“La Scuola che vogliamo”: Six Seconds lancia la petizione

Scomparsa dal dibattito pubblico delle ultime settimane, la scuola da tempo non viene considerata una priorità per il nostro Paese. Per portare avanti il progetto “La Scuola che vogliamo”, il network mondiale sull'Intelligenza Emotiva Six Seconds lancia una petizione.

“La Scuola che vogliamo”: Six Seconds lancia la petizione
“La Scuola che vogliamo deve essere a misura di studente, basata su quello che ci hanno insegnato le neuroscienze e quello che abbiamo sperimentato in anni di innovazione nel campo dell'apprendimento, con un ruolo sempre più supportivo dell'insegnante e una collaborazione continua con i genitori”. Il network mondiale sull'Intelligenza Emotiva Six Seconds lancia una petizione per portare avanti il progetto “La Scuola che vogliamo”. Six Seconds sottolinea che la scuola nelle ultime settimane è totalmente scomparsa dal dibattito politico e, più in generale, negli ultimi anni non è mai stata considerata nel nostro Paese una priorità. Eppure “ogni genitore non smetterà mai di sognare un futuro migliore per il proprio figlio, anche se questo significa avere il coraggio e fare lo sforzo di pensare fuori dagli schemi, oltre i limiti di un modello ormai sconfitto dai risultati. Sistemi educativi che mettono in pratica le cose da noi scritte esistono già nel mondo”. Gli obiettivi che “La Scuola che vogliamo” intende perseguire sono: - Risultati di eccellenza. Il raggiungimento di tali risultati implica secondo Six Seconds una nuova visione del concetti di 'insegnamento' e 'apprendimento'. Insegnare dovrebbe quindi voler dire “garantire che si inneschi un meccanismo di curiosità, che invogli a sperimentare e attivare un livello di pensiero più complesso”. Fondamentale è però focalizzarsi sulle emozioni. L'apprendimento, d'altra parte, non può essere 'sofferenza' e proprio per questo è necessario ripensare il nostro modo di fare scuola. - Competenze socio-emotive. “Dobbiamo supportare gli studenti a comprendere e gestire le proprie emozioni in modo che possano utilizzare a pieno le potenzialità del cervello e vivere le novità non come minaccia ma come possibilità di crescita; possano sviluppare un pensiero critico, rispettoso e responsabile adatto ai tempi”. - Realizzazione e felicità degli studenti. Obiettivo della scuola dovrebbe essere quello di aiutare gli studenti a raggiungere la felicità. Pertanto, tra i compiti fondamentali di insegnanti e genitori vi è quello di comprendere le attitudini e le passioni dei ragazzi. Sistemi educativi con simili finalità esistono già nel mondo, eppure nel nostro Paese il rischio è che tali richieste nel nostro Paese vengano considerate utopia e messe dunque da parte. Da qui, dunque, l'invito del network mondiale sull'Intelligenza Emotiva a firmare la petizione per portare avanti questo progetto. PER FIRMARE LA PETIZIONE CLICCA QUI LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI PER UNA SCUOLA MIGLIORE

Commenti

Queste petizioni vanno portate anche nelle piazze reali e non solo virtuali: parlo di luoghi dove ancora la gente s'incontra come le chiese per esempio e i musei, le biblioteche, altre scuole!!! Si taglia fuori tutta una fascia di persone che non usano internet. Ridiamo vita alla comunicazione interpersonale, sta sparendo sostituita dall'apparenza del web!!
Cristina, 27-02-2013 07:27
Completamente d'accordo con l'articolo ma,secondo me,dovremmo far tornare la scuola,esattamente,come era negli anni '50,snellendo alcune materie a favore delle lingue e dell'informatica. Eravamo preparatissimi e la nostra scuola ci era invidiata da tutti.Poi c'è stato lo sfascio del '68. Adesso dobbiamo tornare alla serietà,alla meritocrazia fin dalle Elementari e insegnare ai ragazzi,fin da piccoli,scuola e famiglia,che tutti abbiamo dei DOVERI. Inoltre,FUORI DALLA SCUOLA I GENITORI! E io sono un genitore,non un insegnante.
Maria-Rossella Maccolini, 28-02-2013 02:28

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