Il tempo appartiene a noi, è dentro di noi la grande forza, chiave di tutto

'Storie invisibili' ha incrociato sul suo cammino in Tanzania l’Associazione Laicale Missionaria (ALM). Abbiamo incontrato le donne fondatrici che da anni agiscono nella concretezza e con tanta energia per il bene collettivo.

Il tempo appartiene a noi, è dentro di noi la grande forza, chiave di tutto
“Viaggiare per il gusto di viaggiare, non è il viaggio vero. Dobbiamo cercare un obiettivo, prevedere la fine di un viaggio, un punto di arrivo. Ma ci sono viaggi e viaggi… partire vuol dire muoversi e aiutare gli altri a muoversi per creare un mondo più giusto e più umano”. Dom Helder Camara È un incontro nelle terre secche della Tanzania, presso le zone rurali delle regioni dell’interno del paese dove l’ALM interviene e dove ci ha aperto le sue porte accogliendoci con un sorriso e con l’abbraccio spontaneo tra sconosciuti che si conoscono. Una conoscenza che nasce da altre vie, le vie invisibili e poco appariscenti della solidarietà e della condivisione. Senza falsi formalismi si aggiunge un posto in più a tavola ed è già una storia da raccontare. I visi di Rita, Cosima, Maria Antonia, Joyce, Cecilia e poi quelli di Nieves, Agnese, Maria e quelle delle volontarie del servizio civile penetrano nella memoria ed insieme a quei visi le loro storie di Amore ed altruismo. Aneddoti, dettagli, difficoltà, sorrisi, progetti, paure, pragmatismo, tutto registrato nell’album dei ricordi di queste donne dalla straordinaria vitalità e perseveranza. L’ALM è un'associazione di cooperazione internazionale che porta avanti diversi tipi di progetti e di programmi in paesi in via di sviluppo grazie al fondamentale coinvolgimento e contributo di donatori italiani, privati ed associazioni. In Tanzania, l’associazione si impegna in programmi sociali, sanitari ed educativi con lo scopo di sostenere le popolazioni locali, specie nelle zone rurali. Si tratta dunque di un sostegno diversificato. Nell’ambito sanitario, nelle aree di Kiwere e Mfyome, è stato realizzato un centro clinico, il Counseling Centre and H.B.C. che funziona a pieno ritmo per effettuare test di HIV ed offrire assistenza domiciliare. Nell’ambito sociale, esistono ormai molteplici progetti con obiettivi differenziati: Rainbow Project, I Care, Tumaini Project, Nutritional Centre. Il primo è un progetto di microcredito senza interessi a supporto delle donne. Il secondo è un programma a sostegno dei nuclei familiari con persone affette da AIDS mentre con il terzo ed il quarto si cerca di assicurare del latte ai bimbi di mamme sieropositive o decedute e di garantire un pasto quotidiano ai bimbi (orfani e/o poveri) che frequentano la scuola materna. A tal proposito, sempre con l’essenziale apporto della solidarietà italiana, l’ALM ha potuto creare una scuola materna ed inoltre ha potuto lanciare il progetto educativo-culturale Crescere Insieme grazie al quale si possono offrire delle borse di studio agli studenti più capaci e meritevoli per permettere loro di essere artefici del proprio destino. I risultati sono tangibili. Basta osservarle all’opera per pochi minuti, l’integrazione e l’interazione nel territorio di queste caparbie figure femminili sono formidabili e rappresentano un indicatore del loro agire incisivo nella vita delle popolazioni. Nel nostro soggiorno di alcuni giorni presso le loro strutture, siamo rimasti colpiti ed attratti dal loro impegno e dalla loro positiva ostinazione. Queste donne, che il nostro mondo definirebbe 'donne della terza età' hanno una sbalorditiva energia ed un invidiabile entusiasmo. Si spendono molto anche per contribuire a costruire pazientemente i diritti delle donne africane. È un seminare semi di cambiamento culturale per