La mattanza che si nasconde dietro la pesca al tonno

Mattanza di squali, razze e tartarughe, perché quando si pesca il tonno non importa ciò che muore insieme ad esso. Uno sconvolgente video di Greenpeace ci aiuta a comprendere ciò che ai consumatori viene sempre tenuto nascosto.

La mattanza che si nasconde dietro la pesca al tonno

Un video che sconvolge, mattanza di squali, razze e tartarughe, tutti uccisi durante i metodi distruttivi di pesca al tonno, soprattutto dai marchi leader negli Usa, Princes e John West. Vengono utilizzate reti chiamate Fish Aggregation Devices (FADs), reti a circuizione con FAD, che catturano tutti i tipi di vita marina. Alcuni supermercati hanno bandito dai propri scaffali i tonni pescati in questo modo ma la mattanza continua a succedere.

Il tonno in scatola è uno dei prodotti più venduti al mondo: solo in Italia se ne consumano 140 mila tonnellate l'anno. La letteratura scientifica ha dimostrato che con i FAD le catture accessorie aumentano di 3 o 4 volte, con stime che si aggirano intorno a 100 mila tonnellate l’anno. Nelle reti finiscono anche esemplari giovani di diverse specie di tonno, rischiando di compromettere ancora di più il futuro di stock sotto pressione. Se le aziende del tonno in scatola continueranno a utilizzare tonno pescato con i FAD, sempre più animali come squali e tartarughe, incluse specie in pericolo, verranno catturati inutilmente, scaricati fuori dei pescherecci morti o ributtati in mare feriti o uccisi. Se mangiate tonno, informatevi sui metodi di pesca ammessi dai marchi che acquistate e boicottate chi non rispetta la vita marina.

 

Per sapere come viene pescato il tonno che mangi consulta la classifica di Greenpeace

 

 

 

 

 

 

 

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