MES: dalla Corte Costituzionale tedesca un sì condizionato

I giudici costituzionali tedeschi rigettano il ricorso sulla legittimità del MES e del Fiscal Compact ma il via libera al Fondo Salva-Stati è condizionato. Il Parlamento europeo ha gridato al trionfo. I politici ed il Premier Monti hanno espresso la loro soddisfazione per il sì della Germania. Andando oltre i trionfalismi, proviamo ad analizzare la questione.

MES: dalla Corte Costituzionale tedesca un sì condizionato
Si attendeva con trepidazione il parere della Corte Costituzionale tedesca sulla legittimità del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Erano in molti infatti a pensare che le sorti del Trattato a livello europeo fossero dipese dalla decisione dei giudici di Karlsruhe. Un’eventuale bocciatura avrebbe probabilmente avuto delle ripercussioni pesanti sul futuro del MES nonostante la sua ratifica nei principali paesi europei. Ed invece l’Europa tira un sospiro di sollievo dopo il via libera degli otto giudici della corte tedesca dello scorso 12 Settembre. Il Parlamento europeo e gli europeisti poco attenti o poco informati hanno gridato al trionfo. I politici, probabilmente poco conoscitori del contenuto del MES, rilasciano dichiarazioni positive sui canali mediatici ed esprimono il loro senso di soddisfazione per il si proveniente dalla Germania. Il Premier Monti, a caldo, dichiara che si tratta di un’ottima notizia. Facendo appello al buon senso e alla ragionevolezza, proviamo ad andare oltre i trionfalismi, che appaiono francamente eccessivi, e oltre anche gli slogan preconfezionati dal politichese e dall’informazione mainstream. La prima osservazione che viene in mente è che almeno in Germania sul MES si è richiesto l’intervento e la pronuncia della Corte Costituzionale. Si è ricorso ad un parere di legittimità del Fondo Salva-Stati dando seguito al volere della società civile, evidentemente maggiormente informata e sensibile rispetto a quella di altri paesi europei, che ha scosso i suoi rappresentanti in Parlamento, la sedicente 'opposizione'. La volontà di perseguire delle strade super partes, non foss’altro che per non avere la sensazione di uno scavalcamento, uno smacco e un aggiramento tout court delle vie democratiche. Allo stato attuale, secondo i sondaggi, quasi l’80% dei cittadini tedeschi riporrebbe più fiducia nei giudici della corte che nella classe politica. Il 57% sperava inoltre in una bocciatura del MES e del Fiscal Compact (fonte Wall Street Italia). La seconda osservazione riguarda il sì della Corte che è condizionato, cosa non irrilevante visto che vengono posti dei paletti importanti, come il fatto che la quota di partecipazione massima della Germania al Fondo Salva-Stati non potrà essere superiore a 190 miliardi di euro e che inoltre il Parlamento tedesco dovrà essere sempre informato anticipatamente sugli atti e le iniziative del trattato eventualmente con approvazioni necessarie dalla parte delle istituzioni federali tedesche. In altre parole, per un verso, si conferma la necessità di un controllo parlamentare su degli atti rilevanti relativi alla collettività soprattutto se comportano l’esposizione finanziaria della Germania; per un altro verso si sancisce ufficialmente la volontà di rafforzare i diritti decisionali del Parlamento federale tedesco. Di conseguenza questo vuol dire salvaguardare la sovranità parlamentare e indirettamente quella popolare. Un freno a Merkel &CO che non potranno più fare e disfare arbitrariamente. Riportando queste osservazioni sulla nostra realtà, nascono spontanee delle domande: in Italia che ruolo ha l’informazione? Che ruolo gioca la fantomatica opposizione politica? Stiamo forse vivendo l’epoca del silenzio intenzionale e della disinformazione pilotata? Di fronte all’oscuramento e alla negata trasparenza sui contenuti del MES, di fronte al Premier Monti e al suo staff di tecnocrati che non hanno neppure riferito sulle ripercussioni per gli italiani di un Trattato così oneroso in un periodo di recessione ed austerità, in barba alle orecchie da mercanti dei politici che in questi giorni continuano a sostenere, con il loro positivismo pre-elettorale truffaldino, che non avremo bisogno di ricorrere agli aiuti del Fondo dimenticando di fare capire ai cittadini che, bisogno o no, la nostra partecipazione al MES ci costa ad ogni modo 125 miliardi di euro, ci rimane un credo forte, quello del risveglio del paese attraverso una cittadinanza attiva e partecipe. Una speranza che si alimenta sulla Rete e che può contare su chi senza sosta e con tante energie prova a informare in modo apartitico e disinteressato e solo affinché vengano rispettati i principi della democrazia.

