Il problema senza la soluzione

Il livello del dibattito sul nucleare durante la tragedia giapponese è qualcosa di grottesco, se non agghiacciante per la parzialità, la superficialità, il ridicolo della gran parte degli interventi dei vari 'esperti', in larghissima e inquietante parte pro nucleare. Tanto per dirne una: anche l’uranio può durare non più di 40 anni (poi dovremo ordinarne un carico a qualche simpatico extraterrestre al di là della galassia…). Tanto per dirne un'altra: solo in caso entrassero in produzione, ovvero fra 20 anni, le centrali nucleari previste secondo i desiderata di Enel-Edf, in percentuale potrebbero produrre meno del 10% del fabbisogno italiano. Meno-del-dieci-per-cento. Fra-venti-anni. Al costo di qualche miliardo di euro che oggi non abbiamo, visto che tagliamo tutto, scuola compresa.

Il problema senza la soluzione
Il livello del dibattito sul nucleare durante la tragedia giapponese è qualcosa di grottesco, se non agghiacciante per la parzialità, la superficialità, il ridicolo della gran parte degli interventi dei vari 'esperti', in larghissima e inquietante parte pro nucleare. Tanto per dirne una: anche l’uranio può durare non più di 40 anni (poi dovremo ordinarne un carico a qualche simpatico extraterrestre al di là della galassia…). Tanto per dirne un'altra: solo in caso entrassero in produzione, ovvero fra 20 anni, le centrali nucleari previste secondo i desiderata di Enel-Edf, in percentuale potrebbero produrre meno del 10% del fabbisogno italiano. Meno-del-dieci-per-cento. Fra-venti-anni. Al costo di qualche miliardo di euro che oggi non abbiamo, visto che tagliamo tutto, scuola compresa. Ma è accettabile manipolare la pubblica opinione con sondaggi tipo “la crisi in Giappone ha portato a rivedere la vostra posizione sul nucleare?” Rivedere? Perché, prima eravamo a favore? (referendum del 1987 R.I.P.) In questo momento, se Rai3 avesse la forza e l’amor patrio (si, l’amor Patrio con la P maiuscola: è il 150° anniversario dell'unità d'Italia, usiamo le parole adatte) di mandare nuovamente in onda la puntata di Presa diretta sul tema nucleare, gli apprendisti stregoni che vediamo a media unificati andrebbero a nascondersi per lo sciocchezzaio che hanno avuto la faccia tosta di esprimere, persino in giorni come questi. Se poi il reportage di Presa diretta fosse seguito in studio da commenti di persone competenti e integre, credo che gli italiani saprebbero finalmente, così, come all’improvviso giunge la Primavera… che in Italia manca un piano energetico da più di venti anni… Una delle più colossali sciocchezze propagandate dai lobbisti pro nucleare, Confindustria compresa, è che il nucleare “diversificherebbe le fonti di approvvigionamento”, e “ridurrebbe la dipendenza dalle fonti fossili acquistate all’estero”. Ripeto a favore dei giornalisti 'distratti': anche l’uranio è da acquistare all’estero! È ridicolo. È così ridicolo tutto questo, che contemporaneamente si trovano sui giornali - in trafiletti microscopici - come il costo dell’uranio sia in continuo aumento. L’uranio, come il petrolio, è in esaurimento. Aumenta la domanda, aumenta il prezzo: non serve essere laureati in economia per arrivarci. Pensate se queste cose venissero raccontate con chiarezza a milioni di italiani al termine dell’inchiesta di Presa diretta, con qualche Ministro presente in studio a cui vengano poste domande (vere). In un Paese normale, la seconda domanda sarebbe questa: “Ministro mi scusi ma non ha risposto: dove le mettiamo le scorie? Guardi che i 'depositi temporanei' nei siti delle vecchie centrali sono al collasso: neppure per le vecchie centrali abbiamo una soluzione, e sono stati spesi centinaia di milioni di euro senza risolvere il problema. Questi costi perché non li conteggiate sul kilowatt ora dell’energia nucleare?” Immagino la faccia di una Prestigiacomo, di un Romani, un Capezzone… ma anche di un Enrico Letta o un Casini (nell’intero arco costituzionale è pieno di scienziati improvvisati). Come è intuibile il ridicolo di cui si coprirebbe un Umberto Veronesi in un confronto televisivo in diretta con gli esperti francesi del Criirad. Professore, se vuole dormire con un bidone di scorie in camera da letto non ha che da recarsi in una delle centrali spente dal referendum dell’87, e portarsi una brandina. Un custode è sempre utile. La dipendenza dell'Italia dall’estero se non venisse fermato il problema senza la soluzione sarebbe perpetuata per i prossimi decenni con l'uranio in esaurimento (e sempre più costoso!), mentre gli investimenti necessari per il sistema-Paese italiano devono andare in direzione ostinata e contraria... Il VERO costo del nucleare economico, sociale, ambientale, genotossico, è semplicemente INCALCOLABILE. È inquietante come esistano esseri umani adulti e istruiti disposti a monetizzare il rischio di distruggere la biosfera, il solo pianeta che abbiamo, la nostra unica CASA. Il “ritorno al nucleare” se non verrà fermato provocherà conseguenze per il benessere degli italiani ma soprattutto costi e danni per migliaia di anni, quando la vita media di un uomo è circa di 80. Solo degli irresponsabili e degli egoisti all’ultimo stadio possono prevaricare gli interessi della vita, delle specie viventi, di chi verrà dopo di noi, per migliaia di anni. In rete le domande - semplici, banali, nel merito…- ai nuclearisti de noantri o all’Enel, o al Presidente francese con cui trattano l’affare non mancano. Peccato che nessuno di loro abbia il coraggio di rispondere. Mi auguro per gli interessi collettivi che Rai3 decida di rimandare in prima serata quella puntata di Presa diretta. Adesso. Entro pochi giorni. Sarebbe un servizio pubblico degno di questo nome, mentre la tragedia è esplosa in tutta la sua gravità e bisogna farci i conti. Se l'Italia sbaglia gli investimenti sull'energia e non investe sull'efficienza energetica, questo Paese è condannato al declino o anche peggio. Molto peggio... Riguardo ai veri costi sull’energia, suggerisco umilmente di riguardare i post di questa rubrica. Riguardo invece a COME produrre l’energia necessaria, in riferimento a come limitarne le perdite e gli sprechi invito a leggere questo articolo. I dati a disposizione possono far prendere una decisione inequivoca, basata sull’unico interesse possibile: quello generale. Se avremo capacità critica e coscienza visto che al momento siamo ancora in una democrazia, abbiamo fortunatamente l’arma del referendum da non mancare. Chi agisce nell’ombra perché non si raggiunga il quorum non ha neppure il coraggio delle sue opinioni-basate-sul-nulla, poveri individui infelici. Il problema che rimane irrisolto, come le scorie delle centrali (un enorme problema) sono i tanti giornalisti italiani che invece di analizzare i fatti riportano le opinioni dei politici senza verificarle, senza fare domande, senza usare capacità critica e diligenza. Questa discussione ridicola, ipocrita, in cui non si entra mai nel merito dei pro e contro, è contigua al 'rilancio nucleare'. Sarebbe finalmente arrivato il momento per tutti i giornalisti di farsi un esame di coscienza (almeno quelli che ne hanno una) e tutti i loro colleghi che hanno capacità critica e maggiore senso civico dovrebbero chiedergli conto di determinate posizioni: “il tuo giudizio COLLEGA, è indipendente o hai qualche forma di rapporto con la lobby nucleare? Hai verificato le fonti di quanto diffondi, di quanto hai permesso di dichiarare al tal ministro?”. I giornalisti dovrebbero informarsi prima di esprimersi: il Nobel italiano per la fisica Rubbia sul nucleare ha una posizione che non è mai stata posta in contraddizione, rispetto a quella di determinati politici-apprendisti stregoni. Il nucleare non può essere una scelta discrezionale! I vari Veronesi, avrebbero la stessa posizione se i costi esterni del nucleare venissero internalizzati, invece di pesare sulle tasche dei contribuenti in modo occulto? La conoscenza tecnica e i drammatici costi complessivi del nucleare (li stiamo valutando drammaticamente in Giappone ma anche in Finlandia: una centrale in costruzione bloccata da disservizi e costi fuori preventivo) oggi danno una risposta sola, a prescindere da opinioni: al referendum bisogna votare SI. Deve vincere la VITA, non l’affarismo di rapina a spese delle future generazioni. “Il problema senza la soluzione” è antieconomico e totalmente non strategico per l’Italia: un Paese senza materie prime, uranio compreso, non ha alcun interesse a costruire centrali nucleari. La verifica dei fatti è compito dei giornalisti, non solo di chi li ascolta. Mi domando che madri avete avuto.
Se ora vi vedessero al lavoro
in un mondo a loro sconosciuto,
presi in un giro mai compiuto
d’esperienze così diverse dalle loro,
che sguardo avrebbero negli occhi?
Se fossero li, mentre voi scrivete
il vostro pezzo, conformisti e barocchi,
o lo passate, a redattori rotti
a ogni compromesso, capirebbero chi siete?
Pier Paolo Pasolini, Ballata delle madri, in Poesia in forma di rosa

