Nuovo decreto rifiuti: primo passo verso il riutilizzo su scala

Entrato in vigore il 25 dicembre scorso, il nuovo decreto sui rifiuti prevede significative novità sul fronte del riutilizzo. Con il nuovo provvedimento il riuso diviene finalmente un’opzione pienamente contemplabile nei piani di gestione dei rifiuti.

Nuovo decreto rifiuti: primo passo verso il riutilizzo su scala
Il nuovo Decreto sui Rifiuti (Dlg n. 205 del 3 dicembre 2010, recante 'Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive') entrato in vigore il giorno di Natale, porta con sé importantissime novità sul fronte del riutilizzo, ovvero il passaggio di mano in mano di oggetti che possono continuare a svolgere la loro funzione originaria (ad esempio una sedia che, grazie al settore dell’usato, può continuare a essere usata come sedia invece di essere smaltita in discarica). L’adozione delle definizioni di 'Riutilizzo' e 'Preparazione al Riutilizzo' rende finalmente il riuso un’opzione pienamente contemplabile nei piani di gestione dei rifiuti. E il Riutilizzo ha un articolo di legge tutto per sé: il 180 bis, il quale stabilisce che a favore del riuso vengano fissati obiettivi quantitativi, utilizzati strumenti economici, stipulati accordi di programma, adottate misure educative e, sopratutto, misure logistiche come la creazione di centri accreditati per il riutilizzo. Si annuncia inoltre, entro 6 mesi dall’entrata in vigore del Decreto, la produzione di nuovi Decreti che stabiliranno le modalità operative e procedurali di riutilizzo e preparazione al riutilizzo. Secondo Pietro Luppi, Direttore del Centro di Ricerca Occhio del Riciclone, "è proprio sui nuovi decreti che si gioca il futuro del riutilizzo in Italia". Luppi afferma che "le lacune di legge hanno relegato finora il Riutilizzo a una questione culturale e di principio, obbligando gli enti locali a considerare solo iniziative testimoniali e culturali prive di effettiva incidenza quantitativa". "Il nuovo Decreto apre invece le porte all’applicazione di modelli di riutilizzo seri e fondati sulla raccolta differenziata, dove tutte le merci che possono essere riusate siano selezionate, eventualmente riparate, sicuramente igienizzate, e poi avviate alle filiere di riferimento". "Senza la partecipazione del settore dell’usato - sostiene Luppi - non sarà possibile avviare il riutilizzo su scala, e nonostante i principi sanciti dal nuovo decreto la maggior parte di ciò che può essere riusato continuerà a essere smaltito tra i rifiuti con grandi impatti negativi per l’ambiente". "I nuovi Decreti - conclude Luppi - dovranno quindi essere il frutto di un serio confronto con tutte le anime del settore dell’usato, incluse quelle che oggi sono costrette all’informalità e che invece racchiudono un enorme potenziale sociale, ambientale, e di sviluppo locale".

Commenti

Speriamo che lo capiscano anche i Comuni in modo particolare il comune di Cagliari che il riuso e riciclo serve per davvero. Io insieme al mio compagno siamo gestori di un mercatino dell'usato a Cagliari e il comune ci ha premiato con una "stangata" di quasi 9 euro a mq classificandoci pari a un negozio di materiale nuovo. Noi che ogni giorno rimettiamo in vendita materiale che andrebbe in discarica educando i nostri clienti al riuso e riciclo.
Miriam, 13-01-2011 09:13
vota la canzone il BIDONE SPUTACCHIONE. Tratta il tema del riciclaggio. http://www.rai.it/dl/sondaggi/yoyo.html
katia, 17-04-2012 09:17

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