Commenti

Da quanto mi riesce di capire si è trattato di un riconoscimento di costituzionalità... condizionato e quindi non di "una bella notizia, anzi ottima" come dichiarato, a caldo, da Monti. Non va dimenticato che Monti parla solo per il periodo del suo impegno e che la responsabilità per la durata di questa "buona, anzi ottima notizia" è scaricata sulle spalle dei futuri elettori nazionali. Un amletico invito alla...chiamata elettorale per la "discesa in campo" politico dello Stesso? Mah! La stessa contemporanea affermazione di "bella notizia" e della convinzione che "l'Italia non avrà bisogno di..." passarvi sotto le forche caudine, la dice lunga sull'enigmatico percorso europeo del salva-euro e men che meno sul suo processo di integrazione politica. Tanto più che le forze politiche italiane, lungi dall'economizzare in chiave di responsabilità di indirizzo politico e sociale la breve pausa di respiro concessa dalla bombola ossigeno tedesca, sono già entrate nella dilaniante campagna partitocratica di acchiappa-potere. E ciò avviene nell'orripilante colonna sonora del... mutismo sulla terza discesa in campo da parte di chi e di quelli che all'indirizzo politico e sociale hanno sempre preferito le promesse...da non mantenere e le fanfaronate crocieristiche. Non rimane che sperare che gli Italiani dopo aver fatto il possibile per costringere i poteri forti a confrontarsi seriamente e responsabilmente con i danni da loro, poteri forti, causati, votino " a freddo".
Franco, 17-09-2012 08:17
Tifare oggi per l'Europa %u2013 come fanno ancora in tantissimi - significa inevitabilmente tifare contro l'Italia, contro la sua autonomia. Significa... abdicare: occorre rendersene conto. Si tratta, di fatto, di una scelta di fuga dalle proprie responsabilità passate, presenti e future, per affidarsi in toto a un legislatore straniero. I politici che dicono di volere l'Europa, semplicemente, stanno mentendo: sono in fuga da se stessi. Sono ombre di un passato recentissimo che, con un colpo di spugna, chi ha una coscienza civica dovrebbe cancellare dalla scena. Appoggiare oggi l'Europa è una scelta per certi aspetti ineludibile, ma implicitamente anti-italiana: l'Italia sarà di fatto esautorata dalla governance di se stessa. L'Italia sarà pilotata da Francoforte. Le elezioni non serviranno. I candidati non serviranno. I partiti politici non serviranno. Questo diaboico disegno è già stato deciso a priori. Chi questo non lo capisce - o peggio: finge di non capirlo - sta affogando i propri figli nel sangue della patria! Dopo l'unità monetaria a tavolino, ora a tavolino si è già decisa anche l'unità politica. E ancora una volta, senza interpellare le persone! A questo secondo, gravissimo affronto %u2013 ne sono certo %u2013 gli italiani presenteranno il conto. Alla prima occasione utile. (estratto dal post "1861-2012: parabola di uno Stato sovrano", pubblicato in http://llht.wordpress.com ) Un saluto,
Andrea Strozzi, 18-09-2012 12:18

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