Commenti

Grazie.
mag.elisa@libero.it, 21-03-2011 03:21
http://scenari.blog.rainews24.it/2011/03/25/radiazioni-letali/ Ad integrazione dell'articolo. Semplicemente agghiacciante. Z.M.
Z.M., 27-03-2011 03:27
Condivido. I limiti di chi fa informazione, l'interesse dei politici, e poi c'è l'ipocrisia della maggior parte delle persone che non vogliono capire, non vogliono rinunciare. In alcuni momenti sono tentato di evitare il "negazionismo", un sentimento che mi fa sempre paura: magari qualche piccola centrale, ben costruita, ben gestita, si potrebbe anche accettare... Ma chi si fida? Anche i giapponesi ora ammettono di aver fatto errori, di aver sottovalutato i rischi, figuriamoci nel nostro paese, dove "i giunchi si piegano ad ogni muover di vento"... Cordialmente, Luca
Luca Bartolucci, 29-03-2011 09:29
segnalo ai miei 15 lettori... che qualcuno della Rai si è degnato di andare a intervistare il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, sulla situazione a Fukushima: http://videobam.com/PMFEt un po diverso che ascoltare i filosofi e i chirurghi quali Testa e Veronesi... l'intervista è un po lunga ma merita magari con questa analisi sul problema senza la soluzione, riuscirò ad arrivare a 25 lettori come il vecchio Alessandro?
Z.M., 31-03-2011 12:31
Avevamo riproposto l'intervista a Rubbia anche sul Cambiamento http://www.ilcambiamento.it/culture_cambiamento/rubbia_giappone_nucleare_facciamo_punto.html
La redazione, 31-03-2011 12:31

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