VAS: "La Monsanto brevetta un melone, ma non è un Ogm!"

La gestione dei brevetti è un aspetto molto delicato, che spesso è ascritto al potere delle multinazionali e all’applicazione dell’ingegneria genetica. Questa volta però il brevetto che è stato concesso alla multinazionale Monsanto riguarda un melone che non è stato modificato geneticamente. La onlun Verdi Ambienti e Società denuncia il fatto come l'ennesimo esempio di biopirateria, a danno dei coltivatori indigeni.

VAS:
È duro il commento da parte dell’associazione Verdi Ambiente e Società (VAS) alla notizia della privatizzazione di una varietà di melone convenzionale da parte di Monsanto, ma che secondo i VAS si pone in aperto contrasto con la direttiva europea sui brevetti, che al contrario dovrebbe escludere la brevettazione di esseri viventi ottenuti con la riproduzione convenzionale. La Monsanto, infatti, avrebbe ottenuto il brevetto da parte dell’Europa, su una varietà selvatica di melone, che non è stata neanche modificata con la tecnica dell’ingegneria genetica, bensì con le normali tecniche convenzionali. L’associazione fa sapere che la varietà selvatica di melone resistente ad un virus tipico delle Cucurbitacee (Virus dell'anomalia del nanismo giallo – CYSDV), era stata precedentemente scoperta e utilizzata da un’azienda sementiera olandese (DeRuiter). La DeRuiter è stata acquisita nel 2008 dalla Monsanto, che successivamente ha chiesto ed ottenuto il brevetto sulle piante e sulle parti di piante (semi e frutti) di meloni virus-resistenti. “L’indignazione - dichiara Simona Capogna, Vicepresidente dei Vas - nasce dal fatto che la parola inventore è attribuita a qualcuno che ha semplicemente scoperto una qualità naturale, realizzando una truffa vera e propria ai danni dell’umanità. Inoltre – aggiunge Simona Capogna - siccome tale qualità naturale è stata 'rubata' ad una varietà di melone indiana, appare evidente che si tratta sempre dello stesso copione di una secolare storia di biopirateria, che sposta i benefici delle ricchezze naturali, dal Sud al Nord del mondo”. Eppure a dicembre, l'ufficio europeo dei brevetti, subissato dalle critiche della società civile, aveva dichiarato di voler bloccare ogni tentativo di brevettare la materia vivente ottenuta con tecniche di riproduzione convezionale. Così i VAS, che da 20 anni si batte per la difesa dei beni comuni e contro la privatizzazione della materia vivente, in tutte le sue forme, convenzionali e non, ha sottoscritto l’appello lanciato dalla Coalizione No Patents on Seeds e invita tutti a firmare la petizione sul sito www.no-patents-on-seeds.org.

Commenti

"Il melone non è un'invenzione di Monsanto" Dichiarazione di Fabrizio Fabbri, Direttore scientifico Fondazione Diritti Genetici http://www.fondazionedirittigenetici.org/fondazione/new/displaynews.php?commenti=s&id=605
aldo, 24-05-2011 12:24
"privatizzazione della materia vivente"? OH, NO! Magari un melone privatizzato? Un melone selvatico magari? di quelli che troviamo nei campi? Vuol dire che arriveranno i tipi delle multi nazionali che, dopo essersi mangiati qualche bambino del terzo mondo, ci diranno anche che non possiamo più raccogliere i meloni selvatici, quelli che crescono nei boschi? AIUTO
Gabriele, 01-06-2011 08:01

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