A sorpresa, resistenti al pensiero unico

Personalmente, avrei preferito che la manifestazione in programma per il 13 fosse chiamata con il suo vero nome e quindi la (ennesima) mobilitazione del popolo viola per mandare a casa il signor B. Invece, sempre secondo la mia personalissima opinione, i partiti hanno preferito appendersi alla grande gonna dell’indignazione femminile, una gonna cucita su misura per l’occasione, però, e fatta di stoffe recuperate nello scatolone del comune sentire.

A sorpresa, resistenti al pensiero unico
Personalmente, avrei preferito che la manifestazione in programma per il 13 fosse chiamata con il suo vero nome e quindi la (ennesima) mobilitazione del popolo viola per mandare a casa il signor B. Invece, sempre secondo la mia personalissima opinione, i partiti hanno preferito appendersi alla grande gonna dell’indignazione femminile, una gonna comoda e cucita su misura per l’occasione, però, fatta di stoffe recuperate nello scatolone del comune sentire: non solo il perbenismo moralista ex-democristiano ma anche l’esasperazione creata dai media sull'onda della voglia di cambiamento diffusa. Sempre dietro alla gonna ci saranno i banchetti per la raccolta firme per le dimissioni del signor B. che fanno il paio con il nome scelto per la giornata ‘Se non ora quando?’. Una strumentalizzazione insomma nemmeno troppo velata da parte di chi si è reso conto di non avere più mezzi politici a disposizione per riconquistare terreno e credibilità. E allora, mandiamo avanti le donne. D’altra parte quando, se non ora che impazza il bunga-gossip? È marketing puro. La logica mi compare semplice: sul web e dappertutto parte il messaggio virale che “è arrivato il momento per le donne di riprendersi la dignità”. Questa dignità, non si capisce bene come sia successo, ci sarebbe stata rubata o sottratta sotto il naso. Forse non ce ne siamo accorte perché eravamo troppo impegnate a fare mille lavori per avere un reddito intero e garantire un minimo di cura alle case, agli affetti, alle relazioni, al mondo. Ma comunque. Da qualche settimana abbiamo appreso quanto segue: ci hanno tolto la dignità e dobbiamo andarcela a riprendere. Domenica in piazza, per la precisione. Ho molto apprezzato l’intervento di Ivana Pintadu (Collettiva Femminista Sassari) che in una lettera firmata il 5 febbraio domandava: “ma non siete stanche di apparecchiargli la tavola?” riferendosi al fatto che la partecipazione massiva delle donne a questa manifestazione non avrebbe fatto che risolvere il problema del numero agli organizzatori, uomini di partito che per il resto dell'anno se ne sbattono altamente di corpi e sessualità femminili. Di interventi però ce ne sono stati molti, e soprattutto diversi (ne riporto alcuni tra i link esterni qui al lato), sia pubblicati su giornali e blog, sia scambiati tra amiche in posta privata e sui social network, oltre che dal vivo. E alla fine è successa la cosa più bella che poteva succedere. La risposta a una chiamata assai riduttiva si è tirata fuori dal 'previsto'. Il dibattito non si è ripiegato sul nodo scendere/non scendere in piazza, donne perbene contro donne permale, attiviste contro snob, ma è stato molto più pieno e ha reso irrealizzabile l’essere l’una contro l’altra. Pur nelle nostre differenti visioni della realtà è come se ci fossimo trovate d'accordo, e in qualche modo vicine. Domenica, ognuna agirà in base al proprio desiderio e senza delegare ad altri. Ci saranno donne che scenderanno in piazza per portare un pensiero diverso, e donne che rinunceranno alla tentazione di manifestare con le altre per non dare la soddisfazione ai partiti di risolvere i problemi dettati dalle loro agende. Ci saranno donne che non rinunceranno ad esserci nel mondo nonostante tutto, e altre che preferiranno essere altrove e altrimenti come dice bene Luisa Muraro in un articolo comparso ieri sul Corriere. La ‘sorpresa’ è stata che una consapevolezza comune partita dal sentire di ognuna è affiorata in superficie, se non altro come forma di resistenza a quel pensiero unico che continua imperterrito a pretendere un addomesticamento di vita e di pensiero.

