che invece sentiamo sempre più crescere intorno alla nostra lotta. Processi in aule bunker, richieste di danni incalcolabili, provvedimenti atti a limitare la nostra libertà di movimento sono il corollario del confronto che questi signori hanno con la popolazione e che si vanno ad aggiungere alla già insopportabile militarizzazione del territorio e all’arte della menzogna quotidiana. È contro la truffa del secolo che chiamiamo alla mobilitazione in prima persona, invitando quanti hanno a cuore il proprio futuro e quello dei propri figli a partecipare il 23 Marzo alla manifestazione popolare che partirà da Susa e arriverà a Bussoleno". “In un momento di crisi come quello che sta vivendo il nostro Paese, l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è di sperperare denaro in un'opera faraonica e non giustificata dalle reali esigenze trasportistiche – ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza –. La commissione europea ha recentemente tagliato i fondi previsti per le grandi infrastrutture del 48%, il Tav non si farà mai e stiamo sprecando soldi. Si abbia il coraggio di fermarsi subito. Per altro, sono molte le incertezze progettuali e sui tempi di realizzazione e, proprio a fronte dell’inutilità sempre più evidente dell’opera, molti tra i politici e i sostenitori di un tempo stanno prendendo le distanze da questo progetto impraticabile, tanto per l'impatto sul territorio, quanto per la spesa insostenibile per le tasche del Paese”. La Val di Susa, già pesantemente infrastrutturata dalla presenza di una linea ferroviaria (peraltro sottoutilizzata), un'autostrada e due strade statali, vede in questi mesi l'epilogo di un'altra triste vicenda che mette in risalto la mancanza di una politica trasportistica sensata, ricorda l'associazione che ha chiamato a raccolta soci e sostenitori per partecipare alla marcia. "Mentre si continua a giustificare il progetto della Torino Lione con il condivisibile obiettivo di spostamento di traffico merci da gomma a rotaia, si sta completando il raddoppio del tunnel autostradale del Frejus, spacciato per anni come un intervento di sola messa in sicurezza e oggi spudoratamente dichiarato come raddoppio vero e proprio" spiega l'associazione. “Mentre le linee ferroviarie storiche vengono abbandonate (12 tratte soppresse nel 2012 in Piemonte!) e le corse dei treni tagliate, ci si ostina a seguire il dogma del Tav, escludendolo da una politica trasportistica a tutto tondo, con provvedimenti fiscali e tariffari che disincentivino il trasporto su gomma - dichiara il presidente di Legambiente Piemonte Fabio Dovana –. È necessario che il trasporto merci, effettuato ora sui tir, transiti invece su rotaia. Per questo, non si sarebbe dovuto procedere al raddoppio del tunnel autostradale del Frejus; serve in caso, invece, utilizzare a pieno e riammodernare la linea storica già presente in Valle”. L'appuntamento è per sabato 23 marzo 2013 alle 14 a Susa, in Piazza d'Armi. Fonti: notav.info, Legambiente

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