Roma Differente boccia la raccolta differenziata 'alla romana'

"I cittadini denunciano un preoccupante crollo del decoro nei loro quartieri, con cassonetti stracolmi e cumuli di sacchetti abbandonati". È quanto emerso dalla conferenza stampa svoltasi ieri nella sede di Occhio del Riciclone per la presentazione dei risultati del sondaggio sulla raccolta differenziata svolto durante gli ultimi 8 mesi a Roma.

Roma Differente boccia la raccolta differenziata 'alla romana'
Si è svolta ieri nella sede di Occhio del Riciclone la conferenza stampa per la presentazione dei risultati del sondaggio svolto durante gli ultimi 8 mesi. La campagna Roma Differente ha voluto fare un bilancio del sistema di raccolta proposto da AMA nello scorso giugno in 6 quartieri romani e fondato esclusivamente su modalità di prossimità. “I cittadini denunciano un preoccupante crollo del decoro nei loro quartieri, con cassonetti stracolmi e cumuli di sacchetti abbandonati a lato e contenenti rifiuti di ogni tipo, sacchetti con scarti organici compresi”, spiega Maya Battisti, responsabile della campagna, che aggiunge: “Rigidità d’orario, distanze spesso rilevanti e una logistica inadeguata rendono i punti mobili uno degli elementi su cui molti residenti puntano il dito”. Eppure più del 90% dei romani intervistati hanno affermato di considerare la raccolta differenziata molto importante ma, aggiungono, deve essere organizzata in modo efficiente. “Molti cittadini esprimono forti perplessità sull’efficacia degli investimenti affrontati per sviluppare questo sistema, di cui si fa fatica ad intuire i reali vantaggi data l’alta impurità dei materiali presenti nei cassonetti stradali, facilmente verificabile da chiunque”, prosegue Maya Battisti. Il timore è che la Tarsu continui ad aumentare senza i vantaggi di un sistema di differenziata efficiente che nel medio periodo porta ad un abbassamento dei costi per i minori quantitativi avviati a smaltimento e il maggiore recupero di materiali riciclabili. “La sensazione, comune nei residenti dei quartieri che stanno sperimentando il sistema basato sui punti mobili ed i cassonetti, è che azienda e Comune stiano tentando di scaricare tutto l’onere della differenziata sui cittadini, i quali non hanno nemmeno ricevuto la fornitura annua di sacchetti per la raccolta dell’organico, che vengono dati loro di volta in volta al momento del conferimento”, spiega Maya Battisti. In conclusione, aggiunge la responsabile della campagna, “pare che l’intenzione sia quella di interrompere le forniture gratuite per dirottare i cittadini sui sacchetti in bioplastica forniti nei supermercati, per questo c’è stato il cambio rispetto ai precedenti in carta riciclata, nonostante fossero maggiormente indicati per ovviare ai problemi di cattivi odori grazie alle proprietà traspiranti della carta. Il problema è che i sacchetti in bioplastica compostabili sono molto fragili e utilizzati come sporta per la spesa si bucano, rendendo impossibile il loro riutilizzo per la raccolta dell’organico. Dunque i cittadini dovranno sopportare anche il costo dei sacchetti dopo essere chiamati a collaborare ad un sistema strutturalmente inefficiente?”.

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