Commenti

BASTA! BASTA! BASTAAAAAAA!!! Io personalmente come donna non vedo la mia dignità venir messa in discussione in base ai rapporti sessuali altrui. E poi non m'interessa sapere con chi vada a letto il signor Berlusconi (e chiamiamolo col suo nome. non è mica l'innominato dei "Promessi Sposi"). Sono fatti suoi, non del bel paese. Se all'estero parlano tanto male di noi, è perchè continuiamo a dare adito, su ogni tipo di media, a questo genere di polemica. E poi, se questo sito si dichiara a-politico, allora che lo sia! Se volete aiuti economici per tutti i vostri progetti, per favore i politici lasciateli fare ad altri!
Anonima annoiata, 11-02-2011 05:11
ciao anonima annoiata, se hai capito che la dignità delle donne è stata messa in discussione mi dispiace, l'intento del post era di affermare esattamente il contrario. su questo sito non abbiamo mai dato spazio né alla polemica né al gossip sugli 'scandali' di palazzo. e ne abbiamo anche dato la motivazione più di una volta. questo giornale non farà mai capo a nessun partito politico. questo non significa che è a-politico. la politica è una dimensione molto più estesa e inclusiva di un partito, non potrebbe escludere né prescindere dal concetto stesso di cambiamento.
claudia, 11-02-2011 06:11
Cara Claudia, prima di tutto complimenti per il tuo post. Apprezzo lo spunto che ti muove. Ma mi chiedo: se ci fosse una manifestazione a favore del verde pubblico, o del risparmio energetico, non dovremmo scendere in piazza perché saremmo pliticizzati? Secondo me la vera vittoria dei "politici" consiste nel monopolizzare i nostri temi. Pensando che protestare contro l'uso che la televisione e la politica fa dell'immagine della donna sia "di parte" si abdica ad un nostro diritto. Io non scendo in piazza in base a chi organizza, ma in base ai contenuti di una manifestazione. Non riesco proprio a capire come si possa pensare che chi scende in piazza lo fa "contro" le olgettine. Non sono certo le Ruby di turno il problema. Il problema è che c'è qualcuno che ha reso la disponibilità sessuale e la mercificazione un criterio con il quale fare carriera, soldi, politica. I nostri figli crescono con questa immagine del mondo. Non pensi che questo dovrebbe accomunarci tutti? sinistra, destra, uomini, donne, etero o omo...
Enrico, 13-02-2011 04:13
Salve Claudia, sinceramente trovo questa manifestazione un'ennesima pagliacciata per scendere in piazza contro il Berlusconi, personaggio che non mi interessa minimamente difendere, ma trovo davvero squallido che si sia ricorso strumentalmente ad una scusa per "rimpinguare" le fila di una opposizione di fuffa. Avrà notato dal blog della manifestazione che la piattaforma della stessa è ben nascosta come petizione e che la dignità delle donne c'entra poco o niente. E' davvero squallido farsi usare così, per meri fini di bottega politica. Chi ha perso dignità sono le istituzioni, non la donna, ma tutte le donne e uomini onesti che certo non sono rappresentati dal PD, violacei e finta opposizione variegata. Oggi meritava essere "presenti" nel senso di seguire via web l'impegno di comitati cittadini, composte di uomini e donne che insieme (e non come antagonisti) lottano e partecipano per un'ambiente sano, che vuol dire salute, di entrambi, donne ed uomini perché le nocività che le lobbies trasversali ci impognono uccidono in egual misura sia donne che uomini. L'evento è descritto qui, loro sì che rappresentano qualcosa di cui essere fieri ed è a gente che sul territorio ogni giorno si spende che dovremmo essere accanto, non per una stupida passeggiata domenicale al servizio di partitucoli vari. Maratona per i beni comuni http://www.perilbenecomune.net/index.php?p=24:6:2:119:362
Barbara, 14-02-2011 01:14

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