Spagna, presentato il piano di austerity. Protesta soffocata nel sangue

La Spagna ha tagliato le tredicesime per i dipendenti pubblici e portato l'Iva dal 18 al 21%. È stato il premier Rajoy ad annunciare ieri le nuove misure di austerità per i cittadini, mentre 30 miliardi di 'aiuti' europei vengono destinati alle banche. Intanto è di oltre 50 feriti il bilancio degli scontri tra manifestanti e polizia avvenuti a Madrid, dove si è svolta la protesta dei minatori contro i tagli al settore.

Spagna, presentato il piano di austerity. Protesta soffocata nel sangue
In Spagna arrivano 30 miliardi di euro di 'aiuti' europei, ma contrariamente a quanto viene lasciato intendere nell'immaginario collettivo, non sono destinati agli spagnoli ma alle banche che ne hanno estrema necessità per calmierare temporaneamente la propria fame bulimica. I cittadini spagnoli in compenso stanno intascando anche loro i propri miliardi, ma purtroppo non si tratta di euro, bensì di bastonate, sia in senso metaforico che in quello letterale del termine. Il senso metaforico alligna nella nuova manovra lacrime e sangue da 65 miliardi di euro, varata dal premier Rajoy per compiacere la BCE e le banche di cui sopra. Quello letterale nei pestaggi selvaggi (stile G8 di Genova e Val di Susa) dispensati dalla polizia nei confronti dei minatori che protestano per difendere i propri sacrosanti diritti... La manovra imposta dalla BCE, prevede una lunga serie di 'doni' per il popolo spagnolo, i più significativi dei quali saranno il taglio delle tredicesime e delle ferie dei dipendenti pubblici e l'aumento di 3 punti percentuali dell'IVA che dal 18% sale al 21%. Le cariche, i pestaggi selvaggi e gli assalti , durante i quali la polizia non ha lesinato nell'uso dei proiettili di gomma, provocando il ferimento di oltre 50 manifestanti, hanno seguito un copione che in Italia conosciamo bene e che si basa sul soffocare nel sangue qualsiasi accenno di protesta popolare, a prescindere dalle motivazioni che la sostengono. La nuova Europa continua ad avanzare a grandi passi, con le sue parole d'ordine ormai divenute di una chiarezza adamantina. Smantellamento di qualsiasi sovranità nazionale, totale sudditanza al sistema bancario, progressiva eliminazione del welfare e dei servizi al cittadino, creazione di una sempre più ampia fascia di disoccupazione che possa contribuire ad aumentare il dumping sociale, eutanasia dei diritti e repressione feroce di ogni protesta che possa intralciare il cammino intrapreso. Articolo tratto da Il Corrosivo

Commenti

non è crisi, è fuffa!
marco ricci, 12-07-2012 01:12
Gli Spagnoli hanno creduto alle promesse elettorali di Rajoy e hanno così abbandonato la strada di Zapatero. Adesso è troppo tardi per tornare indietro e non resta che lottare contro la spudoratezza della menzogna cercando di allargare il più possibile l'avviso ai naviganti della Coppa Europa, in particolare ai secondi arrivati italiani.
Franco, 12-07-2012 05:12

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