raggiungere il miglioramento della condizione femminile, della sua emancipazione nel continente africano. Sarebbe una conquista epocale alla quale probabilmente avranno la fortuna di assistere altre generazioni ma che oggi necessita della spinta solidale di chi ha ragionevolezza e senso di giustizia sociale. Da donna a donna, dalla donna occidentale alla donna africana in un feeling epidermico e spirituale che provoca dei micro terremoti all’interno del solido mondo maschilista dell’Africa, ma che è anche di altri mondi. Il trait d’union di sensibilità e la trasmissione di vitalità tra le donne italiane e quelle africane si manifesta sotto i nostri occhi durante un incontro che abbiamo potuto organizzare con le donne dei villaggi riunitesi in comitato nell’ambito del progetto di microcredito dell’ALM. Le abbiamo ascoltate, le abbiamo viste sorridere e commuoversi per il concreto sostegno e per i benefici tratti dal microcredito, ma abbiamo anche condiviso le loro preoccupazioni e le loro difficoltà giornaliere nel crescere da sole i figli di fronte alla totale indifferenza di un uomo 'passivo', troppo spesso pronto ad alzare il gomito e le mani. Le abbiamo viste lavorare nei campi, sfamare i propri figli e cercare le migliori strategie per farlo nella continuità. Ed infine abbiamo 'sentito' il costante sopruso di cui sono vittime ed abbiamo percepito la speranza, sottaciuta, e l’auspicio di un destino differente per le proprie figlie; la speranza che a loro non spetti lo stesso trattamento riservato da un sistema che, paradossalmente, ruota ed esiste grazie al loro coraggioso vivere ed essere. Le nostre giornate africane si spengono sotto la luce tenue di tramonti che illuminano le montagne rocciose circostanti e vengono cullate dai canti tradizionali di giovani senza TV che si riuniscono nel cortile sabbioso per lasciare trascorrere le ultime ore delle giornate ed innalzarle ai cieli. Una visita alla scuola che ancora odora dei giochi di bimbi solari, una passeggiata per i campi di mais e di girasoli e così si fa sera, è l’ora della cena. Quante cene africane per le donne dell’ALM; ogni donna diversa dall’altra, ognuna con la propria storia di vita ma tutte quante unite da sogni di bontà da vivere e realizzare in Africa, lontano dai riflettori, dagli scalpori scandalistici dei nostri tempi. Ci ritroviamo nei loro sguardi, nei loro sorrisi, nella loro accoglienza gratuita e priva di interessi. D’improvviso ritroviamo la speranza e la certezza; da queste parti non occorrono mobilitazioni popolari né comitati “Se non ora quando” perché queste donne sono donne, sono sapiente forza generatrice, sono intrinseca centralità che traspare dalla loro naturalezza. Sono donne moderne che lottano per il vero progresso e che, senza neppure volerlo, ci danno una lezione di semplicità, di coraggio, di personalità e coerenza. Da giorni siamo ospiti di Rita, la coordinatrice, una donna che stupisce per una grinta fuori dal comune; tra le decine di domande, le chiediamo infine quali sono i suoi progetti per il futuro e con tono secco, occhi lucidi e sorriso tra le labbra risponde: “Morire in Africa”. Il tempo appartiene a lei, la chiave di tutto è dentro lei. Il tempo appartiene a noi, è dentro di noi la grande forza, chiave di tutto “Mi occorrerebbero mille e mille altri notti per raccontarmi, mondo, e mi decanterei se mai sapessi che tu, mondo, potessi capirmi. Vorrei sentirmi dire che mi aiuterai a rendere felice la gente, per le strade, insieme a te, sentirei la forza per trasformare il dolore in Allegria…” tratto da La cucina vista dallo scannatoio di Dario Lo Scalzo

Commenti

Che bello sapere che ci sono persone così !
marta, 21-09-2011 08:21

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