Oltre l'esodo dei rifugiati, oltre l'emergenza profughi

Le vicende sull’immigrazione, ultimamente, hanno fatto un salto di qualità. Da piccola bega regionale italo-greca ora sono diventate realmente un problema europeo.

Oltre l'esodo dei rifugiati, oltre l'emergenza profughi

Ci sono tanti modi per fare la guerra, o, come dicono gli esperti, tante possibili strategie. Quello cui stiamo assistendo, però, ha una portata del tutto nuova, una dimensione sistemica, chiaramente coerente con un disegno ampio, molto ampio. Uno dei principi sottesi ad azioni di guerra è quello di fare più feriti possibile perché i feriti non possono essere abbandonati ed inceppano l’organizzazione nemica. Nel nostro caso stiamo assistendo alla tempesta perfetta: centinaia di migliaia di esseri umani che si riversano in Europa (come previsto da almeno vent’anni) con ogni mezzo e con il solo scopo di sopravvivere.

Questa tempesta perfetta, con la dovuta spettacolarizzazione e (purtroppo) qualche dramma nel dramma, è l’ideale per riempire le testate dei giornali facendoci dimenticare come siamo giunti a questo punto e, soprattutto, nascondendo altre dinamiche continentali e mondiali.

Anche per la Chiesa è un’immensa opportunità: a distanza di secoli è possibile fare le crociate alla rovescia.

Nulla è come sembra. Interi popoli che da sempre erano sul piede di partenza, grazie alla spinta di un califfato iniziano esodi più che biblici. Se io fossi a capo del califfato farei carte false per evitare lo svuotamento delle città conquistate, eviterei in ogni modo di essere il califfo di me stesso e pochi altri. A meno di una convenienza di un terzo, eviterei di prendere posizioni troppo drastiche prima di avere conquistato nazioni.

Ma forse quello che guida quello che stiamo vivendo, spettacolarizzazione compresa (intesa soprattutto come deformazione informativa), è un vero e proprio Truman Show all’europea o alla tedesca che dir si voglia.

La Merkel non è nuova ad improvvisi e repentini cambi di opinione indotti da partite su più tavoli. E di partite in questo momento ce ne sono tante, tutte molto delicate, dalla sindrome cinese al suo effetto in materia di energia e bilance commerciali, per non parlare dei danni (intesi nel modo più materiale e tangibile possibile) causati, ad esempio dal mancato contrasto del riscaldamento globale. Un’opinione pubblica attenta ed una stampa seria potrebbero chiedere il conto prima o poi…

In uno scenario del genere, anche se notevolmente ridimensionato, pure Hollande cerca di dimostrarsi utile promettendo azioni di guerra all’Isis; forse perché la Francia ha qualche problemino economico e chi pronostica una deriva in stile greco non è poi così lontano dalla verità?

Comunque, ora che l’immigrazione ha letteralmente intasato i mezzi d’informazione, peraltro ben felici di essere intasati di foto autoesplicative e di così tante tragedie amaramente trasparenti che possono riempire i talkshow, è tutto più semplice: dalla finta gestione della crisi greca al riscaldamento globale.

Ora che la Merkel (e quindi tutti i politici europei) ha scoperto di avere a cuore il futuro di interi popoli certamente avrà del tempo da dedicare al futuro dell’umanità.

 

Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo - Sesta Edizione

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.