Siccità in aumento, ma continua la corsa ai combustibili fossili

La Nasa ha pubblicato alcuni studi sul clima in cui ammette di aver sottostimato la rapidità dei cambiamenti climatici in atto. E mentre aumenta la siccità che nei prossimi anni renderà inabitabile il 30 per cento del suolo attualmente popolato, continua la corsa sfrenata all'estrazione dei combustibili fossili. Una corsa che andrebbe arrestata ora.

Siccità in aumento, ma continua la corsa ai combustibili fossili
Mentre tutta la nostra attenzione è monopolizzata dagli spread e dalla crisi dell’euro, la Nasa pubblica alcuni studi sul clima in cui ammette di aver sottostimato la rapidità dei cambiamenti in atto: il pianeta si sta avvitando in una spirale di cambiamenti climatici che si accingono (nei prossimi 40/50 anni) a renderne inabitabile il 30% della superficie attualmente popolata. La situazione italiana, per il centro sud e per la Toscana in particolare, è grave. Sopra una cartina con il deficit di precipitazioni, nello scorso mese di febbraio, rispetto alla media dello stesso periodo nei 14 anni precedenti. Come era già stato evidenziato nel misconosciuto studio dell’ENEA del 2003 - Evoluzione del clima ed impatti dei cambiamenti climatici in Italia -, le temperature medie nel centro sud sono aumentate tra il 1865 ed il 2000 di 0,7/0,9 gradi centigradi, mentre la tendenza di crescita per le temperature estive è stimata tra 0,1° e 0,4° per ogni decennio successivo al 2000. Il deficit di precipitazioni accertato nel periodo dal 1951-1996 è del 14%, in incremento logaritmico negli anni successivi. L’epoca dei negazionisti al soldo dei petrolieri dovrebbe vedere la fine e sarebbe il caso che nessuno si azzardasse più a mettere in discussione l’origine antropica di tali mutamenti (a tal proposito consigliamo la lettura di questo studio di qualche anno fa), in parte causati dal cattivo uso delle risorse di superficie (disboscamenti, bonifiche, urbanizzazione, impermeabilizzazione del suolo e via dicendo) ma soprattutto dalla massiccia immissione di CO2 in atmosfera, per l’uso di combustibili fossili. Combustibili fossili che l’umanità dovrebbe smettere di estrarre ora e subito, invece, anche se le rinnovabili hanno ricevuto un forte impulso negli ultimi anni, l’estrazione di queste risorse non ha subito alcun rallentamento; al contrario si fanno sondaggi in luoghi dove si sa di trovarne quantità risibili e, in un crescendo frenetico, si adottano tecniche sempre più imprudenti o distruttive, (come testimoniano il disastro della piattaforma BP nel golfo del Messico nel 2009 o le assurde estrazioni di sabbie bituminose dell’Alberta). In un parossismo da psicosi bulimica, l’umanità consuma le sue risorse in catatonica indifferenza ai segnali di allarme che le squillano intorno. Come fanno quelle riviste patinate che incastonano un articolo sull’avanzata del deserto in Sahel, tra la pubblicità di un SUV e quella di una crociera ai Caraibi. Guarda il video relativo ai dati della NASA sui cambiamenti climatici:

Commenti

L'umanità lentamente ma ineluttabilmente sta scivolando verso il baratro, l'autoannientamento.E nonostante i segnali forti dei cambiamenti climatici repentini confermati dalla siccità, dalle alluvioni dai dissesti idrogeologici.Imperterriti gli speculatori, quelli che credono solo nel dio denaro continuano ad estrarre combustibili fossili , ad avvelenare il creato e a spolpare la gente complici uomini politici potenti che tengono in pugno il destino del pianeta.Questa umanità ha superato abbondantemente la soglia della compatibilità tra consumi e sopportabilità ambientale. La misura è colma.Gli impatti ambientali dei consumi ,degli inquinamenti,lo spreco il depauperamento delle risorse del pianeta al ritmo attuale hanno cacciato il pianeta sulla via del non ritorno ossia dell'autodistruzione.Umanità cieca e stupida all'ennesima potenza.
turiddu, 25-08-2012 06:25
Avremo quello che ci meritiamo.
Cinzia, 27-08-2012 10:27
"L'umanita' dovrebbe smettere di estrarre ed utilizzare fonti fossili !" Ok ma senza fonti fossili non facciamo strumenti per ottenere energie derivative , senza fonti fossili i nostri campi non riuscirebbero a sfamarci e poi...per farla breve senza greggio si romperebbe tutto il fragile giochino che abbiamo messo in piedi noi altri. Non sarebbe il caso di essere cosi' tassativi per esempio sull'incomiciare a rinvigorire tutta quella natura che ha il ruolo di assorbire gas serra ? Questo non credo che porterebbe al collasso , abbandonare repentinamente fonti fossili penso di si . In una condizione di caos non credo che sarebbe meno improbabile produrre cambiamenti significativi. Saluti.
Luca, 06-09-2012 01:06
x luca: in effetti, se la strategia di uscita dai combustibili fosse stata intrapresa negli anni settanta quando il club di Roma aveva messo in luce la natura effimera e transitoria del ricorso alle energie fossili sarebbe stato tutto più facile. la Decrescita da un ventennio suggerisce di usare gli ultimi anni di vacche grasse per preparare quelli delle vacche magre che, ineluttabili, ci attendono. La tua proposta è più che sensata, ma a guardare l'Alberta od il Congo dove foreste primarie vengono rase al suolo per accedere a raschiare le sottostanti sabbie bituminose, non mi sembra che l'umanità sia pronta ad ascoltare buoni consigli, e si avvii a bere tutto l'amaro calice della sua insensatezza.
andrea marciani, 10-09-2012 12:10

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