Turchia in rivolta. “Violenza della polizia fuori dall'ordinario”

Dichiarazioni distensive da una parte, repressione violenta dall'altra. Il premier turco Erdogan ha riferito che il governo non inizierà l'urbanizzazione del parco Gezi di Istanbul finché il progetto non verrà esaminato da un tribunale. Intanto cresce l'allarme internazionale per la brutalità della polizia turca nei confronti dei manifestanti.

Turchia in rivolta. “Violenza della polizia fuori dall'ordinario”
Pausa apparente e dichiarazioni distensive da una parte, ancora violenze e brutalità da parte della polizia dall'altra. Queste le ultime notizie dalla Turchia, in rivolta da giorni contro l'autoritarismo del governo. Alcuni rappresentanti della protesta hanno commentato positivamente i risultati della riunione della notte scorsa con il premier Recep Tayyip Erdogan, il quale ha assicurato che non inizierà l'urbanizzazione del Gezi Park di Istanbul fino a che i tribunali non decideranno se fermeranno o meno l'opera. Anche se i giudici daranno il via libera al progetto che comporta la distruzione del parco, l'esecutivo prevede di convocare un referendum. È quanto ha spiegato Huseyin Celik, portavoce dell'AKP, il partito di governo, dopo la riunione notturna con i rappresentanti dei manifestanti. Il governo ha anche riferito di aver avviato l'inchiesta sulla violenza della polizia durante le due settimane di manifestazioni e proteste. Questo pomeriggio a Gezi Park ci sarà una commemorazione dei manifestanti morti dall'inizio della protesta. Intanto nella notte scorsa ad Ankara la polizia ha disperso con brutalità nella notte una alcune centinaia di giovani che manifestavano pacificamente. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha riferito che la durezza della repressione in Turchia, una violenza fuori dall'ordinario anche per un Paese in cui episodi di uso eccessivo della forza erano già stati denunciati nel corso degli anni. In merito alla rivolta in Turchia ed in particolare alla spirale di violenza in atto è tornata ad esprimersi anche Emma Bonino. Il ministro degli Esteri ha dichiarato che la prima manifestazione del 31 maggio contro il progetto del Gezi Park ha rappresentato una “espressione pacifica dei cittadini”, ma la “reazione sproporzionata della polizia turca ha poi offerto l'opportunità ad altri gruppi di esprimere il disagio verso il governo”. Emma Bonino ha poi aggiunto che la Farnesina sta “monitorando e verificando” le informazioni sui presunti casi di violenza contro le donne in Turchia da parte delle forze dell'ordine. “È chiaro però che il governo si esprime solo in base a monitoraggi e informazioni consistenti. Riferiremo in parlamento se ci saranno altri elementi”, ha aggiunto la titolare della Farnesina.

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